Ambiente
Basi militari e miniere: il volto nuovo dei fondali oceanici
Coautori: Gelena Katkova e Simone Coccia
Quello che vedete è un disegno fantascientifico. Ma quanto è lontana, ormai, la realtà, da queste immagini inventate? Pochissimo. Le basi militari sottomarine da cui controllare qualunque cosa accada sulla terraferma erano un’idea dei romanzieri che, dalla Seconda Guerra Mondiale (negli Stati Uniti, in Unione Sovietica, in Francia e nel Regno Unito) sno divenuti progetti veri e propri[1]. Oggi ne esistono diverse, su cui è evidentemente difficile raccogliere materiale – con alcune eccezioni legate alle basi americane, francesi ed inglesi. Se quelle francesi si trovano praticamente a pelo d’acqua in vicinanza dei grandi porti militari[2], le altre sono il risultato di grandi sforzi tecnologici ed economici.
Occupandoci dei possessori delle licenze di sfruttamento dei fondali oceanici questa domanda diventa di stringente attualità, perché quelle concessioni non sono quasi mai state assegnate ad industrie minerarie, ma direttamente ai governi nazionali (che non ne dichiarano l’uso) o a aziende che usano il fondo del mare per motivi diversi, o addirittura industrie militari. La base inglese, chiamata BUTEC (British Underwater Test and Evaluation Centre), si trova a 200 metri di profondità all’uscita di un fiordo della Scozia settentrionale, ed è grande 10×6 km[3] – una infrastruttura imponente e minacciosa, che non appartiene all’esercito, ma ad un’azienda privatizzata al 100%, i cui azionisti sono fondi d’investimento[4]: il gruppo QinetiQ di Farnborough, che da decenni trasforma in realtà i modellini usati dal cinema per i film di James Bond[5] e che, oltre ad amministrare questa base, commercia in tecnologia militare per oltre 1 miliardo di sterline l’anno[6].
L’azienda, forse vi sorprenderà, ma ha forti legami manageriali con la CIA[7] e si è mostrata pericolosa, finora, solo se ci lavorate per anni in una posizione apicale e poi, stufi, lasciate e decidete di dedicarvi all’alpinismo – come l’ex capo ingegnere David Sharp, morto in circostanze misteriose sull’Himalaya[8]. Gli Americani, invece, hanno costruito la loro base al largo delle Bahamas, la AUTEC (Atlantic Undersea Test and Evaluation Center), che si occupa del controllo dello spazio aereo e dello spazio marino, ma anche di custodire e sviluppare tecnologia spionistica, militare e di fisica applicata alla gravitazione[9], finanziata annualmente dal Dipartimento Federale della Difesa degli Stati Uniti[10], che è (tramite la Marina Militare) il proprietario dell’infrastruttura. In questo caso, almeno, la sua funzione prettamente militare non viene nascosta dagli intricati rapporti societari…
L’analisi del ciclopico progetto di sfruttamento minerario dei fondali oceanici non poteva essere affrontata in un unico testo. Abbiamo già descritto la storia di questo progetto ed i danni che arreca all’ambiente, ed ora trattiamo la parte più difficile: quella che concerne la disambiguazione delle entità che hanno ottenuto una licenza dalla ISA International Seabed Authority o di quelle che si stanno preparando a sfruttare i fondali marini grazie a licenze ottenute da singoli stati nazionali. I due gruppi maggiori, The Metals Company ed Allseas, li tratteremo in testi successivi, tanto sono complesse… per ora ci accontentiamo di descrivere le altre aziende che hanno progettato e costruito veicoli sperimentali, hanno iniziato a testare metodi di dragaggio ed estrazione mentre aspettano che l’ISA completi il codice minerario e apra le paratoie all’estrazione commerciale[12].
Ufficialmente, ISA ha rilasciato le seguenti 31 licenze: a) Interoceanmetal Joint Organization; b) YMG Yuzhmorgeologiya AO; c) governo della Corea del Sud; d) China Ocean Mineral Resources Research and Development Association; e) Deep Ocean Resources Development Company Ltd.; f) Institut Français de Recherce pour l’Exploitation de la Mer; g) governo dell’India; h) Federal Institute for Geosciences and Natural Resources of Germany; i) Nauru Ocean Resources Inc.; j) Tonga Offshore Mining Ltd.; k) GSR Global Sea Mineral Resources NV; l) UK Seabed Resources Ltd.; m) Marawa Research and Exploration Ltd.; n) Ocean Mineral Singapore Pte. Ltd.; o) Cook Islands Investment Corporation; p) China Minmetals Corporation; q) Beijing Pioneer Hi-Tech Development Corporation; r) governo della Federazione Russa, s) governo della Polonia; t) JOGMEC Japan Oil Gas and Metals National Corporation; u) COMRA China Ocean Mineral Resources Research and Development Association; v) CPRM Companhia de Pesquisa de Recursos Minerais SA Brasilia; w) Blue Minerals Jamaica Ltd. Kingston[13]. In realtà sono molte meno, perché alcune sigle nascondono, dietro la facciata, gli stessi azionisti.
Wspólna Organizacja Interoceanmetal Szczecin
Si tratta del consorzio più antico tra quelli nella lista delle concessioni dell’ISA[14], essendo stato creato nel 1987 su iniziativa del governo dell’Unione Sovietica, e comprendeva l’URSS, la Germania Est, la Polonia (sede dell’organizzazione), Cuba, la Bulgaria, il Vietnam e la Cecoslovacchia[15]. In seguito alla dissoluzione del Patto di Varsavia e la scissione della Cecoslovacchia, quest’ultimo membro è stato sostituito dalla Repubblica Ceca e dalla Slovacchia, l’URSS dalla Federazione Russa, il Vietnam e la Germania Est hanno abbandonato il consorzio[16], che è guidato da un Consiglio, nel quale seggono i Ministri dell’Energia dei Paesi membri[17].
