
Ambiente
Ercoli (Snam): CCS in crescita, serve coordinamento per gli investimenti
La Carbon Capture and Storage (CCS) è in crescita in varie parti nel mondo. I piani di Snam, anche nell’ambito del progetto Ravenna CCS, condotto in joint venture con Eni
La Carbon Capture and Storage (CCS) è in crescita in varie parti nel mondo. Snam sta affrontando i passaggi autorizzativi necessari alla realizzazione delle pipeline necessarie a trasportare la CO2 degli emettitori nei giacimenti off-shore dell’Adriatico. Un punto della situazione lo fanno Piero Ercoli, Executive Director Decarbonization Unit di Snam, e Paolo Testini, Director CCS project and carbon removal development di Snam.
Ercoli (Snam): “CCS in crescita, ma occorre coordinare tutti gli attori per favorire gli investimenti. Efficace l’approccio graduale adottato dall’Italia.”
“La CCS è in crescita in varie parti del mondo e occorre implementarla efficacemente su larga scala, rendendola accessibile a una gamma sempre più ampia di industrie.” Così Piero Ercoli, Executive Director Decarbonization Unit di Snam, intervenuto oggi a OMC Med Energy a margine del panel “CCS as a lever for decarbonization: CCS business development.” La domanda da parte delle aziende energivore, ha spiegato ancora Ercoli, non manca e chiede soluzioni affidabili per allentare la pressione del sistema ETS derivante dalla necessità di acquistare quote di CO2 da poter emettere. Ulteriori avanzamenti potranno venire sbloccando gli investimenti necessari a costruire e consolidare la catena del valore della CCS. “Questo – spiega Ercoli – comporta la definizione di un modello di business robusto e di un quadro normativo e regolatorio”, cui il Mase sta opportunamente lavorando.
Snam, a sua volta, sta affrontando i passaggi autorizzativi necessari alla realizzazione delle pipeline necessarie a trasportare la CO2 degli emettitori nei giacimenti off-shore dell’Adriatico, il tutto nell’ambito del progetto Ravenna CCS, condotto in joint venture con Eni. “È un progetto anzitutto di ambito regionale” – ha spiegato Ercoli – che poi potrà espandersi in una logica anche europea, coerente con la vision di Snam e con lo stesso Pniec. “Nel periodo del Piano Strategico 2025-2029 – ha ricordato ancora Ercoli – Snam investirà circa 500 milioni di euro per sviluppare il trasporto di CO2 a livello nazionale e l’infrastruttura di stoccaggio a Ravenna, in collaborazione con Eni. L’investimento netto sarà suddiviso in circa 200 milioni di euro per l’iniezione e lo stoccaggio di CO2 e 300 milioni di euro per la rete nazionale dedicata.”
L’Italia, in ogni caso, ha finora adottato un approccio graduale che si è dimostrato efficace. Un esempio chiave di questo è proprio quanto messo in campo per consentire la prima fase del progetto Ravenna CCS. “È anche opportuno – ha commentato Ercoli – che emettitori e fornitori di infrastrutture si impegnino in una pianificazione a lungo termine e coordinata per allineare le decisioni di investimento e garantire che la capacità di trasporto e stoccaggio necessaria sia disponibile quando necessario. Questo comporta la sincronizzazione delle tempistiche dei progetti e delle strategie di investimento per evitare colli di bottiglia e garantire un’integrazione senza soluzione di continuità lungo la catena del valore. Ed è proprio in tale prospettiva – ha concluso Ercoli – che è fondamentale stabilire quadri normativi chiari e stabili, con incentivi che favoriscano gli investimenti.”
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