Ambiente

Il gregge? Un perfetto ‘tosa-erba’ da città

2 Aprile 2016

La veduta più spettacolare, forse, spetterà a Parigi, con un nugolo di pecore sparse a brucare l’erba dalle parti della Senna. Ma quel gregge di circa 800 capi, trasformato in un grande ‘tosa-erba da città’, al ‘lavoro’ sotto le Mura Estensi e in un pezzo del Parco Urbano Bassani di Ferrara, non poteva passare inosservato. Agli occhi dei ferraresi, che non hanno rinunciato ad una foto da postare sui social network – persino il sindaco della città estense, Tiziano Tagliani che ha caricato lo scatto con pastore e animali sulla sua pagina Facebook – e a quelli dei media locali, emiliani e lombardi, e delle agenzie di stampa che, da un paio di giorni, dedicano spazio al gregge guidato dal pastore bresciano, Massimo Freddi, nella sua transumanza iniziata lo scorso settembre sulle alture dalla Val Trompia fino ad arrivare in Emilia – passando per il lago di Garda, il fiume Mincio e la sponda veneta del Po, il ponte tra Ficarolo, nel Rodigino e Stellata, nel Ferrarese – e ‘ingaggiato’, fino alla fine di maggio per tenere in ordine il verde di quel lembo di Ferrara.
Già discretamente ‘green’ di suo – con l’enorme concentrazione di biciclette in giro per le strade e ben il 27% dei movimenti fatti su due ruote – e che ora lo diventa ancor di più unendo la tradizione della transumanza e pragmatismo da spending review.

Cosa gradita, a quanto pare, un po’ a tutti: cittadini, giornali, amministrazione e associazioni. Come la Coldiretti dell’Emilia-Romagna che, commentando sul suo sito Internet, non lesina spazio alla curiosa ‘green economy’ in salsa estense e secondo cui, in regione, gli ovini da utilizzare come ‘giardinieri’ e ‘taglia-erba’ potrebbero essere un esercito con 60.000 capi tra pecore e capre provenienti da quasi mille allevamenti.
“La scelta del Comune di Ferrara – scrive la Coldiretti emiliano-romagnola – oltre a far risparmiare soldi pubblici, costituisce un segnale importante per valorizzare il ruolo che pecore e capre, ma anche mucche, asini e cavalli, già svolgono in molti territori, spesso di montagna, per tenere rasati i prati e i pascoli, salvaguardandoli dai dissesti idrogeologici”.

Una soluzione, esportabile in città, che l’associazione vede come vincente per amministrazioni e pastori. “Il valore dell’iniziativa – argomenta ancora sul Web spiegando che l’allevamento di ovini in Emilia-Romagna vale circa 5 milioni di euro – sta nel doppio vantaggio: per il Comune che rasa l’erba a costo zero e per l’allevatore che riduce le spese per alimentare gli animali”.

Le pecore come ‘tosa-erba’, conclude la Coldiretti emiliano-romagnola, sono state utilizzate, prima che a Ferrara, da una multinazionale a Biandronno, nel Varesotto, il cui gesto ha ispirato pure la Ville Lumiere e l’anima verde della sua Amministrazione.

(Immagine di copertina tratta dal sito Internet del Comune di Ferrara)

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.