Dovrebbe trattarsi di incarichi meramente politici, ma non è così. L’attuale ministro dell’Energia bulgaro, Valery Trendafilov[18], tra il 2010 ed il 2012 aveva una società di trading di commodities nel Regno Unito, la Mexbury Ltd. Pinner[19]. Quanto a Cuba, sul cui territorio non ci sono raffinerie che lavorano con Interoceanmetal, il governo sostiene, con i soldi del Ministero dell’Energia, guidato dall’ingegner Juan Ruiz Quintana[20], il consorzio formato da due aziende private: GWL e Spec Partners[21].
La sede centrale di Interoceanmetal, a Stettino, è di proprietà di un’altra entità industriale, la PTO Polskie Towarzystwo Oceanotechniki[23] (Società Oceanotecnica Polacca), che non ha nessuna relazione con la Interoceanmetal[24] – ad esclusione di Tomasz Abramowski, il professore di storia della navigazione dell’Università di Stettino[25] che funge da CEO di Interoceanmetal e da membro del Board di PTO[26].
Dietro PTO non c’è lo Stato, ma una multinazionale mineraria, la KGHM Polska Miedź SA Lublin[27], che ha ottenuto il finanziamento delle ricerche, delle analisi e della preparazione dello sfruttamento da parte dello Stato, e poi, attraverso PTO, rileverà la concessione: non solo per cercare manganese, nickel e cobalto, come prevede l’accordo firmato da Interoceanmetal, ma anche in cerca di oro e argento[28]. Questi minerali si trovano (secondo il partner americano NOAA) in quantità ragguardevoli a grandi profondità, nell’area chiamata Black Canyon nell’Oceano Atlantico[29], oppure, come aveva scoperto la Nautilus Minerals prima del fallimento, nelle acque territoriali di Papua Nuova Guinea[30].
La licenza di esplorazione, che riguarda un’area di 75’000 km2 della CCZ (Clarion-Clipperton Zone) dell’Oceano Pacifico, è stata concessa nel 1997 e da allora è stata più volte rinnovata[31]. Nel 2017, ISA ed Interoceanmetal hanno firmato un accordo per lo sfruttamento dei giacimenti di noduli polimetallici (manganese, nickel, rame, molibdeno, cobalto e zinco[32]) nell’area della concessione[33]. Questo significa che Interoceanmetal, qualora considerasse, come probabile, di estrarre oro e argento, lo farebbe in aperta violazione del contratto con ISA. Un altro aspetto discutibile è legato al fatto che i firmatari dei contratti sono degli Stati nazionali – che non solo come sponsors, come sostenuto da ISA[34], ma anche amministratori del progetto[35]. Ma non ne sono i beneficiari, almeno nel caso della Polonia e di Cuba, perché lo sfruttamento della licenza Interoceanmetal verrà operato da aziende private: KGHM Polska, GWL e Spec Partners.
Spec Partners Ltd. Bedford
Il governo di Cuba partecipa al consorzio Interoceanmetal, che ha ottenuto una licenza da ISA attraverso una società privata, la Spec Partners Limited, che di cubano ha poco o nulla, visto che viene diretta da Oslo (dall’ex manager di TGS-Nopec e GGS Global Geo Services Trond Christoffersen), da un ufficio a Londra (da un ex manager di Halliburton, TGS-Nopec e Global Geo Services, Glyn F. Roberts) e da un ufficio a Singapore (dall’ingegnere petrolifero Charles R. Ramsden)[36].
Nonostante impegni progettuali miliardari, la Spec Partners ha un turnover nullo ed ha chiuso il 2019 con una perdita di quasi 750’000 sterline[37] che, secondo i contratti vigenti, devono essere ripianati dall’azionista di maggioranza, la Papper Invest AS Oslo[38]. Quest’ultima azienda, fondata da Trond Christoffersen e Morten Andersen (presidente e direttore generale di GGS Global Geo Services[39]), non è iscritta al registro di commercio norvegese (quindi è offshore, ed è comunque inattiva[40]), ma possiede il 0,82% delle azioni di GGS[41].
La Spec Partners sale agli onori della cronaca nel 2015, quando promuove un gigantesco progetto, chiamato GWL Geology Without Limits[42], che si propone lo sfruttamento minerario dei fondali marini delle acque territoriali di tutti i Paesi che incidono sul Mar dei Caraibi. In questa avventura, Spec collabora con un’oscura società fondata da una holding chiamata Geofisicos Marinos Ltd. Belize City[43]: la GWL Technologies LLP Sheffield (che originariamente si chiamava MGAI[44]). La società in Belize ha poi diviso il controllo di GWL con la Projectos Ecologicos Ltd. Belize City[45] – di entrambe le società, ovviamente, non si conoscono i proprietari. Si intuisce soltanto, dai nomi e dal management, che facciano parte del gruppo GWL.
Nel 2016, infatti, le due società centramericane vengono sostituite dalla Global Geophysical Research N.A. Limited Limassol[47] e dalla Projectos Ecologicos Ltd. Limassol[48], che dopo meno di un anno cambia il nome in GWL Overseas Ltd. Limassol[49] – due società cipriote, delle quali si conoscono solo i membri del management[50], dai cui nomi si evince che queste società appartengano alla Geology Without Limits Ltd. Horsham[51] (Regno Unito). Questa holding è stata fondata nel 2016 da Egor Krasinskiy[52], ovvero uno dei manager di YMG[53].
Nonostante gli impegni miliardari, questa azienda ha un turnover pari a zero[54], ed è stata liquidata nell’ottobre del 2020[55] ed è stata sostituita, nella funzione di holding, dalla SkAIPatrol AB Fränsta (Svezia), diretta dalla campionessa svedese di sci freestyle[56] Lotten Kristina Rapp[57] – ma di questa nuova società non sono stati comunicato i nomi degli azionisti[58].
