Ambiente
Il Consiglio di Stato boccia la proroga alle concessioni balneari
Bocciatura per il Governo Meloni e accoglimento del ricorso proposto dall’Agcm contro il comune di Manduria che aveva prorogato le concessioni fino al 31 dicembre 2033
Ci ha pensato il Consiglio di Stato a porre un freno alla proroga automatica delle concessioni balneari ideata dal Governo Meloni, accogliendo, di fatto, il ricorso presentato contro il comune di Manduria, in provincia di Taranto, dall’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato).
Le concessioni per i lidi con scadenza prevista per il 31 dicembre, non potranno essere prorogate, ma dovranno essere iscritte nuovamente a gara. Questo ha stabilito la sesta sezione del Consiglio di Stato con sentenza pubblicata lo scorso 1 marzo, rispondendo ad un ricorso presentato dall’ Agcm contro il comune di Manduria. Un provvedimento che dichiara l’illegittimità della proroga delle concessioni balneari estesa fino al 2024, precisando anche come “le disposizioni legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle concessioni, non devono essere applicate“.
“Ci sono tutti gli elementi necessari per consentire alle Amministrazioni di bandire gare per il rilascio delle concessioni demaniali“, si specifica nel testo.
Già in precedenza, lo stesso Consiglio di Stato con la sentenza 18/2021, si era espresso contro la validità delle concessioni balneari. Tuttavia, le forze politiche di maggioranza al Governo, avevano deciso ugualmente di disporre le proroga delle concessioni, suscitando il fastidio di Bruxelles e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha pedissequamente stilato un elenco delle ragioni esistenti che impongono la mancata promulgazione del decreto, rinviando il testo del provvedimento al Parlamento.
“Servono a breve correzioni di Parlamento e Governo”, sono le parole di esortazione del Capo dello Stato. Quello che risulta al momento è che il tavolo interministeriale di cui si era parlato negli scorsi giorni, stenta ancora ad essere convocato, lasciando intuire come l’Esecutivo stia pensando di intervenire per ovviare alla questione spinosa.
Sono più di ottanta le infrazioni a carico dell’Italia, come risulta essere sotto la lente di ingrandimento di Bruxelles, riscontrabili in diversi dossier, tra questi ovviamente, vengono ricompresi il patto di stabilità ed il Pnrr. Le necessità agire in modo tempestivo ed efficace, appaiono urgenze indifferibili, soprattutto per onorare gli impegni assunti nei confronti della Unione Europea.
Dal canto loro, i balneari fanno trasparire tutta la preoccupazione ed il malcontento, invocando un incontro nel minor tempo possibile con esponenti del Governo.
Le disposizioni che avrebbero consentito la proroga automatica delle concessioni balneari “sono in contrasto” con l’articolo 12 della direttiva europea “Bolkestein” e, pertanto, “non devono essere applicate“. Sostanzialmente, è questo il concetto che viene ribadito nella sentenza, con cui il Consiglio di Stato accoglie il ricorso dell’Agcom contro il comune di Manduria, dove le concessioni ai lidi erano state aveva prorogato fino al 31 dicembre 2033.
Mentre la maggioranza, secondo quanto riportato dal vicepresidente del Senato Centinaio (Lega), non appare indietreggiare anche alla luce della recente pronuncia di giurisdizione amministrativa: “La sentenza non ci sorprende. Ma rivendichiamo la norma introdotta con la conversione in legge del Milleproroghe e il diritto del Parlamento a legiferare. Invitiamo il governo ad accelerare sulla mappatura delle coste”.
Ancora, il Consiglio di Stato rammenta che, in caso di contrasto tra la normativa nazionale e quella Europea,“deve darsi
precedenza alla seconda, con conseguente necessita’ che tutte le autorità dello Stato membro, siano essi organi giurisdizionali o pubbliche amministrazioni, disapplichino la norma interna a favore di quella sovranazionale”.
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