Ambiente

L’Italia produce più rifiuti rispetto alla media europea

2 Febbraio 2017

L’Eurostat ha raccolto e pubblicato i dati sui rifiuti urbani dal 1995 al 2015. Secondo il report, nel 2015 la produzione di rifiuti urbani in UE è tornata a crescere, così come crescono le quantità avviate a riciclo e compostaggio. La quantità pro capite di pattume generata in UE nel 2015 è stata pari a 477 kg, in calo del 9% rispetto al suo picco di 527 kg per persona nel 2002, ma in leggero aumento, per la prima volta dal 2007, dai 474 kg registrati nel 2014.

Significative le differenze tra i vari Stati membri, scrive Eurostat. Con meno di 300 kg per persona, la Romania (sulla base dei dati del 2014) e la Polonia hanno generato nel 2015 le quantità più basse di rifiuti urbani, seguite da Repubblica Ceca e Slovacchia (entrambe poco più di 300 kg a persona). All’estremità opposta della scala, troviamo la Danimarca (789 kg per persona) che ha fatto segnare nel 2015 la più alta quantità di rifiuti prodotti, ben prima di Cipro, Germania, Lussemburgo e Malta, dove la quantità di rifiuti prodotti per persona è stata comunque superiore ai 600 kg. L’Italia sta nel mezzo, anche se supera la media europea con una produzione pari a 486 kg.

Le differenze potrebbero in parte essere collegate alle diverse definizioni di rifiuto urbano date dai vari Stati membri. Sul fronte della gestione, complessivamente nel 2015 il 29% dei rifiuti urbani è stato riciclato, il 28% è finito in discarica, il 26% è stato incenerito e il 17% compostato. La quota di rifiuti urbani riciclati o compostati nell’UE è comunque aumentata nel tempo, passando dal 17% nel 1995 al 46% nel 2015. Il riciclo e il compostaggio insieme hanno rappresentato oltre due terzi del trattamento dei rifiuti in Germania (68%), e più della metà in Austria e Slovenia (entrambe 58%), Belgio (55%) e Paesi Bassi (52%).

Pubblichiamo un’infografica realizzata da Stampaprint che riassume i dati elaborati dall’Eurostat.

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