L’alleanza tra GWL e Spec non ha legami con Cuba, ma è invece un business privato sviluppato da dei manager russi di YMG e dai manager norvegesi di GGS – un’entità industriale e tecnologica che, nel corso degli anni, ha spostato la propria sede dal Belize a Cipro ed al Regno Unito, e da qui, nell’ultimo anno, alla Svezia. Quanto alla sua operatività, questa finora è uguale a zero. Il governo di Cuba, quindi, paga un progetto di cui non percepirà mai i profitti. Almeno, se prima questa struttura era nascosta nei paradisi fiscali, ora sta finalmente emergendo in superficie.
Tornando alla Spec Partners Ltd.: questa società, prima di imbarcarsi nel progetto nei Caraibi, aveva tentato, in cooperazione con altri partner (ION Geophysical – Stati Uniti; TGS-NOPEC – Norvegia; Dolphin Geophysical and Petroleum Geo-Services – Norvegia; CGG Veritas – Francia; Spectrum Geo Ltd. – Regno Unito; Fugro Multiclient Services – Olanda), di ottenere i diritti per lo sfruttamento petrolifero del mare Egeo all’interno delle acque territoriali greche[59]. Il tentativo è fallito: la concessione è poi stata assegnata ad un consorzio formato da ENI, Total, Repsol, HHRM Hellenic Petroleum ed ExxonMobil, ed è attualmente al centro di una grande battaglia ecologista, guidata dal WWF, scatenata da un disastro ambientale che ha portato quasi all’estinzione della fauna e della flora di quell’area del Mediterraneo[60].
YMG Yuzhmorgeologiya AO e il governo della Federazione Russa
Nell’ambito degli accordi per la formazione di consorzi di sfruttamento minerario, la Federazione Russa fa la parte dell’Eastern European Group, ed è il Membro di ISA dal 12 marzo 1997[62]. Allo scopo di partecipare alle attività quotidiane di ISA, nel giugno del 2016 la Federazione Russa ha aperto un’Ambasciata in Giamaica, attualmente guidata da Vladimir Vinokurov e Sergey Tarasov[63]. Vladimir Nikolaevich Vinokurov[64], prima di essere inviato a Kingston, è stato ambasciatore russo nel Laos (1982-1984 e poi 1990-1995), negli Stati Uniti (1998-2002) ed avendo poi svolto il ruolo di console generale a San Francisco tra il 2007 ed il 2013[65].
Nel marzo 2016 è stato nominato Ambasciatore della Federazione Russa in Giamaica e contemporaneamente al Commonwealth della Dominica, la Federazione di Saint Kitts e Nevis, Antigua e Barbuda e il Rappresentante permanente della Russia presso l’Autorità internazionale dei fondali marini a Kingston[66]. Nei locali dell’Ambasciata lavora una commissione stabile, a cui appartengono, oltre ad impiegati diplomatici, anche Valery Yubko (geologo di YMG) e Yuri Kazmin (dirigente dell’industria petrolifera Severneftegas)[67].
La concessione più importante assegnata ad un partner russo è quella di YMG[68] – ovvero di Yuzhmorgeologya Mosca, che è nata come una delle principali divisioni di ricerca e produzione del gruppo Rosgeologia AO Mosca, che ha alle spalle più di 65 anni di esperienza nell’esplorazione geologica, ed è oggi tra le aziende più moderne del mondo nella tecnologia gravimetrica e magnetometrica, oltre allo sviluppo di veicoli sottomarini senza pilota controllati a distanza[69]. YMG, invece, era nata come ramo industriale di Rosgeologia nel 1973, ed è poi stata trasformata in azienda indipendente nel settembre del 2016[70].
Da allora l’azionista di YMG è l’Agenzia federale per la gestione della proprietà statale, ed è diretta da Egor Mikhaylovich Krasinskiy e Maksim Yuryevich Bogdanov[71]. Egor Krasinskiy è anche il Direttore Generale di un’altra società, di proprietà dello Stato, che opera nel campo della prospezione geofisica e dell’esplorazione di giacimenti di petrolio e gas offshore – SoyuzMorGeo AO Krasnodar[72]. La società ha molti contratti con il governo Russo, con YMG e con compagnie affiliate al Gazprom, Lukoil e Rosneft[73] e altri[74].
Il progetto dello sfruttamento dei fondali marini risale al 1980, quando YMG è stata la prima azienda a identificare e delimitare un giacimento di diversi metalli nel Bacino di Clarion-Clipperton (CCZ)[75]. Negli anni successivi, YMG ha ottenuto un permesso di trivellazione nell’area del Golfo di Panama[76]. La licenza di esplorazione per l’area CCZ è stata sottoscritta con ISA nel 2001, dal 2014 il progetto YMG è passato sotto il controllo dell’Agenzia federale per l’uso del sottosuolo (Rosnedra), e l’anno successivo Rosnedra ha firmato un secondo contratto con ISA, della durata di 15 anni, che include anche lo sfruttamento delle croste di cobalto-manganese identificate nell’area di esplorazione dei Monti di Magellano dell’Oceano Pacifico[77].
YMG fa parte di diversi consorzi di cooperazione di sviluppo industriale e minerario, che includono ISA, la NOAA National Oceanic and Atmospheric Administration di Washington DC, il Department of Joint Scientific Projects of India, l’Institute of Marine Geology of the Ministry of Geology of the People’s Republic of China, l’Università di Hamburg, l’Università di Bologna, il Korea Institute for Ocean Research and Development, l’azienda Spec Partners Ltd. Bedford (che, come abbiamo già spiegato, agisce su incarico del governo di Cuba), la Kaspy Shipping Service Llp (Kazakistan) e la Geotech AB (Svezia)[79]. Un ulteriore contratto di cooperazione, firmato del 2019 con il consorzio a guida polacca Interoceanmetal (IOM) Spoo Szczecin, ha inviato una nave di ricerca, la Gelendzhik, a svolgere le analisi dei fondali dell’area CCZ per prepararne lo sfruttamento industriale[80].
