Beni comuni

Più di due milioni di italiani e Intesa Sanpaolo al fianco del FAI

6 Febbraio 2019

Sono 2.227.847 gli italiani che hanno votato al censimento del FAI per dare un futuro ai luoghi ai quali sono affezionati, oltre il 9.100 % di voti in più rispetto al 2003. Parliamo di circa il 5% degli italiani maggiorenni, che hanno espresso la loro preferenza su 37.200 posti oggetto di segnalazione e 6.412 Comuni coinvolti: l’80,6% dei Comuni italiani. Tutti numeri che raccontano la forza de “I Luoghi del Cuore”, il censimento promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che chiude la sua nona edizione, attiva dal 30 maggio al 30 novembre 2018.

Un progetto collettivo capace di convogliare le speranze, l’impegno e la voglia di riscatto di tanti singoli cittadini e comunità intorno a piccole e grandi bellezze d’Italia da salvare perché in pericolo o fortemente compromesse, da proteggere perché in degrado o semplicemente da far conoscere perché poco note ai più. Parliamo di paesaggi e di palazzi storici, di chiese e di fiumi, di castelli e di borghi, di ville e di botteghe storiche, di giardini e di sentieri, che dimostrano il sentimento profondo che lega le persone ai territori dove vivono o dove hanno vissuto esperienze importanti della loro vita. E per questi territori essere inseriti tra “I Luoghi del Cuore” rappresenta a volte l’unica possibilità di un futuro migliore.

Da quando esiste “I Luoghi del Cuore” il FAI, grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo, ha promosso ben 92 progetti a favore di luoghi d’arte e natura in 17 regioni, cui si sommano i tanti interventi resi possibili grazie all’interessamento di Istituzioni e privati a seguito della visibilità offerta dal censimento.

«Progetti come ‘I Luoghi del Cuore’ del FAI, che ci vedono sostenitori e parte attiva dal 2004, confermano il nostro ruolo preminente anche nell’ambito della riscoperta e salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale del nostro Paese che non ha eguali al mondo», ha dichiarato Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa Sanpaolo.

 Luoghi del Cuore FAI – Foto di Acanfora Newpress

Le regioni in cui si è votato di più sono state Puglia, Toscana, Sicilia e Lombardia. L’età media dei votanti (al 59,5% donne) è di  50 anni, mentre la tipologia dei luoghi più votati è quella delle chiese, seguita da aree naturali, aree urbane o piazze e coste, aree marine e spiagge. Questo dimostra che ai cittadini interessa tutelare anche beni paesaggistici e ambientali, soprattutto quelli a rischio o danneggiati da calamità naturali e incuria, particolarmente presenti quest’anno tra le prime posizioni della classifica.

La nona edizione del censimento, inoltre, è stata caratterizzata anche dall’entusiasmo e dalla determinazione di 241 comitati, associazioni già consolidate di cittadini, amministrazioni comunali, parrocchie, scuole e ancora gruppi di amici che hanno deciso di darsi da fare per i luoghi a loro cari.

Ma quali sono i luoghi più votati per quest’edizione?

Al primo posto della classifica 2018, con il record assoluto di 114.670 voti, c’è il Monte Pisano nel territorio dei Comuni di Calci e Vicopisano (PI), colpito il 24 settembre scorso da un disastroso incendio, probabilmente doloso, che ne ha mandato in fumo oltre 1200 ettari, di cui 200 di coltivazioni. Grazie all’impegno del Comitato Insieme per Monte Pisano, in poco più di due mesi è stato raggiunto un risultato incredibile. I primi stanziamenti – circa 2 milioni di euro – sono stati utilizzati per le operazioni di spegnimento, il mantenimento delle squadre forestali e lo smaltimento dei rifiuti bruciati, ma i danni stimati ammontano a 15 milioni di euro e saranno necessari decenni per ottenere una piena rinaturalizzazione dell’area.

Al secondo posto con 83.138 voti il Fiume Oreto a Palermo, corso d’acqua a carattere torrentizio la cui sorgente si trova nella Conca d’Oro. Il fiume, che sfocia nel Mar Tirreno dopo aver attraversato la città, è inquinato per la presenza di numerosi scarichi fognari abusivi e perché viene spesso utilizzato come discarica a cielo aperto. Il Comitato Salviamo l’Oreto desidera attirare l’attenzione sullo stato di degrado del fiume che va avanti da anni e ne chiede la rivalutazione come bene paesaggistico e culturale. Un primo risultato è già arrivato: dopo decenni di oblio, si sta infatti lavorando alla costituzione di un “Contratto di fiume” con azioni condivise da tutti gli stakeholder.

