Ambiente

Volkswagen e le tre leggi della robotica

di
22 Settembre 2015

Truccare un software è un gioco da ragazzi.

Il software è composto da sequenze di comandi, da azioni e risposte ad esse ed è dunque plasmabile da chi ne ha le competenze tecniche e cognitive: l’ingegnere, il programmatore.

Come un medico, l’ingegnere ha un bagaglio di competenze enorme, ai più sconosciuto, perché l’ingegnere non guarda quanto è veloce il tuo smartphone, bensì immagina quale processore lo renda così efficiente ed in quale modo sia stato risolto un limite tecnologico.
L’ingegnere non è un tuttologo, raramente ha la risposta agli argomenti di Facebook o la risposta pronta al bar, l’ingegnere è un metodico perfezionista: attento ai dati, è governato da sequenze di 1-0 ovvero o bianco o nero, niente scale di colore, niente forse.

Gli ingegneri che hanno programmato le centraline della casa auto tedesca hanno valutato tutti i rischi: il software si attiva nonappena riconosce di essere sotto esame, abbassa le prestazioni della vettura, attiva e disattiva sensori e rilevazioni e chissà quali altre funzioni ha potuto implementare, per poi tornare a vigilare sui sistemi, pronto ad un nuovo intervento.

Chi conosce come funziona il sistema nervoso di un’auto, partendo dalle officine di assistenza, in questi giorni non si è affatto scandalizzato.
Non scenderemo nel tecnico, sono certo che altri lo avranno fatto, quello che mi fa pensare è che il caso Volkswagen porta alla mente qualcosa che proviene dai più bei film fantascientifici: la macchina, creata dagli uomini per ingannare altri uomini, racchiude in essa la volontà, il cinismo ed il nostro estremo materialismo.

Se un tecnico ha creato una macchina del genere, ha creato un automa che viola la prima legge della robotica:

A robot may not injure a human being or, through inaction, allow a human being to come to harmUn robot non deve ferire un umano oppure,  non intervenendo, permettere che un umano si ferisca.

e di conseguenza, alle due restanti:

Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.

Asimov scriveva racconti di fantascienza ma le tre leggi che nei libri di Asimov governano i robot positronici, nella nostra realtà sono di esempio al pari del giuramento di ippocrate per i medici, perché la robotica entra nei nostri cellulari, nei computer e nelle auto in maniera impercettibile, ci circonda ed è nostra responsabilità fornire ai nostri simili una robotica programmata per servire l’uomo, non per ferirlo.

E’ dunque la fiducia quella che viene meno, fiducia che non si traduce solo nel crollo di un titolo in borsa ma quello in una casa auto, in particolare di una casa auto che nel suo nome – VOLKS-Wagen – auto del popolo dovrebbe infondere fiducia.

Non scenderò nemmeno nel tecnico per dire che questo trucco è avvenuto sul peggiore dei motori endotermici, dal punto di vista delle polveri: il motore Diesel, chiamato in gergo “baby killer”, in quanto per la sua natura fisica le sue particelle (il famoso particolato grandezza PM2.5) permane ad un’altezza difficilmente superiore al metro e cinquanta per parecchio tempo, dunque è facilmente respirabile dai bambini, le sue particelle si depositano nel flusso sanguigno superando il filtraggio alveolare dei polmoni, per questo motivo il diesel è inserito tra gli inquinanti sicuramente cancerogeni dall’organizzazione mondiale della sanità, ricordate l’ultima volta che avete tossito dietro ad un vecchio camioncino fumante?

Il vero problema, superata l’onda mediatica e rassettato il gruppo VW, resta nel fatto che la nostra mente tende ad eliminare le situazioni negative e ad accettare il compromesso, abbiamo vite ordinate che cerchiamo sempre di riportare sui binari.
Se il compromesso è acquistare un’auto che ci avvelena, ma lo fa poco alla volta ed in maniera non immediata, allora lo accettiamo e siamo disposti a perdonare.

Questo è lo stesso motivo per cui la scritta “il fumo uccide” è una decorazione ed uno spreco di inchiostro sui pacchetti di sigarette. Ed è lo stesso motivo per il quale pochi di voi sapranno che la citazione del documento dell’OMS che ho fatto qui sopra (e che in pochi leggeranno) non è di ieri, ma del 2012.

Il marketing ha inventanto il greenwashing per le aziende ed una buona campagna di comunicazione sistemerà le cose in casa Volkswagen, dando tempo al “Volks”, al popolo, di digerire lo scandalo.

E’ già successo con il FAP, il filtro anti-particolato è nato sempre per quel piccolo problemino del Diesel, ma alla fine si è rivelato una grande truffa ed un filtro poco efficace senza manutenzione, eppure nessuno di noi domattina andrà a cambiarlo.

Fiducia e tradimento sono sentimenti non razionali, per questo tendono ad essere soggettivi e crollano facilmente di fronte al migliore degli amanti, il quale sa usare e scrivere le parole giuste, al momento giusto.

robot futuro

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