Oltre a ciò, YMG collabora a diversi progetti minori di interesse locale[81], tra cui spicca un contratto di sfruttamento minerario firmato con la Tatweer Petroleum Bahrain Field Development Company WLL di Manama[82]. Tatweer Petroleum è la società operativa dello Stato del Bahrain che si occupa dell’esplorazione e dello sfruttamento dei giacimenti gas e di petrolio presenti sul territorio e nelle acque territoriali nazionali, ed è controllato al 100% dalla National Oil and Gas Authority del Bahrein attraverso la NOGAHolding WLL Manama[83]. Non è un caso, perché YMG collabora a gran parte dei progetti di sfruttamento di gas e di petrolio intrapresi dal gruppo Gazprom nelle acque territoriali di diversi Paesi[84].
GSR Global Sea Mineral Resources NV Oostende
Il Belgio ha ottenuto una concessione per lo sfruttamento dei fondali oceanici attraverso la GSR Global Sea Mineral Resources NV Oostende, che guida un consorzio, chiamato Deep Sea Mining Alliance eV Hamburg, fatto principalmente di aziende tedesche, che sono per lo più specializzate nella costruzione di piattaforme per la trivellazione in mare e costruzione di oleodotti sottomarini[85]. Alla testa di questo consorzio ci sono un ingegnere specializzato da quasi 50 anni nello sviluppo della meccanica sottomarina, Johannes Post[86] ed un consulente del Ministero Federale per l’Economia e l’Energia, Michael Jarowinsky[87].
GSR appartiene in maggioranza al DEME Group, che si occupa, come dice il suo nome, di Dredging, Environmental & Marine Engineering[88] – ed è quindi l’azienda che si occupa di lavori sottomarini della multinazionale meccanica Ackermans & Van Haaren, che è anche uno dei maggiori produttori di manganese del pianeta[89]. I due azionisti di minoranza sono la Deeptech NV Oostende, che appartiene comunque a DEME ed è guidata dal manager DEME Els Verbraecken[90]. Un consorzio che vuole nascondere l’interesse dell’industria tedesca, ma che, in fondo, è un consorzio di aziende attive nell’attività mineraria.
KSS Kaspy Shipping Service TOO Shymkent
Kaspy Shipping Service TOO Shymkent (KSS) è uno dei partner principali dei contratti di Interoceanmetal e di YMG – le tra aziende sono partner anche nel principale contratto di KSS: è YMG a svolgere tutte le analisi e le valutazioni geologiche, i lavori di scavo e di preparazione alla trivellazione, per le concessioni minerarie che KSS possiede nelle acque territoriali kazake del Mar Caspio[91]. Si tratta di una compagnia con soli 5 dipendenti[92] creata nel 2010[93], che ha un contratto pluriennale con Neftegaz per lo sfruttamento petrolifero del Mar Caspio[94]. L’attività principale della società è il noleggio di mezzi e attrezzature marine[95]. Il proprietario è un misterioso Kazako di nome Vakhid Aslan (Ogly) Khankishiev[96], proprietario di moltissime società di shipping offshore, cui fanno riferimento diverse navi, la maggior parte delle quali sono impegnate nel servizio di trasporto passeggeri o nella pesca[97].
Una di queste navi, la Aktau, è registrata a nome di Khankishiev[98] ed è in azione nel Mar Caspio come petroliera[99] e come nave appoggio per le ricerche minerarie di Yuzhmorgeologya[100]. Un’altra, il peschereccio Morion (che otto anni fa ha cambiato nome in Turtle), è di proprietà di Vakhid Khankishiev e di Tatiana Aleksandrovna Tolmatchiova[101], ed è fermo nel porto russo del Mar Caspio (Astrakan)[102], dopo essere stato sequestrato e rinominato (nel 2012) a causa delle sue pessime condizioni[103] ed a causa del sospetto di trasporto e smaltimento illegale di rifiuti tossici provenienti dalle industrie di cemento e carbone della città di Shymkent e dalle aree fortemente inquinate che si trovano a nord del Mar Caspio[104].
L’inchiesta, della quale stiamo aspettando che ci vengano consegnati i documenti ufficiali, è legata alla privatizzazione del Porto di Astrakan (AMP Astrakhanskiy Morskoy Port AO Astrakan)[105] e della società che ne gestisce i servizi, la PAO Astrakhanskiy Port OOO Astrakan[106]. Il porto apparteneva, fino al 2016, allo Stato[107], poi è stato venduto a cinque privati: la Sovfracht AO Mosca[108] (una società di logistica appartenente alla catena di drogherie Transcapital OOO Mosca[109], 51.17%), Elena Anatolyevna Ivanova (una docente universitaria di Mosca[110], 13.39%), Rollins Investments SA Tortola[111] (che, attraverso la CFO Tatiana Popova[112], appartiene al gruppo logistico estone Bolt AS Tallinn[113], 15.41%) e la società finanziaria New Trans OOO Mosca (6.55%)[114]. Il resto delle azioni (13,48%) è stato bloccato dalle autorità russe con sospetto di riciclaggio[115].
Lo Stato ha invece mantenuto una percentuale azionaria in PAO (25.5%), ed ha ceduto il resto alla fiduciaria NRK Nezavisimayaregistratorskaya Kompaniya AO Mosca (21,44%) ed alla IKSS Iranian Khazar Sea Shipping Lines WLL Gilan che, attraverso la NRK (che firmava per conto di una società controllata da IKSS, la Azoress Shipping Company Wll Abu Dhabi), otteneva così la maggioranza assoluta della società[116]. La vendita è stata subito bloccata, perché IKSS è sulla lista nera delle industrie militari iraniane colpite dall’embargo dell’OFAC[117]. Le azioni sono state quindi trasferite alla Nasim Bahr Kish Wll Teheran[118], che aveva già comprato un altro piccolo porto sul fiume Volga[119], ma anche queste due transazioni sono state bloccate dalla magistratura russa[120]. La controversia non è ancora stata risolta.
Oltre alla delicatezza del tema della commistione tra interessi industriali e militari dell’Iran nel Mar Caspio, sulla vicenda del porto di Astrakan gravano diversi sospetti – specie dopo l’incidente accaduto alla nave iraniana “Nazhmer” nell’ottobre del 2018, che ha avuto come conseguenza la morte, in un ospedale di Baku, di tre marinai contagiati dai rifiuti radioattivi illegalmente trasportati da quella nave[121].
