Ambiente

Run for the oceans: l’idea di Adidas per ripulire le spiagge

18 Luglio 2022

È possibile fare attività fisica e, contemporaneamente, contribuire a ripulire il pianeta? Secondo Adidas si. Il noto marchio sportivo, in collaborazione con Parley, gli specialisti della pulizia degli oceani, ha ideato l’evento Run for the Oceans per coinvolgere chiunque voglia mantenersi in forma e contribuire alla pulizia dell’ambiente. L’appuntamento si è già concluso, per la sua edizione 2022, riscontrando un buon successo.

Grande partecipazione alla quinta edizione

Run for the Oceans si è tenuto tra il 23 maggio e l’8 giugno, in tutto il mondo dato che si tratta di una iniziativa a cui si aderisce da smartphone. L’evento è parte di una collaborazione duratura tra Adidas e Parley, nata nel 2017 e mai interrotta che trova il suo culmine proprio in questa manifestazione. Run for the Oceans è giunta alla sua quinta edizione; è tardi per quest’anno, in quanto l’evento si è chiuso in giugno ma, naturalmente, chiunque sia interessato non deve far altro che attendere l’inizio della prossima estate facendo jogging.

La quinta edizione è stata molto partecipata. Ciò non deve stupire in quanto parliamo di un evento che ha coinvolto, nella sua breve ma significativa storia, circa 9 milioni di runner, per un percorso totale di quasi 85 milioni di chilometri. Per partecipare occorre semplicemente scaricare l’app Runtastic e iscriversi all’evento. Ciò fatto, ogni 10 minuti di corsa Adidas finanzierà la rimozione dalle spiagge dell’equivalente di una bottiglia di plastica.

Parley Ocean Plastic, nuova vita alla plastica

Adidas è tra i brand più attenti alla sostenibilità. L’azienda punta forte sul riciclo dei materiali (che è un modo come un altro per lottare per l’ambiente, seppure sarebbe probabilmente meglio se il brand riducesse la sua produzione) e propone modelli di scarpe realizzati esclusivamente con plastica riciclata. Parley è un marchio leader su questo fronte, il quale si occupa dell’intera filiera che ridà vita al materiale pescato dai mari, dal raccoglimento fino alla trasformazione in borse, capi d’abbigliamento e scarpe.

L’accoppiata di queste due importanti aziende, dunque, può davvero essere fondamentale nella lotta alla plastica e dunque, di riflesso, al futuro del nostro straziato pianeta.

Un lancio globale

Run for the Oceans è un evento globale, che si tiene in contemporanea in tutto il mondo. Per lanciarlo, Adidas e Parley ricorrono alla creatività dei propri marketing team e trovano vie di promozione simpatiche e accattivanti. Ne abbiamo avuto un esempio anche a Milano, in maggio, quando sui Navigli è comparsa una balena desiderosa di ricordare ai cittadini l’importanza della sostenibilità e come tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo per la creazione di un futuro rispettoso della natura e dei suoi ecosistemi.

L’installazione nella Darsena è stata patrocinata dal Comune di Milano, sensibile ai due temi principali dell’iniziativa: lo sport e la salute degli oceani, Oltre alla riproduzione del cetaceo, era stato installato il cosiddetto Ocean Box, uno spazio visual dove ci si poteva ritrovare a correre, tramite filmati ben montati, sui fondali oceanici, circondati da balene e altri abitanti dei mari. Accanto a ciò, il Comune di Milano aveva dato avvio a una settimana con panel e interventi di voci autorevoli, dedicato alla salvaguardia dell’oceano, la Ocean Week.

Tutte queste iniziative si sono concluse nel mese di giugno. L’amministrazione ha però esternato di essere già desiderosa di collaborare anche per il prossimo anno.

Sostenibilità come mission

L’importanza di iniziative come questa e l’urgenza che vengano finanziate anche da altri brand capaci di farlo si sente nelle parole di Katja Schreiber, vicepresidente senior della divisione di Adidas per la sostenibilità:

“Il tempo non è dalla nostra parte nella corsa per eliminare i rifiuti plastici. Dobbiamo premere sull’acceleratore e agire nel modo più mirato possibile. Si tratta di un problema che riguarda un intero settore, servono soluzioni ampie, perché la sostenibilità è un lavoro di squadra. Chiamando all’appello la comunità degli sportivi possiamo ispirare un intervento concreto contro i rifiuti plastici, assicurando ai partecipanti un’esperienza in cui le loro azioni e la loro passione per il movimento possano realmente contribuire a ripulire gli oceani.”

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