Ambiente

Da Lima a Parigi, passando per Roma: le politiche per il clima per il futuro

15 Dicembre 2014

 Per chi fosse passato oggi a Roma, in Piazza Farnese, è stato possibile assistere a un’iniziativa promossa dall’Ambasciata di Francia in Italia. Uno striscione è stato srotolato, sulla facciata di Palazzo Farnese, sede dell’ambasciata, per dare il segnale che cha la Francia inizia il percorso che porterà, tra un anno, alla conferenza ONU sui cambiamenti climatici.

Si è appena conclusa la conferenza di Lima, in Perù, con le difficoltà legate alla necessità di trovare un accordo tra i paesi, tutti i paesi che devono stipulare un accordo globale che permetta di far funzionare  una politica climatica tra ricchi, poveri ed emergenti.

Parigi 2015, la COP21, sarà davvero un appuntamento fondamentale, dove dar vita a un accordo mondiale che, partendo da Lima call for Climate Action costituirà la base della nuova fase internazionale, il dopo Kyoto.

Per rendere più concreto l’impegno l’ambasciata di Francia in Italia realizzerà un progetto innovativo di riduzione del proprio impatto ambientale, promuovendo il progetto l’ambasciata verde. L’ambasciata verde permetterà  durante tutto il 2015 di realizzare una diagnosi completa del proprio impatto ambientale, identificando le misure che permettono di ridurre le emissioni in atmosfera. 

Questo il significato di una bandiera che, oggi, ha sventolato a Piazza Farnese. Un impegno che serve a dimostrare la percorribilità di azioni che, a partire da gesti quotidiani, come l’uso dell’energia, la mobilità o la gestione dei rifiuti, possono permettere di modificare l’impatto sul Pianeta.

Un progetto voluto dall’ambasciatrice di Francia in Italia,  Catherine Colonna , che ha dichiarato: “Palazzo Farnese sarà la prima ambasciata di Francia in Europa e la seconda nel mondo ad impegnarsi in questo percorso globale”. “Mi rallegra particolarmente l’impegno delle città di Roma e di Parigi che, nell’ambito del loro gemellaggio,  hanno messo in cima alle proprie priorità la lotta contro i cambiamenti climatici”, ha continuato l’ambasciatrice.

Servirà questo e molto altro per far sì che le politiche per il clima abbiano il giusto peso nelle agende dell’Unione Europea e dei singoli paesi: l’emergenza imposta dagli effetti dei cambiamenti climatici, che hanno colpito duramente anche l’Italia, impongono che mitigazione, adattamento e resilienza, divengano parole d’ordine alle quali corrispondano responsabilità e capacità di intervento concrete.

 

 

 

 

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