L’incidente si colloca nell’analisi prodotta da degli esperti dell’Università di Teheran, che da anni stanno studiando il grave inquinamento da rifiuti tossici dell’industria petrolifera e nucleare nel Mar Caspio[122]. Vakhid Khankishiev possiede anche il 60% di OOO Kaspij EkoGeo Shipping Astrakan, il cui 40% è controllato da Oleg Petrovich Kotov, che è anche CEO della società[123], ed è il proprietario di un supermercato ad Almaty OOO Votok), in Kazakistan[124]. Anche la Kaspij EkoGeo Shipping potrebbe essere coinvolta nell’inchiesta sullo smaltimento di rifiuti tossici.
In ogni caso, i contratti firmati tra ISA ed Interoceanmetal, tra ISA e Spec Partners, tra ISA e Yuzhmorgeologya e tra ISA e Kaspy Shipping hanno in comune il fatto che, dietro ad ognuna di queste entità, si intravede chiaramente la presenza di Gazprom e l’impressione che lo scopo delle esplorazioni di queste entità non sia limitato ai minerali indicati nei contratti, ma prefiguri un futuro impegno nello sfruttamento di giacimenti di petrolio e di gas, dato che l’industria russa non ha interessi nel settore minerario che esulino dai combustibili[126].
Probabilmente, ciò a cui Gazprom è maggiormente interessato, è reperire un nuovo sistema di smaltimento dei rifiuti tossici in mare, visto che è la terza azienda più inquinante del pianeta, e crea, da sola, il 3,91% dell’inquinamento atmosferico mondiale[127]. Il che non esclude l’idea, un giorno, di poter pompare gas e petrolio dal fondo degli oceani: le tecnologie che sarebbero necessarie per un impegno così complesso vengono attualmente sperimentate nelle trivellazioni effettuate da Gazprom nelle acque territoriali russe del Mare Artico[128].
Ci sono altri collegamenti diretti tra Gazprom e questi consorzi: Egor Krasinskiy, uno dei capi di YMG[129], è anche il fondatore di GWL e di Spec Partners[130]. La nave usata per le esplorazioni ed i rilevamenti dal consorzio Interoceanmetal, la “Gelendzhik”, è di proprietà di YMG Yuzhmorgeologya[131]. La nave prende il nome dall’omonima città, un porto sul Mar Nero nell’Oblast di Krasnodar, dove hanno la sede YMG e OOO Soliton, un’altra società nata dopo gli anni della Perestroika dalla divisione di Rosgeologia in diverse aziende, indipendenti tra loro, ma tutte ancora controllate dalla società madre[132].
Soliton, che è oggi una delle più moderne aziende di geofisica e di ricerca dei giacimenti petroliferi in terra ed in mare[133], ha dei progetti in tutto il mondo, molti dei quali nelle profondità degli oceani (nelle aree Hadal) del Mare di Barents, nell’Oceano Indiano e nell’Oceano Pacifico[134], ed uno dei suoi principali partner è Gazprom[135]. Una delle navi di Rosgeologia, che trasporta uomini ed attrezzature di Soliton, la “Professor Logachev”, è la nave utilizzata dallo staff che gestisce la concessione di esplorazione e sfruttamento di CCZ[136] che ISA ha dato direttamente al governo della Federazione Russa[137].
UK Seabed Resources Ltd. Langstone
Il 4 maggio 2012, a Londra, la Lockheed Martin UK Holdings Ltd. Langstone (una società controllata al 100% del gruppo industriale Lockheed Martin Global Inc. di Bethesda, Maryland[138]), fonda la UK Seabed Resources con un capitale azionario di 1 sterlina[139], che verrà poi portato ad 1 milione di sterline il 3 luglio del 2014[140]. La UK Seabed Resources ha ottenuto nel 2013 due licenze per l’esplorazione di due aree della CCZ[141], che resteranno in vigore fino alla fine del 2031[142]. Questa opera di esplorazione, finanziata dal governo del Regno Unito[143], nel dicembre del 2018 ha portato alla pubblicazione di una relazione sulle possibilità di sfruttamento minerario di queste due aree[144].
A queste due licenze, nel gennaio 2015, se ne è aggiunta una terza, finanziata da Singapore[145], concessa alla Ocean Mineral Singapore (Pte) Ltd. Singapore[146], di cui UK Seabed Resources, fin dal 2013, controlla il 19,9% del capitale azionario[147]. La maggioranza delle azioni, secondo i documenti ISA[148], è controllata dalla Keppel Corporation Ltd. Singapore – una multinazionale, basata a Singapore, che si occupa di sfruttamento minerario e petrolifero[149]. Un’altra quota di Ocean Mineral è controllata da Seabed Resources Development Ltd. Langstone, anch’essa controllata al 100% dal gruppo Lockheed Martin[150]. L’entità di questa quota ulteriore, detenuta indirettamente dall’industria militare americana, ci è sconosciuta: la Seabed Resources Development è stata creata allo scopo di nascondere un nutrito numero di partecipazioni azionarie offshore, di cui il gruppo Lockheed Martin non ha piacere che si sappia alcunché[151].
Le relazioni industriali e commerciali tra il gruppo Keppel ed il gruppo Lockheed Martin sono state spiegate con molti dettagli da un recente lavoro di uno staff, diretto da Louisa Casson, per Greenpeace International[152]. In ogni caso, la domanda che ci sorge spontanea è capire perché una fabbrica di armi voglia partecipare ad un progetto di sfruttamento minerario sul fondo degli oceani. Non che Lockheed Martin non abbia bisogno di parti metalliche per gli aerei e gli altri prodotti delle sue fabbriche – ma si tratta di pezzi che, generalmente, l’azienda compra già fatti da una miriade di industrie collegate e che sono altamente specializzate nella produzione di parti speciali.
