Acqua
L’ottusità della politica per le vasche di laminazione del Seveso
Quando venne eletto Giuliano Pisapia a Milano parve che la politica potesse vivere una grande svolta. La sua campagna elettorale si basava sul dialogo coi cittadini, coi quartieri, una cosa che Milano aveva dimenticato da tempo quella di coinvolgere i cittadini per parlare dei problemi e cercare delle soluzioni. Come quello delle esondazioni del Seveso al quartiere Niguarda, le famose vasche di laminazione in progetto a Senago.
Almeno nella fase della Valutazione di Impatto Ambientale (la Via) si pensava di poter avere un confronto reale, invece nulla. Nessuno consultò il territorio interessato quando fu redatto il progetto, nessuno ha realmente cercato un confronto durante la Via, nonostante le numerose obiezioni sollevate e nonostante le tante dimostrazioni che il progetto presentava parecchi problemi. Osservazioni sviluppate insieme a uno studio ingegneristico specializzato in opere idrauliche, non certo campate in aria solo per il gusto di disturbare. Problematiche di cui ho parlato in questo post e che ho ribadito in questo secondo post.
Mi vengono in mente alcuni consiglieri di zona 9 del Partito Denocratico, la zona Niguarda, rispondere alle critiche affermando che “il progetto è fatto da ingegneri, non da stupidi”. Cosa che nessuno mette in dubbio, così come non si dovrebbe mettere in dubbio né insinuare che certe osservazioni siano fatte da incompetenti, dato che come detto sono elaborate da un altro studio di ingegneri. O forse per qualcuno gli ingegneri hanno valore diverso? Magari lorsignori valutano l’attendibilità di un ingegnere a seconda se dica o meno cose che piacciono a loro? Il loro atteggiamento verso le critiche è denso di una spocchia che ha reso sordi i rappresentanti politici, in barba al tanto decantato dialogo promesso tempo addietro. E la cosa non migliora guardando in Regione: anzi, li addirittura assessori della Lega Nord e di Forza Italia si vantano di aver instaurato dialoghi che in realtà erano loro soliloqui, dove le voci contrarie venivano regolarmente zittite. E dove poi si facevano belli nel dire di aver risposto ad ogni dubbio sollevato, quando invece le risposte sono sempre state evasive, imprecise, addirittura contraddittorie.
Come la storia che il progetto del Seveso procederà insieme nella sua complessità: una vera balla. Basta guardare sul sito della Regione Lombardia: l’unico progetto di cui si parla è quello di Senago. Già la scorsa estate si prometteva che nel successivo autunno sarebbero stati presentati ufficialmente anche gli altri progetti negli altri comuni, è tornata di nuovo l’estate e degli altri progetti non se ne vede traccia. Nulla. Zero. O come la favola dell’acqua pulita nelle vasche: il Seveso è considerato come uno dei fiumi più inquinati d’Europa e la priorità sarebbe ripulire le acque, invece per ora sono in programma solo la costruzione di nuovi depuratori e ammodernamento della rete fognaria. Ma le acque restano sporche se non si puliscono. Erasmo D’Angelis, che è stato a capo dell’Unità di Missione contro il Dissesto Idrogeologico fino a poco tempo fa, a marzo ribadiva la priorità della pulizia delle acque rispetto alle vasche come mi diceva in questo scambio di tweet. Ma Roberto Maroni, Presidente di Regione Lombardia, da invece priorità alle vasche. Con tanti saluti alla salubrità delle acque che saranno pericolosamente vicine alla falda acquifera.
Quello che più trovo stancante sono i falsi sorrisi di chi dice di volerti ascoltare e poi non si interessa al contenuto di ciò che dici. E lo trovo ancor più stancante e offensivo da parte di chi aveva promesso un dialogo costante e continuo come il sindaco Pisapia, tanto più che oggi è anche a capo della Città Metropolitana, quella famosa area vasta in cui rientra anche il territorio di Senago, quello prescelto per queste prime (e per ora uniche) vasche di laminazione. Non dovrebbe quindi preoccuparsi anche delle nostre istanze? O come sempre le esigenze di chi è più grosso (Milano) schiacciano e cancellano i dubbi e le osservazioni di chi è più piccolo (Senago)?
L’amara verità è che la politica e i partiti politici tutti hanno scelto di non dialogare. Per altro con lo stucchevole balletto dei politici che affermano come il progetto sia stato stabilito dai tecnici, e coi tecnici che ribadiscono come il progetto sia stato fatto su precise indicazioni politiche. Mi pare che qui la politica abbia scelto di abdicare al suo ruolo, abbia scelto di non essere più democratica, ovvero di non essere il governo del popolo, ma di curarsi solo di alcuni interessi a discapito di altri. Nessun dialogo o compromesso possibile, solo l’imposizione della loro volontà.
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