Ambiente

SMOG KILLER? Manca una politica industriale dei carburanti

20 Ottobre 2017

Da oltre 3 decenni Esperti di Malattie Respiratorie, Meteorologi e Urbanisti hanno lanciato l’allarme per i decessi da smog che in questi ultimi anni hanno raggiunto quota 8 milioni/anno nel pianeta. Ogni anno scompare una città come Londra. Abbiamo anche denunciato che le emissioni di Anidride Carbonica ( CO2 ) è ben poca cosa rispetto le emissioni di gas tossici e nocivi come gli Ossidi di Azoto e di Anidride solforosa.

Oltre 36 mila morti in Italia ogni anno si potrebbero evitare se fosse stata accolta la nostra richiesta di rettifica dei carburanti solforati con l’immissione nel gasolio di Cetano che riduce del 45/60 % la dispersione aerea di particolato e polveri sottili ( PM10, PM 1, PM 0.5). Una nuova politica industriale dei carburanti con incentivazione darebbe da subito ottimi risultati. Il fatto è che il cittadino-consumatore quando si reca al rifornimento esclude la possibilità di utilizzare l’Eco-Diesel, parzialmente metanizzato, perché più costoso di ben 15/20 cent/ litro. Spetta al Governo consentire che le Industrie Petrolifere possano immetterlo, mediante incentivo, ad un prezzo più contenuto. Questo può essere fatto sin da domani mattina con un Decreto Ministeriale.

Dunque non solo nuova politica del traffico urbano ma soprattutto nuova politica dei carburanti puliti. È l’introduzione del cetano che consentirebbe di migliorare subito la qualità dell’aria riducendo polveri sottili e particolato. Il cetano è un idrocarburo paraffinico a catena lineare, di formula C16H34, costituente dei petroli e di alcuni olii essenziali. Esso migliora la combustione per motori diesel con un’ottimizzazione del rendimento energetico. Detta proprietà è indicata dal suo numero distintivo.

Particolarmente indicato per i motori diesel di ultima generazione, a iniezione diretta o common rail, implica un funzionamento più dolce e regolare del motore. Aumentare il numero di cetano comporta anche miglioramento della coppia motrice e minore liberazione di prodotto incombusto. Il valore di cetano presente si aggira da 46 a 51, in funzione dell’olio di partenza. Il tipico valore del numero di cetano per un gasolio normale va da 40 a 55 (N°2 D), mediamente 49 nei climi temperati (secondo le specifiche EN 590) e leggermente più basso, 45-47, per i climi artici. Ha un basso contenuto di zolfo (meno di 10 parti per milione contro i 350 dei limiti di legge e i 250 circa del gasolio normale) che gli permette di essere già in regola con le normative europee.

– Direttiva 98/70/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 ottobre 1998 relativa alla qualità della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio (GU L 350 del 28.12.1998, pag. 58).

– M1 Direttiva 2000/71/CE della Commissione del 7 novembre 2000 L 287 46 14.11.2000

– M2 Direttiva 2003/17/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 3 marzo 2003 L 76 10 22.3.2003

– M3 Regolamento (CE) n. 1882/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 settembre 2003 L 284 1 31.10.2003. Come si desume dalla tabella 2.1 dell’allegato, il contenuto di cetano sarebbe dovuto arrivare alla quota fissata del 51% . (Ferrara A. et al, La vita al tempo del petrolio, Agorà & Co, Lugano, 2017). 

In pratica un Diesel Blu senza zolfo. Questo, come noto, provoca il deterioramento dei dispositivi catalitici e la formazione di combusti acidi, oltre a caratterizzare l’odore tipico dei motori diesel. Unica caratteristica positiva è l’elevato potere lubrificante attribuito al gasolio. Il “Blu” mantiene comunque la stessa capacita antiusura delle parti interne della pompa (detta anche lubricity).

Nei diesel a precamera, ciò vuol dire una migliore combustione e una riduzione del particolato, mentre in quelli a iniezione diretta permette una migliore accensione del motore. Un alto numero di cetano permette una maggiore qualità di funzionamento dei motori.

E inoltre, come detergente, favorisce la pulitura degli ugelli degli iniettori, che tendono a incrostarsi con l’usura. Si riduce anche la fumosità allo scarico (quella che vediamo in piena accelerazione) del 10% circa. Grazie alla buona combustione del “Blu”, si ottengono anche sensibili incrementi prestazionali, guadagnando 4/5 cavalli dal motore, con una progressione più regolare ai bassi e alti regimi. Migliorano anche i consumi in una variabile compresa tra l’1 ed il 4%.

Adeguarsi alle normative europee, evitando così l’effetto Beijing  della coltre killer, consentirebbe una maggiore vivibilità delle città.

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