Nella sua pagina ufficiale, il gruppo Lockheed spiega di voler partecipare ad una grande avventura scientifica e di farlo in un contratto di partenariato con il Dipartimento per le imprese, l’energia e la strategia industriale del Regno Unito[154]. L’unica spiegazione che siamo riusciti a trovare è nei compiti del 39° Reggimento del corpo dei Royal Engineers – un reparto estremamente specializzato, unico al mondo, che, tra le altre cose, si occupa di pianificare basi militari sottomarine[155] – una cosa possibile, se venisse presentata come base per lo sfruttamento minerario e non come base militare. Tra i partners del Reggimento c’è un’azienda specializzata negli Stati Uniti, la Walker Diving Underwater Construction Llc Hammonton (New Jersey), che si occupa di costruire e curare la manutenzione di costruzioni sottomarine[156]. È chiaro che tutto ciò faccia pensare nuovamente alle basi militari sottomarine AUTEC e BUTEC…
[1] https://www.segnidalcielo.it/oltre-larea-51-la-us-navy-e-in-possesso-di-una-base-segreta-sottomarina/
[2] http://www.u-boote.fr/
[3] https://www.ltpa.co.uk/SitesAndRanges/BUTEC ; https://www.scottish-places.info/features/featurefirst10048.html
[4] https://www.marketscreener.com/quote/stock/QINETIQ-GROUP-PLC-9590216/company/
[5] http://news.bbc.co.uk/2/hi/business/7108248.stm
[6] 2020.12.31 QinetiQ Group Plc Farnborough; 2020.03.31 QinetiQ Ltd. Farnborough
[7] https://web.archive.org/web/20071127103148/http://news.independent.co.uk/business/news/article1927199.ece
[8] 2006.06.03 The death of David Sharp; 2006.05.29 The death of David Sharp; https://www.independent.co.uk/news/uk/this-britain/on-everest-you-are-never-on-your-own-words-of-the-climber-left-to-die-at-summit-479630.html
[9] https://web.archive.org/web/20070903215346/http://www.npt.nuwc.navy.mil/autec/esm01.htm ; https://web.archive.org/web/20070825022704/http://www.npt.nuwc.navy.mil/autec/wr.htm
[10] https://www.defense.gov/Newsroom/Contracts/Contract/Article/2064381//
[11] https://craigrsmithlab.com/past-research/
[12] https://www.theatlantic.com/magazine/archive/2020/01/20000-feet-under-the-sea/603040/
[13] https://www.isa.org.jm/index.php/deepdata
[14] https://www.isa.org.jm/index.php/exploration-contracts/interoceanmetal-joint-organization
[15] https://iom.gov.pl/iom-story/
[16] https://iom.gov.pl/iom-story/
[17] https://iom.gov.pl/organization/ ; https://iom.gov.pl/iom-council-members/
[18] https://iom.gov.pl/iom-council-members/
[19] https://opencorporates.com/companies/gb/07304542
[20] https://iom.gov.pl/iom-council-members/
[21] http://www.specpartners.net/files/GWL_Pan-Caribe_2015.pdf
[22] https://oceanservice.noaa.gov/facts/gold.html
[23] Polskie Towarzystwo Oceanotechniki Szczecin
[24] 2020.10.26 Wspólna Organizacja Interoceanmetal Szczecin
[25] https://www.researchgate.net/profile/Tomasz_Abramowski
[26] https://iom.gov.pl/our-people/
[27] https://www.wprost.pl/kraj/446144/Mineraly-za-20-40-mld-dol-na-Pacyfiku-Polska-ma-koncesje.html
[28] https://kghm.com/en/about-us/our-sector
[29] https://oceanservice.noaa.gov/facts/gold.html
[30] https://www.mining.com/worlds-first-seabed-mine-to-begin-production-in-2019/
[31] https://iom.gov.pl/exploration-licence/
[32] https://iom.gov.pl/resources/
[33] https://iom.gov.pl/exploration-licence/
[34] https://isa.org.jm/files/files/documents/isacont-update.pdf
[35] https://iom.gov.pl/organization/
[36] http://www.specpartners.net/aboutus.html
[37] 2019.12.31 Spec Partners Ltd. Bedford
[38] 2016.01.26 Spec Partners Ltd. Bedford, page 5
[39] https://www.spectrumgeo.com/documents/presentations/Prospectus_060929.pdf, pages 31-32
[40] Papper Invest AS Oslo
[41] https://www.spectrumgeo.com/documents/presentations/Prospectus_060929.pdf, page 60; https://finansavisen.no/nyheter/boers-finans/2006/07/innsidernes-kjoep-og-salg2
[42] http://www.specpartners.net/files/GWL_Pan-Caribe_2015.pdf
[43] 2011.04.12 GWL Technologies LLP Sheffield, page 3
[44] http://www.specpartners.net/files/GWL_Pan-Caribe_2015.pdf
[45] 2013.04.21 GWL Technologies LLP Sheffield, page 3
[46] https://aea-al.org/greece-presents-hydrocarbon-treasure-potential/southeastern-mediterranean-energy-developments/
[47] 2016.08.13 GWL Technologies LLP Sheffield
[48] 2016.01.01 GWL Technologies LLP Sheffield
[49] 2018.02.17 GWL Technologies LLP Sheffield
[50] Global Geophysical Research N.A. Ltd. Limassol; GWL Overseas Ltd. Limassol
[51] https://www.linkedin.com/in/nikolay-amelin-1740561b/?originalSubdomain=se
[52] 2016.02.03 Geology Without Limits Ltd. Horsham
[53] https://www.rosgeo.com/subdivision/ymg/#popup-person-enterprise-1904
[54] 2018.02.28 Geology Without Limits Ltd. Horsham
[55] 2020.10.20 Geology Without Limits Ltd. Horsham
