Ambiente
Per il 90% delle aziende le foreste sono fondamentali per la biodiversità
Secondo uno studio condotto da Rete Clima, la lotta alla crisi climatica passa dalla necessità di creare nuove oasi forestali. La survey ha riguardato un campione di 50 aziende intervistate tra aprile e luglio 2023
Creare nuove foreste è utile sia per la tutela della biodiversità che per contrastare il riscaldamento climatico. Ne sono convinte 9 aziende su 10, secondo uno studio sulla Biodiversità Forestale, condotto da Rete Clima, ente tecnico che dal 2011 accompagna le imprese in percorsi di sostenibilità e di decarbonizzazione. Tuttavia, risulta urgente lavorare sulla sensibilizzazione della gestione del patrimonio forestale. Infatti, sebbene la superficie forestale in Italia sia aumentata negli ultimi 30 anni, metà delle aziende intervistate continua a percepirla come se fosse diminuita.
Ben il 30% di queste, secondo quanto si legge nel comunicato stampa diramato da Rete Clima, ritiene importante la conservazione, il ripristino e la tutela delle foreste urbane, anche se di fatto nessuno ne riconosce l’enorme valore economico. A tal proposito, comprendere che, creare nuove foreste, costituisca una risorsa preziosa anche per la lotta contro il cambiamento climatico, sembra essere per 9 aziende su 10, una strategia vincente per affrontare con approccio integrato la grande sfida sulla messa in sicurezza del Pianeta dei nostri tempi.
Ancora, Il 64% delle aziende, suggerisce quanto sia necessaria una gestione forestale più attiva rispetto a quella attuale. Il 78% afferma che la tutela della biodiversità, aiuta a contrastare il cambiamento climatico e che, viceversa, adoperarsi per mitigare gli effetti della crisi può apportare benefici alla biodiversità stessa, confermando la necessità di adottare strategie ad ampio spettro.
“In un momento storico tanto complesso, la crisi climatica ha assegnato a cittadini, istituzioni e aziende un ruolo decisivo nella costruzione di un futuro sostenibile. Il modo in cui le imprese operano in termini di strategia ed azioni ESG può rappresentare infatti la chiave di volta sia per responsabilizzare i consumatori che per indirizzare le istituzioni. Questa prima indagine ci ha permesso di comprendere il reale punto di consapevolezza delle aziende in merito a biodiversità, cambiamento climatico e ruolo delle foreste. Emerge chiaramente come il climate change e la preservazione del nostro ecosistema siano temi su cui c’è ampia consapevolezza. È invece ancora molto il lavoro di sensibilizzazione da fare in merito alle tematiche inerenti la gestione del patrimonio forestale e la sua relazione con la biodiversità che, sebbene percepita, è da diffondere in maniera più efficace“, commenta Paolo Viganò, Fondatore e Presidente di Rete Clima.
Lo studio in questione, più nello specifico, fotografa delle opinioni disomogenee riguardo alla situazione del patrimonio forestale nazionale: nonostante la superficie forestale in Italia sia aumentata negli ultimi 30 anni e arrivi a coprire circa il 40% della superficie nazionale, per il 32% degli intervistati è invece diminuita, e per un 20% è invece “drasticamente” diminuita. Per quanto riguarda la gestione di questo patrimonio, inoltre, il 62% ha risposto in maniera coesa rilanciando sulla necessità di gestire in modo attivo e sostenibile le foreste italiane.
Per quanto riguarda le foreste urbane, il 30% degli intervistati ne ritiene importante la conservazione, il ripristino e la tutela, il 24% ne riconosce l’importanza per la salute ambientale e per il contrasto all’inquinamento e il 14% il ruolo nella difesa della biodiversità. Solamente il 2% considera gli incendi boschivi un tema di considerevole peso mentre nessuno degli intervistati ritiene che il verde urbano possa avere un valore economico. Eppure i servizi ecosistemici, ovvero i benefici multipli forniti dalle foreste al genere umano, su tutto il territorio nazionale, hanno un valore annuale complessivo che si stima arrivi a superare i 220 miliardi di euro. Le foreste urbane aiutano infatti a ridurre l’inquinamento atmosferico e le isole di calore, aumentano il sequestro di CO2, contribuiscono a regolare il ciclo dell’acqua e a contrastare il dissesto idrogeologico, creano nuovi spazi aggregativi. Inoltre, negli ambiti residenziali gli alberi possono generare un miglioramento della qualità dell’aria e della fruizione urbana, una riduzione dell’uso dei condizionatori nei mesi caldi e aumentare l’appetibilità del luogo – e quindi il valore degli immobili – anche del 20%.
In merito alla comunicazione ambientale, lo Studio sulla Biodiversità Forestale di Rete Clima, sottolinea l’urgenza di maggiori campagne di informazione e comunicazione (26%), di iniziative che stimolino la partecipazione pubblica generale (24%) e di narrazioni non tendenziose e proattive (22%) che incentivino la consapevolezza nelle aree urbane (18%) e agevolino una diversa visione del comparto forestale (6%). La survey, in ultimo, identifica i giovani (14%), i decision maker (28%) e la popolazione urbana (8%), come gruppi target cui rivolgersi.
Rete Clima è costantemente impegnata, in partenariato con diverse aziende, nello sviluppo e realizzazione di progetti a favore della biodiversità e della forestazione e riforestazione. Promuove, infatti, Foresta Italia, la Campagna nazionale di forestazione, realizzata in collaborazione con Coldiretti e PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Transizione Energetica e dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. La Campagna è nata con la mission di massimizzare sempre di più la progettazione e la realizzazione di progetti forestali nazionali che siano delle vere e proprie NBS (Nature Based Solutions) capaci di migliorare qualitativamente il territorio nazionale, la connessione ecologica e la vita dei cittadini, tutelando la biodiversità e contrastando il riscaldamento climatico.
Nel primo anno di attività, Foresta Italia ha rafforzato un percorso sinergico tra pubblico e privato, realizzando gli interventi di forestazione insieme a oltre 30 aziende che hanno deciso di sostenere la Campagna nazionale. Nell’ambito della Campagna si citano ad esempio la piantagione di nuovi alberi nei boschi italiani con E.ON, le attività forestali progettate con Ferrari nel comune di Maranello e nella provincia di Modena, l’iniziativa “Think Forestry” di Intesa Sanpaolo per la tutela del capitale forestale italiano, i 20.000 alberi piantati in 20 regioni su territorio nazionale da Conad nell’ambito della Campagna “Forestiamo Insieme l’Italia” lanciata in occasione dei suoi 60 anni, che si è arricchita anche di una serie di specifiche azioni orientate alla promozione della biodiversità come le Bioforeste. Il 2024 si preannuncia ancora più ricco di azioni e specifici progetti NBS collegati alla tutela della biodiversità, con il solito occhio di riguardo alle foreste nazionali che sono naturalmente “hotspot” di biodiversità.
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