Ambiente

Ambiente: campi, fiumi e oceani risentono della dispersione di pesticidi

19 Luglio 2023
L’Università di Sydney ha condotto uno studio da cui si evincerebbe che 70 mila tonnellate di pesticidi agricoli contaminano ogni anno campi e fiumi arrivando fino agli oceani

 

Secondo uno studio condotto dall’ Università di Sydney e diffuso poi dalla testata Nature, i pesticidi si disperderebbero nell’ ambiente.

Gli esperti, infatti, esaminando per mezzo dei dati geospaziali, oltre 90 tra i pesticidi più utilizzati, avrebbero evidenziato come, circa 70 mila tonnellate di prodotti chimici tossici, riuscirebbero a permeare nella profondità delle falde acquifere, ogni anno, contaminando e danneggiando così, i nostri ecosistemi, fiumi e perfino gli oceani.

Sebbene la percentuale di sostanza nociva degradata che giunge nei fiumi sia minima, ovvero lo 0,1 per cento, ciò non impedisce che l’impatto negativo metta a serio rischio l’intero ecosistema marino.
Ben 13mila chilometri di fiumi mostrerebbero concentrazioni di pesticidi oltre i parametri di sicurezza indicati.

E poi, la preoccupante questione riguardante il settore agricolo globale, dove, annualmente, verrebbero impiegate 3 tonnellate di sostanze tossiche, senza riuscirne a tracciare la destinazione dopo il loro utilizzo iniziale nei campi.

Lo stesso studio in oggetto, dunque, acclarerebbe che, l’80 per cento delle sostanze chimiche, patisca un degrado in molecole o sottoprodotti con un effetto ultimo di dispersione “a cascata” nell’ambiente. E Con un ampio margine di persistenza e tossicità per queste molecole, come spiega uno degli autori principali della ricerca scientifica, Federico Maggi Uno di questi esempi è il glifosato. Sebbene sia altamente degradabile, si scompone in una molecola nota come Ampa che è altamente persistente e tossica. Sulla carta, lo 0,1 per cento di lisciviazione nei corsi d’acqua dolce potrebbe non sembrare molto, ma basta una piccola quantità di pesticidi per avere un impatto negativo sull’ambiente“.

I fiumi che risultano essere più esposti alla contaminazione da pesticidi, si trovano negli Usa (Mississippi e Sacramento), Argentina (Parana), India (Gange), Cina orientale (Yangtze, Pearl e Yellow River) e Sud-est asiatico (Irrawaddy e basso Mekong), mentre in Europa, abbiamo il Po e il Danubio.

Lo studio, si è focalizzato solo ed esclusivamente sull’impiego di pesticidi in ambito agricolo, quindi, non considerando quelli adoperati per l’ acquacoltura o nelle case o spazi pubblici, con dati che potrebbero rivelarsi di molto peggiori.

Sono gli esperti a sostenere in modo accorato che, la riduzione di pesticidi, dovrebbe basarsi non solo sull’ impiego, quanto sulla quantità di tossicità potenzialmente sprigionabile, tenendo bene a mente la primaria importanza della sicurezza alimentare, investendo sullo sviluppo di nuove tecniche di gestione delle colture.

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