Clima

COP24: nasce l’alleanza sull’e-mobility per “Guidare insieme il cambiamento”

5 Dicembre 2018

di Anna Laura Rassu

Nel corso della seconda giornata di negoziato, il tema dei trasporti, pubblici e privati, ha avuto una particolare rilevanza.

L’annuncio più importante ha riguardato la creazione di “Driving Change Together”, una partnership per la mobilità elettrica promossa da Polonia e Regno Unito (l’annuncio è stato dato infatti dal Primo Ministro polacco Morawiecki e dall’ambasciatore britannico in Polonia Barnett, in rappresentanza di Theresa May) che punterà a supportare gli investimenti sulla e-mobility nei paesi in via di sviluppo e volta a creare una rete di condivisione tecnologica.

La collaborazione riguarderà più di 30 paesi (tra i quali, oltre a quelli già nominati, Egitto, Germania, Honduras, Stato della Palestina, Messico, Mali, Georgia, Nuova Zelanda, Francia, Spagna), ma un ruolo importante sarà svolto dagli enti locali e gli enti non governativi: più di 500 tra regioni e città (come la California e il Quebec) e oltre 1600 compagnie ed aziende private. Morawiecki ha annunciato anche la creazione di un forum annuale dedicato alla mobilità elettrica organizzato dalle Nazioni Unite che si avvierà l’anno prossimo proprio in Polonia.

Il lancio di questa partnership è avvenuto nel corso di un evento promosso dalla “Transport Decarbonisation Alliance” formatasi lo scorso anno durante la COP23, presieduto da José Gomes Mendes, viceministro dei trasporti portoghese e chairman dell’alleanza.

Nel corso dell’evento, il Presidente austriaco Alexander Van der Bellen ha sottolineato quanto i trasporti abbiano un peso enorme quando di parla di emissioni di gas serra, senza contare che attualmente l’inquinamento da traffico è una delle maggiori cause di morte precoce, con milioni di morti ogni anno nella sola Austria.

Nel 2016 l’ammontare delle emissioni di CO2 nell’atmosfera causate dal settore della mobilità contava il 14% della totalità (2.8 giga-tonnellate per anno). Secondo le stime nel 2040 raddoppieranno e nel 2050, se non ci saranno cambiamenti consistenti, il numero salirà a 14 giga-tonnellate annue.

Anche in questa occasione, come nella cerimonia di apertura, la presidenza polacca ha voluto dimostrare i suoi progressi, affrontando il tema dell’occupazione: in pochi anni la presenza di auto e veicoli elettrici in Polonia è aumentata più del 300% passando da 5 a 23 milioni, creando così nuovi posti di lavoro.

Particolarmente interessante è stato l’intervento di Noel Nelson Messone, ministro degli esteri del Gabon, che ha portato l’esperienza di un paese in via di sviluppo nel quale il settore dei trasporti è particolarmente dipendente dall’utilizzo di carboni fossili, fatto che porterà a criticità notevoli se si tiene in considerazione che tra 20 anni il 50% della popolazione mondiale risiederà nelle città africane: le auto a benzina e diesel non saranno assolutamente adatte alle esigenze del paese.

La buona notizia è che una soluzione sembra esserci, ed è rappresentata dalla mobilità elettrica. Nel 2017 erano 3.5 milioni i veicoli elettrici nel mondo (come riporta Guterres, anche lui presente) e la domanda è crescente. Secondo Bloomberg nel 2040 l’ammontare delle auto elettriche sarà il 55% del totale. Quindi “We have the solution on our fingertips”, abbiamo la soluzione sulla punta delle dita, e molti sono stati gli sforzi descritti e gli impegni presi dalle varie delegazioni presenti. L’Austria prevede di arrivare a zero emissioni legate ai trasporti entro il 2050, il Gabon di ridurle del 50% entro lo stesso anno, il Regno Unito di abolire totalmente i veicoli a combustibili fossili entro il 2040.

Naturalmente, come ha sottolineato il presidente austriaco, nessuno di questi sforzi avrà senso se l’energia con cui si alimenteranno i veicoli non verrà da fonti rinnovabili.

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