Ambiente

Scoasse. Dossier su rifiuti e illegalità in Veneto

22 Gennaio 2015

Quest’oggi è stato presentato a Mestre «Scoasse. Dossier su rifiuti e illegalità in Veneto», una vera e propria radiografia sulle rotte e sulle dinamiche della criminalità ambientale nel campo dei rifiuti nella Regione Veneto.

Purtroppo il Veneto si conferma terra di destinazione dello smaltimento selvaggio dei rifiuti: è risultata infatti inquinata la falda acquifera nel veronese grazie ad una discarica dove smaltivano nella più completa illegalità imprenditori emiliani.

Reati ambientali e corruzione sono strettamente connessi – dichiara il presidente di Legambiente Veneto Luigi Lazzaro – il compito principale dell’azione di contrasto riguarda l’area grigia degli interessi, le collusioni tra politica, economia e mondo criminale, la lotta contro la corruzione è la priorità per chi ha a cure la difesa dei beni comuni e dell’ambiente. Ci troviamo di fronte ad un’economia che si regge sull’intreccio tra imprenditori senza scrupoli, politici conniventi, funzionari pubblici infedeli, professionisti senza etica e che opera attraverso il dumping ambientale, la falsificazione di fatture e bilanci, l’evasione fiscale e il riciclaggio, la corruzione, il voto di scambio e la spartizione degli appalti. Per questo occorre fare pulizia nelle procedure decisionali a cominciare dalla Commissione regionale Via, imbarazzante groviglio di conflitti d’interessi”.

Il fenomeno della gestione illegale dei rifiuti riguarda una molteplicità di filiere economiche: dall’energia – con il rischio che gli impianti a biogas vengano utilizzati per lo smaltimento – all’agricoltura – dove i rifiuti possono magicamente trasformarsi in fertilizzanti –, dalle cave alle infrastrutture stradali.

Oggi chi delinque in questi settori non si posiziona nel mercato dei servizi per offrire ai produttori di scarti, soprattutto industriali, soluzioni sbrigative ed economiche, possibili solo scaricando i veleni nelle cave o nei campi agricoli, se non nei corsi d’acqua o nell’impasto del calcestruzzo. I trafficanti, infatti, usano le iscrizioni all’Albo dei gestori ambientali e le autorizzazioni a trattare rifiuti per montare imponenti truffe erariali e finanziarie o per riciclare i capitali sporchi delle mafie. “Assistiamo – sottolinea amaro Luigi Lazzaro – a strategie sempre più sofisticate camuffate di legalità che si espandono verso nuovi settori”.

Cfr: Osservatorio Ambiente e Legalità Venezia

Per scaricare il dossier cliccare qui: http://bit.ly/1ASKHII

@giulio_serra

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