Clima

I manager al World Economic Forum: “niente sarà più come prima”

16 Settembre 2020

Niente più “business as usual”. Ad affermarlo sono i trenta amministratori delegati e alti rappresentanti di aziende multinazionali in una dichiarazione presentata nel corso di una conferenza del World Economic Forum a Ginevra.

Creato nel 1971 come Fondazione senza fini di lucro con sede a Ginevra, il Forum è indipendente, imparziale e non legato a interessi particolari. Il World Economic Forum è una quasi organizzazione internazionale per la cooperazione pubblico-privato. Coinvolge i principali esponenti della società, (come CEO, capi di Stato, ministri e responsabili politici, esperti e accademici, organizzazioni internazionali, giovani, innovatori e rappresentanti della tecnologia e della società civile), in uno spazio imparziale con l’obiettivo di guidare un cambiamento positivo e di portata globale attraverso programmi mirati lungo tre fondamentali assi strategici: la quarta rivoluzione industriale, la gestione dei problemi legati ai beni comuni, la sicurezza globale.

Secondo i leader delle grandi aziende riuniti nel “Ceo Action Group“, tra cui per l’Italia l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e il suo omologo in Snam Marco Alverà, «la ripresa post Covid-19 è l’occasione per reimpostare l’economia europea secondo un nuovo modello di crescita, che punta a emissioni “net-zero”, basato sulla circolarità, sulle energie rinnovabili e sull’industria a basse emissioni di carbonio».

Il Ceo Action Group ritiene che la via d’uscita dalla crisi attuale «non può essere più la stessa» e i suoi membri si impegnano a «ridurre l’impronta carbonica» delle aziende e a «impiegare nuovi modelli di produzione e di lavoro» per fornire il proprio contributo alla «decarbonizzazione dell’economia europea e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050».

Inoltre, i manager affermano che «insieme possiamo rendere l’Europa la regione più verde, più innovativa e inclusiva al mondo in grado di fornire, grazie al Green Deal, lavoro e prosperità economica allo stesso tempo».

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