Ambiente
Centro Italia devastato dal terremoto, oltre 250 morti
Una devastante scossa di terremoto mercoledì ha colpito il Centro Italia, nelle province di Rieti, Ascoli Piceno, Perugia, L’Aquila e Teramo. La prima scossa di magnitudo 6.0 è stata registrata alle 3:36, con epicentro localizzato a una profondità di 4 chilometri, fra Rieti e Ascoli. Interi paesi, in particolare Accumoli, Amatrice, Arquata sono stati distrutti. Finora sono 267 le vittime accertate, 207 dei quali ad Amatrice, 49 ad Arquata e 11 ad Accumoli. I feriti passati per gli ospedali di Lazio, Umbria e Marche sono 387, ma si sta verificando quanti ancora siano ospedalizzati. Fino a ieri sono state 238 le persone estratte vive dalle macerie: ai 215 salvati dai Vigili del Fuoco, si devono infatti aggiungere 23 tratti in salvo dal Soccorso Alpino. Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile, teme però che il bilancio in termini di vittime, possa essere di dimensioni peggiori di quello dell’Aquila dove i morti furono 309.
La terra continua a tremare. Una forte scossa di magnitudo 4.8 è stata avvertita ad Amatrice (Rieti) alle 6:28 di venerdì mattina, provocando nuovi crolli nel centro del paese. Le scosse di terremoto sono state 928 dal 14 agosto.
Lo sciame sismico è arrivato infatti fino a Rimini a Nord e fino a Napoli. Dopo la scossa delle 03:36 di mercoledì, avvertita anche a Roma, Napoli e Bologna, si sono verificati altri eventi sismici nell’area.
Per avere un’idea delle tragiche proporzioni del sisma, è sufficiente considerare che degli altri recenti grandi terremoti in Italia (vedi qui la cronologia dell’INGV), quello del 2009 de L’Aquila è stato di magnitudo 6.3. Nel 1976 in Friuli, ricorda il Sole 24 Ore, è stato di magnitudo 6.2, quello dell’Irpinia (1980) di magnitudo 6.8, quello di Umbria e Marche (1997) di magnitudo 5.6, quello della pianura padana modenese (2012) di magnitudo 5.9.
Le zone maggiormente colpite risultano la parte alta della provincia di Rieti e quella bassa di Ascoli Piceno. Proprio ad Accumoli, zona dell’epicentro,, dove vi sono diversi morti, e nella vicina Amatrice si contano danni più gravi. «Il paese non c’è più. Sotto le macerie ci sono decine di persone»: è la prima, drammatica, testimonianza del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. «Ho girato per il paese e per le sue frazioni, è tutto un crollo, a vista tutte le case sembrano inagibili, serviranno tendopoli per tutta la popolazione» ha affermato a RaiNews24 Stefano Petrucci, sindaco di Accumoli. Qui «una distruzione come all’Aquila. Il numero delle vittime è destinato a salire», ha aggiunto. Anche ad Arquata e a Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, si registrano danni gravi. Molte le persone disperse.
https://www.youtube.com/watch?v=wWG4ueLKM4g
Mentre sono già definite le enormi proporzioni del terremoto, come normale, non è ancora chiaro il numero delle vittime accertate, e purtroppo non lo sarà per diverse ore ancora.
La procura di Rieti ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato per disastro colposo che dovrà fare luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati recentemente, come la scuola di Amatrice e il campanile crollato ad Accumoli.
L’Avis Regionale Lazio invita tutti i donatori a recarsi presso gli ospedali della Regione Lazio, in particolar modo i residenti della città di Roma, per donare il proprio sangue a favore della popolazione del centro Italia colpita dal terremoto nel reatino e in particolare ad Amatrice.
E l’Avis di Rieti ribadisce che urge sangue di tutti i gruppi sanguigni. I donatori possono recarsi, dalle 8 alle 11, all’Ospedale de Lellis di Rieti, con documento di identità e codice fiscale.
Attivi i numeri del contact center della Protezione Civile (800.840.840) e della sala operativa della Protezione Civile Lazio (803.555).
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In copertina, fotografia di Amatrice, scattata dall’alto dai Vigili del Fuoco
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