Ambiente

La casa fresca senza inquinare (e senza spendere troppo)? Si può

29 Maggio 2018

Tutti lo vogliono, non tutti possono permetterselo, nel mondo se ne vendono circa 135 milioni l’anno. È il condizionatore, oggetto simbolo del benessere dei cittadini delle metropoli moderne. Secondo l’Iea sono 1,6 miliardi i sistemi di raffreddamento installati nel mondo e la metà si trova in Cina e Stati Uniti per un consumo elettrico doppio rispetto a quello di tutta l’Africa. E il trend sembra essere in aumento: sono infatti 5,6 miliardi i condizionatori d’aria che probabilmente occuperanno le case e gli uffici del pianeta nel 2050. Dieci nuovi condizionatori venduti ogni secondo per i prossimi 30 anni si legge nel rapporto pubblicato dall’Agenzia.

Ma a cosa si deve questa tendenza? Sempre secondo l’Iea l’aumento del benessere e della ricchezza dei Paesi caldi, insieme all’accesso all’elettricità come obiettivo di sviluppo sociale, influisce in modo determinante sulla scelta di  acquistare e installare sistemi di questo tipo. Per il momento, tuttavia, solo l’8% dei 2,8 miliardi di cittadini di queste zone del mondo possiede un condizionatore contro il 90% di Giappone e Stati Uniti d’America, quasi il 100% dei ricchi emirati del Medio Oriente e il 60% della Cina. Altro fattore a causare un aumento della domanda è l’urbanizzazione che riguarda e continuerà a riguardare il pianeta con le sue metropoli, sempre più grandi e calde. Peraltro, l’uso dei sistemi di raffreddamento aumenta la temperatura esterna, perché l’aria calda viene banalmente spostata al di fuori degli edifici, causando un circolo vizioso dannoso per consumi e ambiente. Ma anche l’invecchiamento della popolazione mondiale tenderà ad aumentare l’uso di questi dispositivi, perché gli anziani tollerano meno il caldo e se nel 2017 il 13% dei cittadini mondiali aveva più di 60 anni, nel 2050 si arriverà a 25%, eccezion fatta per l’Africa. Così, l’elettricità che servirà nel 2050 per raffreddare le abitazioni sarà inferiore solo a quella utilizzata dalle industrie con il progressivo aumento di emissioni di CO2 per l’uso obbligato di impianti tradizionali.

Tra il 1990 e il 2016, infatti, il peso del raffreddamento degli edifici sulle emissioni di CO2 è già passato dal 6 al 12%.

Soltanto la strada dell’efficienza energetica, con nuovi e migliori standard, potrà salvare il mondo da una “crisi da raffreddamento”. Intervenire in maniera sostenibile, intelligente e concreta sul patrimonio edilizio è un imperativo. Ne conviene anche il Consiglio Europeo, che  il 14 maggio, ha adottato la revisione della direttiva 2010/31/Ue sulla prestazione energetica nell’edilizia dopo l’approvazione da parte del Parlamento il 17 aprile scorso. La direttiva ha come obiettivo il miglioramento della prestazione energetica degli edifici con l’implementazione delle strategie rivolte alle ristrutturazioni e agli indicatori di intelligenza, oltre che sostenere la diffusione di veicoli elettrici. Gli Stati europei dovranno recepirla entro 20 mesi.

Una soluzione innovativa e compatibile con il parco edilizio italiano (composto per il 90% da costruzioni di vecchia data) è RETINA. Questa tecnologia – brevettata da TEON e Made in Italia – consente di estrarre calore gratuito dall’acqua di falda o da altra fonte idrica disponibile, per trasferirlo all’ambiente da riscaldare e da raffrescare, utilizzando una minima quantità di energia elettrica. Questi sistemi garantiscono un’efficienza tale (certificata) da incrementare la classe energetica dell’immobile in cui sono installati, azzerano le emissioni inquinanti sul posto e utilizzano refrigeranti naturali. Nel caso del raffreddamento è l’acqua che cede energia termica al refrigerante naturale della RETINA. I vantaggi riguardano ambiente e clima, non essendoci combustione, ma anche i consumi, riducendo sensibilmente l’impatto in bolletta. Insomma, una soluzione che risponde a tutte le criticità sollevate proprio dal direttore esecutivo dell’Iea, Faith Birol:

“La crescente domanda di elettricità per il condizionamento dell’aria è uno dei punti più critici nel dibattito energetico di oggi. Con l’aumento dei redditi, l’acquisto dei climatizzatori salirà alle stelle, specialmente nei paesi in via di sviluppo. Mentre ciò porterà maggiore comfort e migliorerà la vita quotidiana, è essenziale privilegiare le prestazioni di efficienza. Gli standard per la maggior parte di questi nuovi condizionatori sono molto più bassi di quello che dovrebbero essere”.

(contenuto sponsorizzato)

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