Ambiente
Fratelli d’Italia e Rifondazione in piazza insieme contro il rigassificatore
Lo scorso 30 Luglio, per la prima volta nella storia italiana, i militanti del partito di Giorgia Meloni con le loro bandiere e Rifondazione Comunista sono scese in piazza insieme nella città toscana di Piombino. L’avvento di un rigassificatore che da Marzo 2023 stoccherebbe il gas liquido direttamente in porto, sta creando molti problemi. Soprattutto paura. Per la salute pubblica e per la sicurezza: sociale ed economica.
Secondo il comitato cittadino sulla Golar Tundra “ci sono molte domande rimaste senza risposte.”
Aleggia molta incertezza.
“Secondo quanto ci viene fatto sapere dalle istituzioni, dichiarano i manifestanti, Snam avrebbe acquisito la Golar LNG NB 13. L’accordo sarebbe stato stipulato attraverso la Snam FRSU con capitale sociale di 10.000 Euro.”
A sua volta la Golar LNG userebbe a noleggio la Golar Tundra per lo stoccaggio e poi la trasformazione del gas liquido in stato gassoso. “Il documento che certificherebbe l’acquisto da parte di Snam della Golar LNG, tuttavia, dicono ancora i manifestanti, non si trova”. Ovvero: il passaggio di proprietà “al 25 Luglio 2022, non risulterebbe ancora”.
“Perché? Perché il processo tecnico è rischioso?” – dicono molte delle persone che a Piombino ci vivono e che hanno aderito alla manifestazione di sabato 30 Luglio –
La Golar LNG NB13 ha sede nelle Bermuda ed è quotata sul Nasdaq. Ha diversi soci tra cui la Cobas Management e il fondo Blackrock.
Il rigassificatore sarebbe considerato⁸ opera strategica: attraverso di esso avremmo una copertura del 6.5% del fabbisogno nazionale incamerando circa 5 milardi di metri cubi di gas. Se ci sarà un’esplosione, domandano i piombinesi, provocata da un incidente o da un attentato, e ci fossero eventuali vittime, chi le risarcirà? E perché si dovrebbe correre questo rischio quando a Livorno la piattaforma è off shore a 12 miglia nautiche dalla costa, ovvero a 22 Km in mare aperto dalla città?
La Golar Tundra sarà operativa, tra l’altro, non prima del Marzo 2023. E comunque per tre anni secondo gli accordi presi con il commissario straordinario, l’attuale governatore della Regione Toscana Eugenio Giani.
Secondo Elio Ruggeri Ad di Snam FSRU, in una recente intervista a Tg9, “vi sarebbero studi comprovati dell’Università di Genova e della stessa Snam secondo cui la presenza di ipoclorito sversato in acqua con altre sostanze, tra cui ammoniaca, non costituirebbe un pericolo per la salute pubblica.”
I cittadini di Piombino tuttavia non si fidano. E neppure il settore ittico che rappresenta il 60% della produzione nazionale.
Chiedono, i piombinesi, di essere ascoltati. Per il momento l’unica rassicurazione raccolta è che per motivi di sicurezza nazionale il rigassificatore si farà. Se necessario anche con l’uso dell’esercito schierato contro la popolazione.
Le immagini della manifestazione
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