Beni comuni
Mondiali per dinosauri
Ha comprato il mondo del Calcio e lo fa divertire nel suo cortile blindato da regole ottuse (chi la chiama diversa cultura è ottuso uguale). Ha pure spostato le stagioni, per convincere il pallone a rotolare. Sapevamo tutto. Sappiamo tutto. Molti però non sanno, perché non si fa vedere, che quei tizi lì, vestiti ridicoli, hanno i loro soldi sotto i nostri piedi: il fichissimo quartiere Porta Nuova, che fa tanto movida meneghina, se l’è comprato il fondo sovrano qatariota qualche annetto fa. Qatar/ifrangente: aggettivo: che rinvia nella stessa direzione la luce da cui è colpito. Ci gioco come sinonimo di contraddizione. Tutto ciò che si fa, naviga sulla contraddizione, tra bisogno, diritto e pensiero.
Tirando una riga: chi riempie i serbatoi, ci tiene per le palle.
Mentre pedalo faccio la conta dei Suv che incrocio, e siccome pedalo ostinato da vent’anni, posso garantire la loro lievitazione inesorabile: la mia statistica spiccia oggi ne rileva circa uno ogni tre auto. Un italiota su tre occupa le strade di tutti con una massa che ha un volume di almeno 15 volte il suo corpo (e la mia bici): li vedi, soli, minuscoli e comodosi, al volante di una balena pompata e lucida. Ma a cosa cassius ti serve tutta quella carcassa inutile? E sempre mi torna in mente il dinosauro, corpo enorme e cervello minuscolo. E penso che in molte città europee del Nord l’auto è marginale e tutti pedalano, e lì fa pure freddo. Gli italiani mediterranei invece hanno culo pesante e si specchiano nel macchinone. Che per farlo circolare devi fare i mondiali in Qatar. Dove hanno imparato la regola del fuorigioco quest’anno.
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