Clima
“La Terra sta morendo”, da Roma le voci dei ragazzi di Fridays for future
Olivia, 6 anni, è in piedi su un muretto sorretta dal padre, in mano ha un foglio con su scritto: “La terra sta morendo per colpa dell’uomo”. Lo ha fatto lei, ci ha messo anche il sole e i fiorellini. Grida a squarciagola: “State distruggendo tutto, perché non ve ne importa niente! Io, una bambina -aggiunge – vengo qui a manifestare perché mi dispiace che il mondo sta morendo”.
Sono tantissimi i ragazzi e le ragazze che oggi, a Roma come nel resto del mondo, hanno risposto all’appello di Greta Thunberg, la sedicenne che ha conquistato il mondo e che non ha paura di dire ai potenti che stanno sbagliando tutto e che il problema climatico è una priorità.
Striscioni e cartelli si alternano in Piazza Madonna di Loreto a Roma, una piazza colorata e chiassosa: “Non c’è un pianeta B”, “Tutto ciò che accade alla terra accade anche a noi”, “E poi dove andremo?”, “Il clima lo cambi tu”, “Se il clima fosse una banca, questo governo lo avrebbe già salvato”.
Grandi e piccoli insieme. “E’ da tanto che non vado alle manifestazioni – dice Diego – ma oggi mi sembrava importante esserci, perché credo ci sia un messaggio nuovo, portato dai giovani. Sono le nuove generazioni che prendono la parola ed è un grande segnale di speranza”
Saltano, intonano cori, hanno le facce dipinte. “Speriamo di poter vivere in un mondo in cui il denaro non valga più delle persone e della Terra”, dice Giulio, mentre Benedetta si aspetta che “La politica si smuova, soprattutto a livello sovranazionale”. Matteo propone soluzioni pratiche “Potremmo cominciare con lo smettere di buttare cicche a terra e fumare” e mentre lo dice indica l’amico che sorride e guarda in basso.
Tommaso pensa che “uniti possiamo cambiare le cose, a prescindere dal colore politico, tutti dovremmo impegnarci per il pianeta”. Simone parla a nome dei colleghi dell’alberghiero e ricorda a tutti che “Un ambiente inquinato produce alimenti tossici”.
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