Segue al terzo posto con 75.740 voti l’Antico Stabilimento termale a Porretta Terme (BO) situato nell’Appennino, alle pendici del Monte della Croce, lungo il greto del Rio Maggiore, in abbandono da vent’anni. All’interno del complesso si trova un capolavoro liberty: la Sala Bibita, detta anche “Grottino Chini”, le cui pareti sono rivestite di migliaia di piastrelle in maiolica realizzate a inizio Novecento da Galileo Chini. L’obiettivo della raccolta voti, guidata dal Comitato SOS Terme Alte, era quello di segnalare lo stato di forte degrado del bene, proprietà di un gruppo privato, auspicandone il recupero e una destinazione d’uso compatibile con la sua storia. La raccolta voti è diventata l’occasione per cementare i legami tra tutti i Comuni del territorio e per pensare a progetti di rilancio dell’intero Appennino bolognese.

Al quarto posto con 47.936 voti il Santuario della Madonna della Cornabusa a Sant’Omobono Terme (BG) il più importante tra i molti santuari della bergamasca, incastonato a mezza costa sul versante destro della Valle Imagna. L’origine risale alle lotte tra Guelfi e Ghibellini tra il 1350 e il 1440: per sfuggire alle violenze alcuni abitanti della zona si nascosero in una “corna busa”, che in dialetto significa cavità naturale, portando con sé la statuetta lignea della Madonna che si racconta sia stata lì dimenticata e nel secolo successivo fu al centro di un miracolo. In loco fu edificato il santuario dedicato al culto della Madonna della Grotta, poi Madonna della Cornabusa. Il comitato che ha raccolto i voti per il sito, che necessita di continui interventi di manutenzione, vorrebbe anche che diventasse un punto di riferimento per tutta la comunità della Valle Imagna.

E infine, al quinto posto con 32.120 voti il Borgo di Rasiglia frazione montana di Foligno (PG). Un intreccio di vicoli e vie d’acqua, su cui si affacciano edifici in pietra che un tempo furono mulini, lanifici e tintorie, cuore di un distretto preindustriale, perfettamente conservato. Già noto nel XII secolo e fiorente per secoli, vide interrompersi la sua vita produttiva nella prima metà del Novecento, quando i lanifici si trasferirono nella vicina Foligno. Il terremoto del 1997 ha ulteriormente contribuito alla marginalizzazione del luogo, che sta però rinascendo grazie ad attività di valorizzazione dell’Associazione Tessere insieme,promotrice già nel 2016 della partecipazione del borgo al censimento del FAI per reperire i fondi necessari per migliorarne l’accessibilità e completare i restauri dei macchinari antichi.

Ai primi tre classificati, in qualità di vincitori, andrà un contributo di 50.000 euro per il primo, 40.000 euro per il secondo e 30.000 euro per il terzo, se ne avranno i requisiti e a fronte della presentazione di un progetto da concordare. Inoltre i referenti dei luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti potranno candidare al FAI, attraverso il bando che verrà lanciato a marzo 2019, una richiesta di restauro e valorizzazione, legata a progetti concreti, attuabili in tempi certi e dotati di un cofinanziamento che assicuri un sostegno reale dai territori di riferimento. Come nelle edizioni scorse, FAI e Intesa Sanpaolo selezioneranno entro il mese di novembre i luoghi vincitori in collaborazione con i Segretariati regionali del Ministero per i beni e le attività culturali.

Inoltre, un grande successo si è registrato anche per i “luoghi d’acqua”, a cui era dedicata una classifica speciale in parallelo con la campagna #salvalacqua promossa dal FAI. Tra questi i Laghi di Monticchio, grandioso monumento naturale nel Vulture, e il Trabocco Turchino a San Vito Chietino, scelto come emblema delle macchine da pesca lignee che caratterizzano la costa abruzzese, rispettivamente il “luogo del cuore” più votato di sempre in Basilicata e in Abruzzo, e ancora il Lago d’Orta in provincia di Novara, che necessita di una bonifica solo parzialmente realizzata.

Il Luogo che risulta maggiormente votato in filiale Intesa Sanpaolo, invece, riceverà il Premio Speciale Intesa Sanpaolo, un contributo di 5.000 euro da destinare a un progetto di recupero.

Il censimento è stato realizzato con il Patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018.

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