Clima
I giovani come acceleratori dell’azione e la giustizia climatica
La COP21, tenutasi l’anno scorso a Parigi, ha segnato un momento decisivo per la lotta al cambiamento climatico. Quest’anno a Marrakech, la COP22 rappresenta il momento in cui i Paesi firmatari devono agire ed impegnarsi a pianificare le azioni necessarie al raggiungimento di obiettivi chiari e concreti.
Durante la giornata dedicata alla gioventù (10 novembre), i movimenti di giovani attivisti climatici da tutto il mondo si sono fatti sentire dalla mattina alla sera con varie attività per richiamare l’attenzione dei delegati: dalle magliette con lo slogan “Stiamo accelerando l’azione climatica” a diversi side event focalizzati sul coinvolgimento dei giovani nell’implementazione dell’Accordo di Parigi come presupposto per raggiungere la vera giustizia climatica.
È per questo che, durante un evento organizzato da MAKE IT REAL, SustainUS e UK Youth Climate Coalition (UKYCC), rappresentanti di movimenti giovanili del Giappone, del Kenya, della Cina e del Regno Unito hanno espresso la loro frustrazione nel vedere che il “business-as-usual” è tornato sui tavoli negoziali della COP22. Il loro messaggio principale è stato incentivare i giovani a farsi sentire, a fare “rumore” perché i governi e le industrie sappiano che saranno loro le vittime di ogni decisione.
Inoltre, la giornata della gioventù ha contato sulla partecipazione di Richard Kinley, UNFCCC Deputy Executive Secretary; Ahmad Alhendawi, UN Envoy on Youth e Hakima El Haite, Ministro dell’Ambiente del Marocco.
Kinley, per il quale la COP22 rappresenta l’ultima a cui prenderá parte, ha posto l’accento sul perché ci deve essere un movimento economico e sociale a livello globale che lotti affinchè le forze politiche avanzino nell’implementazione dell’Accordo di Parigi. Kinley sostiene che “abbiamo bisogno di nuovi stili di vita e di nuovi modelli economici affinché un futuro sostenibile sia una realtà”.
In aggiunta, Alhendawi si è congratulato con i movimenti giovanili di tutto il mondo per il loro forte coinvolgimento nella lotta contro il cambiamento climatico attraverso la partecipazione ai negoziati e il contributo all’Accordo di Parigi. Tuttavia, non possiamo ancora festeggiare, perché non siamo ancora arrivati dove vogliamo arrivare, ma Alhendawi assicura che “ci sono delle voci che non vogliono prenderla sul serio, ed è per questo che è importante mobilitarci oggi più che mai, perché non si tratta solo di parole, ma di azioni”.
Secondo Donald Bambara, fondatore del Green Act in Burkina Faso e rappresentate di YOUNGO, c’è bisogno di mentorship dedicate ai giovani, che possano fornire loro gli strumenti utili per attuare e trasmettere la loro passione, contribuendo così alle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici.
L’integrazione delle azioni dei giovani con le decisioni politiche è di cruciale importanza per stimolare l’azione climatica mondiale. E proprio l’azione è il tema principale della dodicesima Conference of Youth (COY12), che si svolge parallelamente alla COP22.
Durante la giornata della gioventù non sono mancati gli interventi degli organizzatori della COY, la cui rappresentante ha richiamato l’attenzione sul tema della solidarietà, perché i giovani devono essere tenuti in considerazione nelle proposte e nelle decisioni politiche: il clima non è una questione di età, ma di capacità, ed è per questo che la loro voce deve essere ascoltata.
Infine, la giornata si é conclusa con la cerimonia di premiazione del Film4Climate Global Video Competition 2016, la cui vincitrice è stata Kaia Rose. Il suo video ha accompagnato il lancio della Global Action Climate Agenda e si può visualizzare nel seguente link.
La nostra generazione è la generazione del cambiamento e dell’azione, uniti per un futuro sostenibile e inclusivo.
di Lina Rodriguez (Italian Climate Network)
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