[56] https://www.freeskiworld.com/index.php/snowpark-new-hampshire/itemlist/tag/lotten%20rapp.html ; https://www.linkedin.com/in/lottenrapp/ ; https://lottenrapp.se/
[57] https://translate.google.com/translate?hl=it&sl=sv&u=https://www.merinfo.se/foretag/SkAIpatrol-AB-5592502594/2khmqma-200ia&prev=search
[58] https://foretagsfakta.bolagsverket.se/fpl-dft-ext-web/produktInformation.xhtml?cid=1
[59] https://www.marketwatch.com/story/eight-companies-bid-to-survey-for-oil-off-greece-2012-03-02 ; https://erpic.org/greece-hydrocarbon-search/ ; https://it.euronews.com/2019/07/01/a-creta-le-trivellazioni-fanno-paura ; https://energiaoltre.it/gas-e-petrolio/ ; https://lta.reuters.com/article/idCNA8E8DA00E20120302
[60] https://www.greenreport.it/news/energia/wwf-fermiamo-le-trivellazioni-di-petrolio-e-gas-offshore-e-onshore-in-grecia-video/
[61] https://www.mdpi.com/2072-4292/11/6/680/htm
[62] https://www.isa.org.jm/member-states ; https://craigrsmithlab.files.wordpress.com/2015/06/screen-shot-2015-02-07-at-9-24-57-pm.Papua Nuova Guinea
[63] https://www.isa.org.jm/member-states
[64] https://jamaica.mid.ru/en/the_embassy/the_ambassador/
[65] https://jamaica.mid.ru/en/the_embassy/the_ambassador/
[66] https://www.mid.ru/activity/shots/new_appointments/-/asset_publisher/2TDCzbl45VHK/content/id/2193111 ; https://www.mid.ru/ru/maps/jm/-/asset_publisher/RLfNt9NMjVub/content/id/2151534
[67] https://www.isa.org.jm/documents/geological-model-polymetallic-nodule-deposits-clarion-clipperton-fracture-zone
[68] https://www.isa.org.jm/index.php/exploration-contracts/jsc-yuzhmorgeologiya
[69] http://ymg.rosgeo.com/
[70] https://www.rusprofile.ru/id/10648576
[71] https://www.rosgeo.com/subdivision/ymg/#popup-person-enterprise-1904
[72] http://www.soyuzmorgeo.ru/ ; https://www.rusprofile.ru/id/5
[73] http://www.soyuzmorgeo.ru/?q=node/10
[74] https://www.rusprofile.ru/id/154387
[75] https://www.rosgeo.com/subdivision/ymg/#popup-person-enterprise-1904
[76] https://www.captainalbert.com/21-april-2012-at-sea-2/
[77] https://www.rosgeo.com/subdivision/ymg/#popup-person-enterprise-1904
[78] https://www.captainalbert.com/21-april-2012-at-sea-2/
[79] http://agnc.ru/gnc/6205
[80] https://www.korabel.ru/news/comments/rosgeologiya_provela_morskie_raboty_v_tihom_okeane.html
[81] https://www.korabel.ru/catalogue/company/ymg/news.html
[82] https://www.korabel.ru/news/comments/rosgeologiya_zavershit_polevye_raboty_na_shelfe_bahreyna.html
[83] http://tatweerpetroleum.com/
[84] https://shelf.gazprom-neft.ru/upload/iblock/248/2019_12_09_gpnsh_buklet_RUS.PDF
[85] https://www.deepsea-mining-alliance.com/mitglieder
[86] https://www.linkedin.com/in/johannes-post-7b834330/?originalSubdomain=de
[87] https://www.deepsea-mining-alliance.com/mc-marketing
[88] https://www.deme-gsr.com/
[89] https://www.avh.be/en/participations
[90] https://b2bhint.com/en/company/be/deeptech–0751974682
[91] https://www.rosnedra.gov.ru/article/7020.html
[92] Kaspy Shipping Service TOO Shymkent
[93] https://adata.kz/counterparty/detail/100140017216 ; https://statsnet.co/companies/kz/51450375 ; http://businessnavigator.kz/m/en/branch/TOO_KASPY_SHIPPING_SERVICE_2972/?CODE=TOO_KASPY_SHIPPING_SERVICE_2972
[94] https://neftegaz.ru/news/drill/251838-na-strukture-rakushechnoe-more-vyyavleny-anomalii-predstavlyayushchie-opasnost-dlya-bureniya/ ; https://www.rosnedra.gov.ru/article/7020.html
[95] http://businessnavigator.kz/m/en/branch/TOO_KASPY_SHIPPING_SERVICE_2972/?CODE=TOO_KASPY_SHIPPING_SERVICE_2972
[96] https://pk.uchet.kz/c/bin/100140017216/ ; https://adata.kz/counterparty/individuals/detail/590417300048
[97] https://fayllar.org/register-of-ships.html?page=206 ; https://panama.data2www.com/e/10136160 ; https://www.korabel.ru/catalogue/company/hankishiev_vahid_aslan_ogly/fleet.html ; https://www.korabel.ru/fleet/view/4009.html ; https://fayllar.org/register-of-ships.html?page=206 ; https://www.blackseanews.net/en/read/120641 ; https://offshoreleaks.icij.org/nodes/10136160
[98] https://www.korabel.ru/fleet/view/4009.html
[99] https://www.marinetraffic.com/en/ais/details/ships/shipid:666181/mmsi:436000062/imo:9344459/vessel:TK_AKTAU
[100] https://www.rosnedra.gov.ru/article/7020.html
[101] https://fayllar.org/register-of-ships.html?page=209
[102] http://maritime-connector.com/ship/turtle-9101326/
[103] https://www.vesselfinder.com/it/vessels/MORION-IMO-9101326-MMSI-0
[104] https://www.unece.org/fileadmin/DAM/env/epr/epr_studies/kazakhstan.pdf, page 71-72, page 182
[105] https://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2020/october/tradoc_158997.pdf, page 152
[106] http://astrakhanport.com/
[107] https://www.list-org.com/company/5080
[108] http://www.sovfracht.ru/ ;
[109] https://www.bloomberg.com/profile/company/9073038Z:RU
[110] https://www.researchgate.net/profile/Elena_Ivanova43
