Ambiente
Venezia alza i remi per i Guardiani dei Mari
La Mostra del Cinema di Venezia non è solamente una kermesse cinematografica. Nata nel 1932 e giunta quest’anno alla 79^ edizione, nel tempo è diventata anche un appuntamento mondano ed un palcoscenico mediatico di grande importanza. Calpestare il tappeto rosso a Venezia certifica il raggiungimento di una certa notorietà, “esserci” è un sistema molto efficace per trasmettere la propria immagine ed il proprio messaggio nel mondo.
Nel tempo quei pochi passi sul red carpet sono divenuti progressivamente delle vere e proprie sfilate a cielo aperto; per quante se ne siano viste in laguna, mai però a mia memoria si era verificata, a margine della kermesse, un’incursione partita dal mare. L’abbiamo vista, con un immenso piacere, quest’anno.
Complice il tramonto, per qualche minuto nessuno ha potuto raggiungere o lasciare il Palazzo del Cinema. Il breve ma significativo blocco navale è stato realizzato dalle “remiere” della città di Venezia che hanno voluto onorare simbolicamente i volontari di Sea Shepherd arrivati al Lido per la proiezione del documentario “I Guardiani del Mare” di Irene Saderini.
Le imbarcazioni veneziane si sono recate fino al Lido per salutare Sea Shepherd con l’alzaremi, il saluto tradizionalmente riservato a chi va per mare. Un gesto fortemente simbolico, antico e riservato esclusivamente a chi, solcando i mari, osserva un codice di comportamento corretto ed universalmente condiviso.
Nato da un’idea di Andrea Morello, Presidente di Sea Shepherd Italia, I Guardiani del Mare è un film documentario di 110 minuti prodotto da Irene Saderini, un lavoro realizzato per raccontare il lavoro dei volontari di Sea Shepherd Italia, la nota onlus ambientalista protagonista di importanti campagne a sostegno della mare.
“Non dovremmo dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi possa cambiare il mondo” è l’incipit del lavoro che sarà disponibile sulla piattaforma Amazon Prime, a partire dal 12 settembre.
Il lavoro di Irene Saderini è stato presentato nel corso della 79^ Mostra Internazionale del Cinema ed ha ricevuto un’accoglienza attenta e calorosa.
Questo film documentario ci permette di salire a bordo della flotta di Sea Shepherd nel Mediterraneo, e ci porta ad osservare da vicino le vite private di chi ha scelto questa missione che, fino a oggi, con 56.704 ore di volontariato, ha fermato più di 250 attività illegali nell’Area Marina Protetta del Plemmirio.
Come si può avere una vita normale e contemporaneamente fare la differenza? La risposta dopo pochi giorni a bordo è lampante: perché il Mare ha questa peculiarità fastidiosa di essere immenso, e le autorità che sono da sempre allineate alle operazioni di Sea Shepherd – non hanno le risorse per arrivare dappertutto.
Andiamo a conoscere un po’ più da vicino l’autrice del lavoro, l’ispiratore del documentario e Sea Sheperd.
Irene Saderini, per molte persone è solo un volto noto legato al mondo dello sport. Effettivamente professionalmente si è conquistata in passato uno spazio importante nel mondo del giornalismo sportivo legato al motorsport, dopo essere stata per diversi anni un’atleta agonista nella Squadra Nazionale di vela. E’ stata corrispondente per le pagine “Motori” de La Repubblica ed il suo è stato uno dei volti televisivi femminili più iconici, lavorando a bordo pista prima per Sky e poi per Mediaset.
Circoscrivere la sua professionalità esclusivamente allo sport è riduttivo. Nata a Bolzano dove soggiorna brevemente, trascorre la sua infanzia sul lago di Garda.
“Da piccola ero molto Heidi, nel senso che abitavo in una casa in collina, con gli animali, vicino al lago, circondata da sentieri e tratturi. Non esistevano i telefonini; sono ancora abbastanza giovane, ma nello stesso tempo sono anche abbastanza vecchietta da avere avuto un’infanzia felice, senza telefonini in tasca fino all’adolescenza!”
Terminati gli studi Irene inizia a scrivere per il Sole 24 Ore, firma una copertina per Vogue e nei primi anni duemila la troviamo sul fronte di guerra afgano come corrispondente Ansa, la Repubblica, HBO e Al Jazeera. Tra il 2011 e il 2013, durante la presidenza di Hamid Karzai in Afghanistan, diventa una giornalista embedded(*) tra Herat e Kabul.
Irene, che per alcuni è stata solo una brava e piacente inviata a bordo pista, è in realtà una ragazza tosta, determinata, tremendamente volitiva. Una professionista capace di fiutare il vento e di seguire i propri sogni e le proprie inclinazioni, trasformandoli in progetti concreti. La sua casa di produzione (Ininfluencer Media), per la quale Irene scrive e produce alcune serie televisive in onda su Red Bull Media House e Discovery Int, è stata fondata due anni fa ed è specializzata nella realizzazione di film, serie TV e contenuti multimediali.
(*) ndr: forma di giornalismo di guerra tipica dei corrispondenti aggregati in vario modo alle truppe.
Costituita nel 1977, Sea Shepherd è un’organizzazione internazionale senza fini di lucro la cui missione é quella di fermare la distruzione dell’habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani del mondo intero, al fine di conservare e proteggere l’ecosistema e le differenti specie. Sea Shepherd pratica la tattica dell’azione diretta per investigare, documentare e agire – quando è necessario – al fine di mostrare al mondo e impedire le attività illegali in alto mare.
Salvaguardando la delicata biodiversità degli ecosistemi oceanici, Sea Shepherd opera per assicurarne la sopravvivenza per le generazioni future. Il Capitano Paul Watson è fondatore e attuale presidente dell’associazione internazionale.
Sea Shepherd Italia Onlus è presieduta da Andrea Morello che coordina l’opera un nutrito gruppo di membri e volontari.
Quando ti saluta Andrea non ti dice Arrivederci, ma “A presto, per gli Oceani,”. Andrea è il fondatore di Sea Shepherd Italia Onlus, quello che ci ha creduto per primo nel nostro Paese. Da ragazzo distribuiva tra i corridoi di scuola i volantini che raccontavano la mattanza delle balene nelle isole Faroe, ha continuato a farlo fino a quando la nave Steve Irwin di Sea Shepherd è approdata anni fa a La Spezia, in Italia. Lui c’era, e ha contribuito a liberare ottocento tonni rossi pescati illegalmente nell’operazione Blue Rage.
Nel 2012 per questa operazione in collaborazione con le autorità italiane Sea Shepherd viene premiata come migliore organizzazione per la difesa del mare.
Nel 2017 avvia la campagna Jairo Mediterraneo in difesa dei nidi di tartaruga e a bordo della Sam Simon porta alla confisca di 74 chilometri di attrezzature da pesca illegali (Fad) nel mare delle isole Eolie.
Sea Shepherd conta oggi centinaia di volontari sparsi in quasi ogni regione che organizzano pulizie delle spiagge, interventi nelle scuole e collaborano in maniera sempre più stretta con autorità, istituzioni e altre organizzazioni ambientaliste nella difesa e conservazione dei nostri oceani.
La citazione preferita di Andrea è: “Ciò che ho osato l’ho voluto, e ciò che sono determinato a fare, lo farò” (Capitano Achab).
I Guardiani del Mare sarà disponibile sulla piattaforma Amazon Prime, a partire dal 12 settembre.
Fonti: – ininfluencermedia – sea_shepherd_italia
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