Ambiente
L’Italia candida la Via Appia come patrimonio Unesco. Investimento da 19 milioni
Un progetto per i lavori di restauro che coinvolge diversi enti locali di Puglia, Basilicata, Campania e Lazio. Il primo esame atteso per il 19 gennaio
La «Via Appia – Regina viarum» sarà candidata dall’Italia come patrimonio mondiale dell’ Unesco . Circa 900 chilometri di tracciato da Roma a Brindisi, per la strada consolare che comprende anche la variante traianea, racchiudendo quello che era lo stradario della viabilità dei romani, nonché un emblema che per millenni ha permesso di intessere e mantenere tutte le relazioni più importanti tra i popoli del Mediterraneo e quelli di Oriente e dell’Africa. Il Ministero della Cultura ha promosso direttamente il progetto, che vedrà il coinvolgimento di ben quattro regioni come la Puglia, la Basilicata, la Campania ed il Lazio, di dodici province e città metropolitane, settantatre Comuni, quindici parchi, venticinque università italiane e straniere ed infine anche la partecipazione della Pontificia commissione di Archeologia sacra.
Nella cornice delle Terme di Diocleziano di Roma, ieri, si è tenuta la cerimonia della firma del protocollo di intesa per la candidatura del sito, alla presenza degli amministratori locali, tra i quali i sindaci di Brindisi e Taranto.Conclusa la valutazione del consiglio direttivo della commissione nazionale italiana Unesco, attesa per il 20 gennaio, il dossier scientifico, corredato di dettagliato Piano di gestione, sarà inviato a Parigi. Si è pensato di candidare la via Appia, per l’enorme portata storica che l’ha caratterizzata, sin dalla sua realizzazione oltre duemila anni fa, adibita a via di trasferimento delle truppe romane verso sud, fino a diventare poi, la strada più importante per i commerci di Roma con la Grecia e l’Oriente, sinonimo di antichità, di culture diverse, intrecci di vita di ogni tipo. “L’Appia, era molto di più di una strada militare o commerciale, era soprattutto una strada di cultura per il mondo romano. E proprio in questo aspetto culturale riteniamo ci sia quell’elemento che le candidature Unesco richiedono. Il Ministero ha già investito 19 milioni di euro in restauri, conservazione e per la preparazione del dossier, questi percorsi portano anche una forte ricaduta economica sul territorio”, ha tenuto a precisare il sottosegretario del ministero della Cultura, Gianmarco Mazzi.
In particolar modo, in Puglia, la Via Appia, collega tra di loro, la terra di Taranto, provenendo da Matera, in direzione Castellaneta e Palagiano, per poi scorrere verso San Giorgio e Carosino, dove si interseca con la provincia di Brindisi, costeggiando il Mar Adriatico.
“È una via che diventa metafora di un viaggio alla scoperta delle radici d’Europa, che dovremmo valorizzare attraverso un turismo lento e di qualità. Una via che è anche un percorso religioso, come la Via Francigena, che è un Cammino di fede e di incontro da valorizzazione”, commenta la delegata alle politiche culturali della Regione Puglia, Grazia Di Bari.
Brindisi è interessata direttamente e per una frangia di circa tre chilometri sulla via per Taranto, nei comuni di Oria, Latiano, Mesagne, Francavilla Fontana. Vi sono diverse testimonianze delle passate epoche storiche rinvenute lungo il percorso.
“La candidatura è per la nostra Brindisi un grande riconoscimento per la sua storia millenaria, qui terminavano la via Appia e la Appia Traiana, nello splendido porto, il più importante dell’epoca. Brindisi quindi città terminale della regina delle vie, porta d’Oriente, crocevia di culture e popoli. È una grande occasione di sviluppo turistico, di quel turismo buono e di qualità, incentrato su cultura, patrimonio artistico e paesaggio, tradizioni, enogastronomia“, afferma il sindaco Riccardo Rossi.
“Abbiamo deciso immediatamente di sostenere questa iniziativa, perché è coerente con la particolare prospettiva urbanistica del Comune, che ora sta redigendo il suo Pug avendo cura di valorizzare le radici storiche del suo sviluppo, ma anche con la vocazione del più vasto territorio provinciale, a pieno titolo nella rete nazionale dei cammini”, sono le parole del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci.
Devi fare login per commentare
Accedi