Beni comuni
Brighenti: “Importante essere alla Cop28, senza le città non c’è transizione”
Le agenzie energetiche locali, le società in house degli enti pubblici (comuni, province e regioni) che li supportano nel complesso percorso della transizione energetica per la prima volta nella storia ad una “conference of parties” per rafforzare il legame e la sinergia tra tutti gli attori in campo della transizione energetica e stimolare il governo centrale, in una ottica di collaborazione, a sostenere le città nel percorso della neutralità climatica (net zero) verso il 2030. Di rientro dalla COP28, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si è tenuta a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, Benedetta Brighenti, la direttrice della Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali, dove ha guidato una delegazione di agenzie energetiche a questa storica partecipazione ad una conferenza delle parti commenta il global stocktake, il documento finale della COP28 presieduta dal sultano e petroliere Ahmed al-Jaber.
Per le agenzie energetiche locali è stata la prima volta ad una “conference of the parties”, com’è stato parteciparvi?
È stato straordinario partecipare alla COP28 di Dubai, per noi è stata una grande emozione, ma senza mai dimenticare la nostra mission: portare la voce delle città e poter spiegare quanto è importante che le città siano i veri attori protagonisti del processo di neutralità carbonica.
Il talk che la RENAEL ha organizzato, all’interno del Padiglione Italia della COP28, era dedicato proprio alle città, di cosa avete parlato?
Abbiamo messo al centro della discussione le azioni concrete per la neutralità carbonica delle città e dei territori e lo abbiamo fatto portando con noi Roma Capitale, Bologna e Verona, ma anche le agenzie, tra cui quelle di territori colpiti da fenomeni metereologici estremi come l’Emilia-Romagna e la Toscana, per metterli in relazione, quindi a sistema, con il Governo, gli enti pubblici e gli altri attori che lavorano per la neutralità che erano riuniti a Dubai.
Il documento finale, approvato all’unanimità dai 198 delegati, è stato definito storico dal Presidente Al Jaber, ma ha attirato anche critiche, come quelle della samoana Anne Rasmussen o di alcune organizzazione ambientaliste. Cosa ne pensa?
Vede, partiamo da un punto: avere un momento, a livello mondiale, di discussione sul clima da oltre trent’anni è una ricchezza e ha fatto prendere coscienza sul tema a tantissime persone. La transizione green poi è un percorso e come in ogni percorso ci sono passaggi da fare e, anche se non con la velocità che tutti noi speravamo, quei passaggi stanno avvenendo.
Quindi il suo è un giudizio positivo sul documento finale?
Si tratta di un documento pragmatico, che invita a fare, e per noi delle agenzie energetiche locali il pragmatismo è un aspetto fondamentale del nostro lavoro.
Entriamo nello specifico…
Nel documento c’è un’indicazione molto specifica di passaggi da compiere per realizzare azioni di mitigazione, c’è l’impegno di triplicare la capacità di energia rinnovabile al 2030, questo per noi è molto importante e c’è l’invito ad accelerare gli sforzi per ridurre l’energia derivante da fonti fossili. Viene chiesta un’accelerazione molto forte sulle tecnologie a basse emissioni, sull’idrogeno verde, ed entra per la prima volta nel testo finale il nucleare. E poi c’è un’esortazione ad abbassare le emissioni per quanto riguarda il trasporto pubblico. Inoltre nel documento si parla chiaramente di insufficienza per i fondi dedicati all’adattamento e si chiede di incrementarli.
Quindi la sua è una promozione totale della Cop28 negli Emirati Arabi Uniti?
Abbiamo toccato con mano l’utilità della COP avendo partecipato, come Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali, per la prima volta nella storia a quella di Dubai con un side event, selezionato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dedicato alle climate action per la neutralità delle città e dei territori. Proprio le città, ahimé, vengono citate troppo poco e sono poco centrali nel documento finale. Daremo il nostro contributo, lavorando assieme a loro, per dimostrare che senza le città non si può attuare una vera neutralità carbonica.
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