Beni comuni
Povertà, cambiamento climatico e lavoro: la chiusura di Looking4 è solo l’inizio
“Tutte le persone e i soggetti che si sono coinvolti in questo percorso hanno dato prova di grande vitalità. Ne è emersa una rete incredibilmente creativa e innovativa che costituisce un asset fondamentale per la tenuta e la crescita dei territori e di tutto il Paese. Davanti a sfide sempre più complesse, è indispensabile investire su questa infrastruttura sociale – fatta di competenze, di energie e di legami – che rende la comunità capace di collaborare con le istituzioni e con le imprese per la costruzione di un futuro a cui tutti possano prendere parte” con queste parole il Presidente Fondazione Cariplo Giovanni Fosti ha concluso oggi, al teatro Strehler di Milano, il ciclo di incontri sul territorio lombardo nell’ambito del progetto “Looking 4”, il percorso partecipativo ideato da Fondazione Cariplo in occasione dei 30 anni di attività.
L’intervento del presidente ha chiuso una mattinata e un ciclo molto densi, impreziosita in particolare da un dialogo tra Giuseppe Guzzetti e da Roberto Mazzotta, due grandi vecchi del sistema bancario italiano e veri testimoni della storia delle fondazioni bancarie. Stimolati da Mario Calabresi, hanno ripercorso la storia delle fondazioni, una storia che hanno scritto. “Abbiamo perso l’industria, perche sono state fatte male le privatizzazioni. Non abbiamo perso i pezzi migliori del sistema bancario perchè quei passaggi sono stati gestiti da persone capaci, come Ciampi, Andreatta, Guzzetti e Bazoli”, ha detto Mazzotta. Proprio Guzzetti ha spaziato dai ricordi d’infanzia ad aneddoti di 60 anni da protagonista della vita pubblica italiana. “È forse una delle ultime volte che parlo in pubblico” ha detto, parlando della grande passione della vita: “la politica”, naturalmente. “Ho fatto quel che ho fatto grazie ai miei genitori, che mi hano mandato al collegio Ballerini di Seveso. Piangevo una settimana alla fine delle vacanze, quando ci tornavo, ma solo così potevo studiare”. Come sempre ha invitato tutti a guardare ai bambini, al futuro che abbiamo davanti nelle loro vite.
Nel corso della mattinata sono stati poi ripercorsi i principali contenuti dei quattro incontri durante i quali sono state affrontate, in maniera trasversale, alcune tematiche chiave in ambito sociale, ambientale, culturale e scientifico. Un lavoro che ha visto la testimonianza di circa 100 relatori, la partecipazione di oltre 1500 persone, di cui più di 700 con un coinvolgimento attivo ai tavoli pomeridiani, organizzati da Fondazione Cariplo per analizzare e fare una riflessione corale sui problemi di attualità.
Le nuove povertà, la questione ambientale così come la partecipazione culturale e la ricerca scientifica necessitano di nuove modalità per essere lette e affrontate e di una nuova consapevolezza nella popolazione. Dalla necessità di fare rete a una nuova visione strategica, da nuove modalità di visibilità e condivisione a nuove forme di rapporti con le istituzioni, dalla necessità di generare nuove culture per rafforzare le azioni territoriali a modalità di comunicazione idonee per aiutare a capire e focalizzare i problemi.
Queste le tematiche cruciali tracciate durante il percorso sul territorio, rafforzate anche dai risultati di una survey, realizzata da Evaluation Lab di Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore, condotta tra più di 2500 persone tra cittadini comuni e persone interessate agli eventi di “Looking for” alle quali è stato chiesto quali siano le priorità, le preoccupazioni e i problemi principali che le comunità si trovano ad affrontare. Dall’indagine effettuate si comprende come le priorità comuni tra gli intervistati siano quelle legate all’aumento della povertà, al cambiamento climatico, alle difficoltà di accesso al mondo del lavoro. Spunti questi che confermano la strada intrapresa dalla Fondazione in questo percorso di ascolto e che saranno la base su cui sarà elaborato un “atlante dei bisogni e delle risorse delle comunità di domani” per fare tesoro dell’ascolto avvenuto nel percorso e tracciare nuove linee di lavoro condiviso.
Con la quinta tappa presso il Teatro Strehler a Milano si chiude il percorso di Fondazione Cariplo per i suoi trent’anni. I saluti istituzionali del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, hanno dato il via ai lavori. La mattinata è stata anche l’occasione per riflettere sul ruolo delle fondazioni di origini bancaria oggi in un contesto così cambiato e guardando al futuro. Sono state ripercorse le tappe più significative di questi 30 anni con gli interventi di chi ha guidato la fondazione in qualità di Presidente: Roberto Mazzotta, dal dicembre 1991 al febbraio 1996; Giuseppe Guzzetti, dal 5 febbraio 1997 al 28 maggio 2019, con la breve gestione – tra i due – di Ottorino Beltrami (scomparso nel 2013), dal marzo 1996 al febbraio 1997. Particolarmente significativo l’intervento del sottosegretario Roberto Garofoli, il cui apporto è stato fondamentale in questi anni per coordinare la relazione fra enti.
Con Paolo Magri, Direttore dell’Istituto per gli studi di politica internazionale, Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà, Vanessa Pallucchi, Portavoce Forum Terzo Settore, Valeria Negrini, Vice Presidente Fondazione Cariplo è stato approfondito il contesto che stiamo vivendo e il contributo che il settore non profit può offrire. Importanti gli interventi di Francesco Profumo, presidente ACRI l’associazione che in Italia riunisce le fondazioni di origine bancaria, e Delphine Moralis, CEO di Philea, l’ente internazionale a cui Fondazione Cariplo aderisce e che riunisce le organizzazioni filantropiche europee. Il Presidente Giovanni Fosti ha poi chiuso la mattinata con le considerazioni su questo percorso di ascolto dei territori partito un mese fa e la visione e l’impegno che guardano al futuro.
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