Ambiente

Lombardia, la locomotiva d’Italia è la regione più inquinata d’Europa

11 Gennaio 2023

A maggio del 2022, la Corte di giustizia europea ha condannato l’Italia per il superamento dei valori di biossido d’azoto.

Questa condanna evidenzia una situazione tragica per tutta Italia (non mancano vari esempi di situazione limite in tutto il Paese), ma evidenzia ancora una volta il grave caso della Lombardia e di tutta la Pianura Padana.

 

 

 

 

 

La Lombardia è infatti la regione più inquinata d’Europa, e gli interventi di questi anni non sono bastati a migliorare questa situazione.

Parametri e percentuali

L’Agenzia Europea dell’Ambiente, tramite il rapporto del 2020, aveva decretato che la Pianura Padana fosse la zona con l’aria più inquinata d’Europa. Evidentemente la situazione non è cambiata.

Rispetto al 2005 molti parametri registrano miglioramenti, ma nell’Unione Europea il 96% della popolazione delle città è esposta ad un inquinamento atmosferico molto maggiore rispetto ai livelli di guardia stabiliti dall’OMS.

Gli effetti dell’inquinamento sono estremamente dannosi per la salute del pianeta e di conseguenza per la salute del genere umano (a volte in maniera irreversibile).

Tra gli agenti più pericolosi ci sono le polveri fini (denominate PM10), ossia le particelle microscopiche presenti nell’aria che respiriamo e nocive per la salute.

Proprio per la presenza di PM10 l’Italia è al primo posto, con la Pianura Padana che trascina l’intero Paese, a causa dell’alto numero di industrie, ma anche per le sue condizioni meteorologiche e geografiche.

La città di Milano, anche per l’allontanamento dal centro dei poli industriali, ha perso molto di quello smog che la caratterizzava, e anche la sua proverbiale e stereotipata nebbia è sempre più rara, ma questo evidentemente non basta.

I laghi lombardi e l’inquinamento

L’inquinamento atmosferico e ambientale dovuto alle industrie, al traffico e a vari agenti inquinanti presenti sul territorio non è però l’unica causa della situazione lombarda.

I dati della Goletta di Legambiente hanno evidenziato ad esempio che un lago su tre è inquinato e che il 90% dei rifiuti è fatto di Cotton fioc

Legambiente Lombardia ha analizzato 32 punti all’interno dei principale laghi della regione (tra i quali Ceresio, Maggiore, Como, Iseo e Garda) ottenendo questi risultati: 9 sono fortemente inquinati e 4 sono “solo” inquinati.

A questa tragica situazione si unisce poi la piaga dei rifiuti abbandonati nelle spiagge, dove è possibile ritrovare plastica, mozziconi di sigaretta e i già citati Cotton fioc. Questi ritrovamenti ci fanno capire che anche in Lombardia è necessaria una maggiore sensibilizzazione e presa di coscienza da parte dei cittadini. Infatti se i danni principali sono causati da altre realtà (industriali ecc), chi butta i mozziconi e i cotton fioc sono proprio i cittadini.

Dall’indagine emergono inoltre i temi dell’inquinamento microbiologico legato all’illegalità. Gli scarichi abusivi causano la perdita di biodiversità, ma la situazione è aggravata anche dalle speculazioni edilizie.

Il problema maggiore dei laghi è l'”eutrofizzazione“, ossia l’impoverimento dell’ossigeno e la presenza del fosforo sui fondali. Questo fenomeno è dovuto allo sversamento in acqua di scarichi non depurati e al cambiamento climatico.

Interessante è l’analisi portata avanti da Arpa Lombardia che ha rivelato che di 27 laghi naturali solo 7 risultano in un buono stato ecologico. Questi 7 sono il lago di Ganna e Monate, il lago di Garda, il lago Maggiore, il lago Palabione e il lago Palù.

Soluzioni e prospettive

L’Unione Europea, tramite la sua Commissione, ha avviato nel 2020 una revisione delle direttive sulla qualità dell’aria. L’obiettivo dell’UE è allineare gli standard alle raccomandazioni dell’Oms potenziando le disposizioni sul monitoraggio.

Aiutare le autorità locali a ottenere un’aria più pulita non è però così semplice in quanto bisogna intervenire contemporaneamente su agricoltura, industria, trasporti (non sono bastate le decisioni che hanno reso complicato l’utilizzo delle auto e non è utile a questo proposito l’innalzamento dei prezzi dei biglietti dell’ATM) e costruzioni.

La Regione Lombardia, gestita e amministrata dalla coalizione di centrodestra da decenni, dovrebbe investire molto sulla transizione ecologica.

Sembra invece mancare una vera cultura ambientale che parta dall’istituzione principale lombarda, ma si hanno delle iniziative politiche e civiche nei vari territori.

 

 

 

 

 

Siamo ormai prossimi alle elezioni regionali e cercare un colpevole è forse un esercizio inutile. Risulta chiaro che la Lombardia è stata gestita dalla stessa parte politica da moltissimo tempo, ma non deve assolutamente diventare una gara a chi ha fatto “meno peggio”. Chiunque vinca le prossime elezioni deve dare alla questione ambientale un ruolo centrale.

La Lombardia è una delle regioni più produttive e ricche d’Europa, ma deve assolutamente capire che l’economia industriale (e non solo quella) deve andare di pari passo con la transizione ecologica e con la tutela dell’ambiente e della salute.

I limiti europei, che servono a tutelarci e che spesso vengono superati, ci insegnano che il lavoro è certamente importante, ma la salute dei cittadini deve essere il primo obiettivo di ogni istituzione politica.

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