[111] https://www.dnb.com/business-directory/company-profiles.rollins_investments_sa.14c16f8f7813cdd9b74db1f4f8aef9a9.html
[112] http://www.tlu.ee/~jaagup/andmed/keel/korpus/dok/doc_40918597561_item.txt ; http://www.tlu.ee/~jaagup/andmed/keel/korpus/dok/doc_40918597562_item.txt
[113] https://www.linkedin.com/in/tatiana-popova-bb41bb48/?originalSubdomain=ee ; https://careers.bolt.eu/
[114] http://www.sovfracht.ru/upload/iblock/0f1/0f18491f74c616c0df49cba72713ca6b.pdf
[115] http://www.sovfracht.ru/upload/iblock/0f1/0f18491f74c616c0df49cba72713ca6b.pdf
[116] http://www.rusexporter.com/news/detail/3907/
[117] https://www.iranwatch.org/iranian-entities/khazar-sea-shipping-lines
[118] http://astrakhanport.com/images/docs/2020/02/raskrytie.pdf ; http://www.morvesti.ru/news/1680/51609/ ; http://www.rusexporter.com/news/detail/3907/ – qui in inglese
[119] https://tass.com/economy/845661
[120] http://astrakhanport.com/images/docs/2020/02/raskrytie.pdf
[121] https://www.independent.co.uk/news/world/middle-east/iran-poisoning-caspian-sea-baku-azerbaijan-kazakhstan-a8592386.html
[122] Ali Parchamdar, Abdulreza Karbassi, Mohammad Hossein Niksokhan, “An Investigation on Oil Pollution Dispersion from the Oil Fields of Azerbaijan in Caspian Sea”, Epmut, Teheran 2013 – see https://www.researchgate.net/publication/264314915_An_Investigation_on_Oil_Pollution_Dispersion_from_the_Oil_Fields_of_Azerbaijan_in_Caspian_Sea
[123] https://www.org-info.com/company/6413496 ; https://www.spark-interfax.ru/astrakhanskaya-oblast-astrakhan/ooo-kaspi-eko-geo-shipping-inn-3017065026-ogrn-1103017002440-442b0a5ad0054d3db5415bf4a33f0a94
[124] https://www.dnb.com/business-directory/company-profiles.votok.30c34091775302679239f222c7122d2c.html
[125] https://shelf.gazprom-neft.ru/upload/iblock/248/2019_12_09_gpnsh_buklet_RUS.PDF
[126] https://www.gazprom.ru/projects/
[127] https://www.theguardian.com/sustainable-business/2017/jul/10/100-fossil-fuel-companies-investors-responsible-71-global-emissions-cdp-study-climate-change
[128] https://www.gazprom-neft.ru/company/major-projects/ ; https://www.interfax.ru/interview/663791 ; https://www.vedomosti.ru/business/articles/2020/01/17/820900-v-razvedku
[129] https://www.rosgeo.com/subdivision/ymg/#popup-person-enterprise-1904
[130] 2016.02.03 Geology Without Limits Ltd. Horsham
[131] https://www.rosgeo.com/press/news/rosgeologiya-provela-v-tikhom-okeane-morskie-raboty-po-izucheniyu-zhelezomargantsevykh-konkretsiy-dl/?sphrase_id=1709
[132] http://ymg.rosgeo.com/
[133] http://solitongeo.narod.ru/
[134] http://solitongeo.com/Geography/index.htm
[135] http://www.solitongeo.com/RUSSIAN/Buklet/0-Clients.pdf
[136] https://www.rosgeo.com/en/press/news/rosgeologiya-v-poiske-polimetallicheskikh-sulfidnykh-rud-issleduet-okolo-1800-km2-dna-atlanticheskog/?sphrase_id=1709 ; https://www.rosgeo.com/press/news/vykhod-nis-professor-logachev-v-ocherednoy-reys-na-sakh/?sphrase_id=1709
[137] https://www.isa.org.jm/exploration-contracts/government-russian-federation
[138] 2018.12.31 Lockheed Martin UK Holdings Langstone, page 18
[139] 2012.05.04 UK Seabed Resources Ltd. Langstone, page 7
[140] 2014.07.03 UK Seabed Resources Ltd. Langstone
[141] https://www.lockheedmartin.com/en-gb/products/uk-seabed-resources.html ; https://www.isa.org.jm/map/uk-seabed-resources-ltd-i-and-ii
[142] https://isa.org.jm/files/files/documents/Public%20information%20on%20contracts%20UKSR%20%28UK1%2BUK2%29.pdf
[143] https://www.isa.org.jm/exploration-contracts/uk-seabed-resources-ltd ; https://www.isa.org.jm/exploration-contracts/uk-seabed-resources-ltd-0
[144] https://nerc.ukri.org/research/funded/programmes/highlight-topics/news/ao-round5/uksr-environmental-data-summary/
[145] https://www.isa.org.jm/exploration-contracts/ocean-mineral-singapore-pte-ltd
[146] https://www.isa.org.jm/map/ocean-mineral-singapore-pte-ltd
[147] 2018.12.31 UK Seabed Resources Ltd. Langstone, page 18
[148] https://isa.org.jm/files/files/documents/Public%20information%20on%20contracts%20OMS.pdf
[149] https://www.marketscreener.com/quote/stock/KEPPEL-CORPORATION-LIMITE-6492087/company/
[150] 2018.12.31 Seabed Resources Development Ltd. Langstone, page 17
[151] 2018.12.31 Seabed Resources Development Ltd. Langstone, pages 14-17
[152] Louisa Casson, “Deep Trouble: The Murky World of the Deep Sea Mining Industry”, Greenpeace International, London, December 2020 – see https://www.greenpeace.org/static/planet4-international-stateless/c86ff110-pto-deep-trouble-report-final-1.pdf , pages 13-14
[153] https://www.linkedin.com/in/tsweichen/
[154] https://www.lockheedmartin.com/en-gb/products/uk-seabed-resources.html
[155] https://www.army.mod.uk/who-we-are/corps-regiments-and-units/corps-of-royal-engineers/39-engineer-regiment/ ;
[156] http://www.walkerdiving.com/construction
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