Ambiente

Sponz All’Osso, dall’Irpinia un Manifesto per le aree interne

13 Agosto 2021

Il sessanta per cento della superficie nazionale, a tanto ammonta l’estensione delle aree interne in Italia. Sono state definite le terre dell’osso, rappresentano tutto ciò che residua una volta tolta la polpa delle spiagge italiane e delle aree urbane. Un patrimonio da non trascurare, con numeri che contano, che se gestiti bene potrebbero fare da volano alla ripresa dell’economia nazionale. Il coronavirus ha insegnato tanto in questo senso, portando a sviluppare forme di lavoro a distanza per cui la mancanza di occupazione non dovrebbe essere più una scusa per lasciare all’abbandono alcune zone che sono davvero le più belle d’Italia. Lo Sponz 2021 coglie la palla al balzo e accende un dibattito che vuole arrivare alla definizione di un ‘Manifesto per le aree interne’. Un documento che faccia da apripista verso soluzioni e scelte che toccherà fare alla politica e poi attuare a un’intera comunità fatta di cittadini, imprese e territori.

“Sponz All’Osso – Per un manifesto delle aree interne”, è questo il titolo della nona edizione del Fest ideato e diretto da Vinicio Capossela che quest’anno andrà in scena dal 25 al 29 agosto a Calitri e in Alta Irpinia. L’evento è programmato e sostenuto dalla Regione Campania attraverso Scabec – Società Campana Beni Culturali, è prodotto dall’Associazione Sponziamoci, La Cupa e International Music and Arts (IMARTS) e ha ottenuto la prestigiosa certificazione ECOEVENTS avallata da Legambiente. “Dopo un’edizione 2020 dedicata all’acqua come elemento di purificazione e rigenerazione, realizzata lungo il corso dei fiumi Ofanto e Sele, lo Sponz 2021 propone una riflessione sulle cosiddette terre dell’osso”, dichiara il direttore artistico Vinicio Capossela. “Sarà un’edizione inserita in un più ampio dibattito per ripensare le aree interne in una visione verticale della geografia, che non distingue tra nord e sud ma tra spina dorsale e aree urbanizzate”.

Questa nona edizione farà base nel campo allestito per l’occasione in località Gagliano, sopra il paese di Calitri, esattamente di fronte alla pietra su cui poggia Cairano. Saranno cinque giorni di concerti, spettacoli, incontri con ospiti nazionali e internazionali. Il punto centrale di questa edizione sarà la Libera Università per Ripetenti, all’interno della quale si terranno i corsi per definire l’ossatura di un manifesto delle aree interne. “Dal 2013 in Alta Irpinia, uno di quei luoghi interni che Manlio Rossi Doria definì ‘terre dell’osso’ in contraltare alla polpa delle coste e delle pianure urbanizzate, si è tenuta una esperienza che ha cercato di fare del vuoto una risorsa”, continua Capossela. “La storia di Sponz Fest è quella di una comunità non geograficamente localizzata che ha cercato di farsi laboratorio di un’idea del mondo più vicina a quella che si vorrebbe. Non esattamente un festival, più invece una festa intesa come sovvertimento dell’ordine, interruzione del tempo dell’utile, il cui basso continuo fosse il paesaggio fisico e umano, e il cui motore fosse l’arte dell’incontro”.

La salvaguardia e la rigenerazione dei paesi delle aree interne, sempre più necessaria anche in relazione alla crisi del modello urbano e a un riequilibrio dell’insediamento e dei modelli di vita, sono il tema prevalente di questa edizione”, prosegue il direttore artistico. “Attraverso politiche mirate e l’utilizzo delle nuove tecnologie è possibile creare le condizioni affinché le persone abbiano l’opportunità di scegliere di rimanere, di ritornare o anche di arrivare per la prima volta in un territorio che solitamente è visto come un luogo da cui partire. In Alta Irpinia è stato l’anniversario del terremoto dell’80. Vorremmo partire da quelle macerie e dall’idea di territorio che stava dietro alla ricostruzione per immaginare i prossimi anni, il futuro delle aree appenniniche ai tempi della pandemia, dell’auspicato new green deal, dei cambiamenti nelle aspettative di qualità della vita”.

E il senso di queste parole del direttore artistico si può cogliere meglio ancora guardando all’appuntamento della ‘Costola Reggiana’ che ha fatto da preludio a questa nona edizione dello Sponz. La sorte dell’Alta Irpinia è la medesima di molte altre aree interne, zone d’Italia a cui, proseguendo con il modello di sviluppo degli ultimi trent’anni, sembra riservato lo stesso destino: spopolamento, perdita dei servizi, saccheggio energetico, uniti alla triste avventura di diventare luogo di smaltimento di scorie e rifiuti prodotti altrove. Ecco perché quest’anno per la prima volta lo Sponz Fest ha allargato i suoi confini uscendo dalla Campania per una speciale anteprima in Emilia, con una “Costola Reggiana” del festival a inizio luglio.

La zona di Calitri e dintorni anche questa estate mira a diventare un laboratorio artistico a cielo aperto, con un programma che per cinque giorni non lascerà spazio alla noia. Tra gli ospiti confermati di Sponz All’Osso (il programma è ancora soggetto a cambiamenti), oltre a Vinicio Capossela, ci sono il leggendario chitarrista Marc Ribot, il grande eretico della musica italiana Iosonouncane, lo scompaginatore artistico Jacopo Leone e le sperimentazioni sonore di Matt Elliott e Daniel Blumberg, la cantante spagnola Martirio e Raul Rodriguez, la leggenda del punk italiano Dome La Muerte, lo scrittore Giuseppe Catozzella, l‘accademico e critico musicale Alessandro Portelli, lo storico Carlo Ginzburg, la giornalista Annalisa Camilli, il monaco e saggista Enzo Bianchi, le scrittrici Donatella Di Pietrantonio e Licia Giaquinto e molti altri.

Anche quest’anno per Gli Stati Generali seguirò il Fest di Vinicio Capossela con un’attenzione particolare al tema della valorizzazione delle aree interne. Tredici milioni di abitanti, è questo il dato più recente relativo a coloro che le abitano, circa il 20% della popolazione nazionale. Tredici milioni di italiani che abitano in zone periferiche, con accesso limitato ai servizi essenziali (salute, istruzione, mobilità). Anche le istituzioni negli ultimi anni si sono rese conto che questa aree non possono essere abbandonate al declino e che salvarle è responsabilità di tutti. Un dibattito su questi temi è doveroso che si faccia. E’ importante che anche i media dedichino spazio e approfondimenti al tema, perché la responsabilità per lo sviluppo di una parte del paese è sempre una battaglia collettiva.

Il programma aggiornato dello Sponz https://www.sponzfest.it/2021/

Prenotazioni e prevendite obbligatorie su www.postoriservato.it

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