Ambiente

Città a 30 all’ora: chi va piano va davvero lontano?

24 Gennaio 2023

Milano e altre città potrebbero scegliere il limite dei 30 chilometri all’ora, perlomeno questa è l’intenzione del consiglio comunale, che dal 2024 spera con questo limite di ridurre gli incidenti stradali e provocare meno morti sulle strade. Vantaggio o svantaggio? La comunità si spacca tra favorevoli e non, molte le polemiche, anche aspre. Il Sindaco Sala frena “la misura non è applicabile a tutta la città. Non so se è realistico partire dal 2024”.

Naturalmente la prima divisione è tra destra e sinistra, fatto normale ma non è questo il punto, non si può ridurre sempre il tutto a considerare una proposta sbagliata per la destra se proviene dalla sinistra o viceversa. Vuoi andare a 30 km all’ora? Sei di sinistra, vuoi andare a 50 sei di destra, vuoi andare a 80? Sei semplicemente un coglione! Qui penso che tutti siamo d’accordo. Se l’impatto per chi viaggia a 30 chilometri orari, argomentano i sostenitori del provvedimento,  non è quasi mai letale per un pedone o un ciclista, potrebbe diventare fatale a 50, ma non ci sono dubbi che lo sia a velocità superiori che spesso si adottano in molte parti della città.

Ma vediamo cos’è successo dove il limite è stato applicato. Una delle prime città europee ad applicare il limite dei 30 km orari è stata Parigi. Pare che il risultato sia stato solamente una riduzione della velocità media di 1 km orario, questo si sostiene, per l’insufficienza degli strumenti necessari a contestare eventuali infrazioni, pochi vigili e pochi autovelox. Anche Bruxelles ha fatto lo stesso e scelte analoghe si vedono o si vedranno a Valencia, Zurigo, Helsinki, Bilbao, Londra e Berlino per citare le principali.

E in Italia?

Ad Olbia ed a Cesena si viaggia piano da molto tempo, come alcune zone di Reggio Emilia, si tratta però di città con meno di 100mila abitanti, con caratteristiche urbane diverse da una grande metropoli. Pare però che non tutti rispettino il limite, si fanno poche multe, dichiarano, “se gli automobilisti non li sanzioni non capiscono”, una cosa voluta dichiara l’amministrazione, all’inizio era necessario abituare i cittadini rivoltosi, poi la situazione è migliorata. A Roma in via Cristoforo Colombo, una delle arterie più trafficate della città è stato istituito il limite dei 30 km orari con il risultato di aggravare ulteriormente il traffico in una città già abbondantemente congestionata, creando tensioni tra gli automobilisti.

Ma la prima città capoluogo di regione sarà Bologna che dal prossimo mese di giugno diventerà “città 30”, il limite già in vigore nel centro storico verrà esteso nella maggior parte delle strade della città emiliana. Ampie le divergenze tra favorevoli e sfavorevoli, i primi sostengono che il provvedimento non comporta un allungamento dei tempi di percorrenza, anzi ci sarà un decongestionamento del traffico, i secondi dicono il contrario, anzi sarà  aggravato da un maggior costo per gli utenti dovuto ai maggiori tempi di viaggio. Torniamo a Milano, provate per curiosità, dove è possibile, a viaggiare in auto a 30km all’ora e fatevi un’idea, certo solo approssimativa, diverso sarà quando le regole saranno uguali per tutti. Di sicuro si tratta di  un’insistente processo di disincentivazione dell’uso dell’auto a beneficio di bici e mezzi pubblici, iniziativa lodevole, in teoria per gli abitanti nella cerchia del centro, ma gli altri? Chi viene da fuori? Come fa un genitore ad accompagnare e riprendere  figli a scuola, casa, palestra o piscina dopo il lavoro se vive nelle zone periferiche? Gli attuali mezzi pubblici non garantiscono i tempi necessari a questi spostamenti. Chi invece vive in città potrebbe spostarsi in bici, ma anche qui la cosa non mi convince, sono un’amante della bicicletta, percorro parecchi km all’anno, ma solo per sport e rigorosamente non in città, dopo essere stato investito da un’auto non mi fido più, il rischio è troppo alto. Andrebbero inasprite le sanzioni per l’uso improprio del cellulare in auto, causa di distrazioni del conducente indisciplinato che pur viaggiando a 30 all’ora non eviterebbe l’incidente, non è poi che andando piano gli irriducibili dei social si concederebbero,  qualche tweet o qualche post in più?

Quindi giù il cellulare e su la radio o la musica magari evitando canzoni che possano rievocare alte velocità e corse spericolate. Battisti: “e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere” o Vasco Rossi “vado al massimo”.

Foto di Scott Schiller da Flickr

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