Beni comuni
Latina. Scuole chiuse per gelo
Il sindaco di Latina, Damiano Coletta, ha stabilito con un’ordinanza la chiusura delle scuole di competenza comunale per 7 giorni. Causa l’eccezionale ondata di gelo che ha colpito anche la provincia pontina e il perdurare di condizioni atmosferiche che creano danni alle condutture idriche e ai sistemi di riscaldamento, spiega. Sette giorni, eventualmente prorogabili, se i dirigenti scolastici ne ravvisino ancora l’inagibilità delle aule per il mancato funzionamento degli impianti. Una decisione presa dunque, per l’impossibilità di far funzionare le caldaie.
Il ritorno nelle scuole, dopo le festività natalizie non è stato dei migliori. Il freddo e il gelo che si sono abbattuti in questi giorni soprattutto in centro Italia ha creato molti problemi alle vetuste e mal funzionanti caldaie e ai tubi decrepiti, vecchi e mal ridotti degli edifici scolastici. Nonostante sia stato chiesto di anticipare al venerdì precedente il rientro, l’accensione dei riscaldamenti nelle scuole, questi non ne hanno voluto sapere di avviarsi, lasciando così al gelo aule chiuse già da 15 giorni. E gli effetti si sono fatti subito sentire. Il lunedì mattina, con un termometro sotto lo zero, è stato come entrare in ghiacciaia. Molti genitori non ci hanno pensato su due volte. Si sono riportati subito i figli a casa e poi sono andati in comune a protestare. Non siamo abituati in questa città a questo freddo, che tra l’altro sembra non voglia mollare. Un freddo insolito e imprevisto dunque che ha reso complesso e aggravato un problema che si trascina da anni, l’incuria e la scarsa manutenzione di tutto ciò che è pubblico….scuole, ospedali, uffici, etc. con una sola grande eccezione: lo stadio. Per anni, infatti, risorse e interessi sono stati dirottati su annessi e connessi del Latina calcio. Non sorprende quindi questo epilogo, annunciato dall’operazione Olimpia che ha portato in carcere ex sindaco e altri amministratori. Dalle intercettazioni, infatti dicevano ” se si rompe un vetro nelle scuole non c’ è un euro per ripararlo “. Eccola quindi in maniera più drammatica la situazione da affrontare e gestire.
Ma le polemiche non si placano. Tanto che Coletta ha deciso in un secondo momento che saranno i dirigenti scolastici, di volta in volta, a decidere se aprire o chiudere le scuole. Nino Leotta, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di via Tasso illustra bene le difficoltà di questi giorni. “ Il bruciatore ha deciso di morire proprio in questi giorni”. Cosa che ovviamente crea un grande disagio agli alunni se nelle aule la temperatura è tra i 9 e i 12 gradi…” temperatura non compatibile con i normali canoni di salubrità degli alunni”, per cui la scuola rimarrà chiusa fino a quando non verrà risolto il problema.
I social sono diventati bollenti. Pareri discordanti si rincorrono sulle varie timeline. Molti genitori che pensavano di aver superato i quindici giorni delle canoniche vacanze natalizie…a proposito, non sono un po’ troppe?… devono riorganizzarsi di nuovo per “parcheggiare” i propri figli. Dal ministero spiegano che queste ulteriori “vacanze” non penalizzano nessuno, purchè l’attività scolastica rientri nei 200 giorni stabiliti per legge. Ma dietro l’angolo ci sono i referendum ed altri ponti. E se il tetto dovesse saltare? Allora occorrerà chiedere un provvedimento di validazione dell’anno, spiegano sempre al Miur.
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