Beni comuni
Mantova2016: +21% di turismo vuol dire futuro. Ma i giovani se ne vanno
In nove mesi, rispetto allo stesso periodo del 2015, aumentano del 21,13% le presenze di turisti a Mantova nelle vesti di Capitale Italiana della Cultura 2016, pari a 15.300 notti in più. Tra capoluogo e hinterland, un segno positivo che vale più di un milione e 700 mila euro, basato sul dato significativo delle strutture Federalberghi-Confcommercio Mantova, che è l’associazione più rappresentativa del settore alberghiero del territorio. La notizia arriva 24 ore dopo un’altra notizia: la provincia virgiliana è tra quelle lombarde con il più alto il numero di emigranti rispetto alla popolazione residente, nel 2015 in 1.023 se ne sono andati all’estero per trovare un lavoro o per studiare (dati forniti dal rapporto 2016 «italiani nel mondo» della Fondazione Migrantes).
In pratica, acquistiamo più ammiratori-visitatori e perdiamo identità, gradualmente. Parlo al plurale perchè questa è la mia città, e il fenomeno ce l’ho sotto agli occhi. Direte voi, perchè mescolare due ricerche così, turismo e emigrazione, che toccano e coinvolgono comparti diversi?
Semplice. perchè sono due modi diversi di parlare di futuro. il turismo che cresce, le bellezze che incontrano sguardi nuovi, una città che tanti nemmeno sanno se è in Veneto o in Emilia Romagna (e invece è in Lombardia) inizia ad avere un’identità sulla mappa e nei ricordi di chi la visita e insieme la dispersione della stessa identità, giovani che se ne vanno, che la portano nel cuore ma la vivono da satelliti, da dove, ovunque in Italia o nel mondo, mettono più a fuoco il loro futuro.
Sotto la lente della ricerca di Federalberghi-Confcommercio Mantova ci sono finiti arrivi e presenze, considerando i check-in nelle strutture e numero di notti. In una città di poco più di 48.600 abitanti quale è Mantova con 12 strutture complessive, le 9 oggetto d’indagine raccontano uno sforzo importante fatto da operatori e gestori delle strutture per accogliere al meglio un flusso notevole di turisti ospiti. L’anno in corso parlano di una sfida raccolta e affrontata, rivoluzionando un sistema di accoglienza che era pressoché assente, ristabilendo il dialogo tra i soggetti coinvolti, gestendo strutture che da molti anni non erano così vive. A Mantova città gli arrivi da gennaio a settembre fanno registrare un +17,86% pari a 8.300 persone in più e la permanenza passa da 1,56 a 1,60 giorni. Per quanto riguarda il complesso dei Musei Civici, Palazzo Te aumenta l’afflusso del 43% in nove mesi con 191.761 biglietti staccati e Palazzo San Sebastiano conferma il trend con un +45% pari a + 46.184 ingressi. Palazzo Ducale dopo sei mesi conferma la tendenza positiva con un netto aumento del 33% di visite e ha calato l’asso di fine anno con la mostra dedicata a Albrecht Durer, appena inaugurata, che resterà aperta fino all’8 gennaio 2017, con opere provenienti da prestigiosi musei e collezioni.
Torniamo, per proseguire il ping-pong, ad un’altra realtà: nel 2015 i cittadini italiani ad andarsene sono stati 107.529 (in aumento rispetto all’anno precedente) e la Lombardia è la prima regione per numero assoluto di cittadini che se ne sono andati dalla propria terra natìa, ben 20.088 (+6,5%).
Ho scelto per questo l’immagine che vedete, la sala dei Giganti di Palazzo Te. meravigliosa e inquietante, colorata senza un centimetro lasciato al nudo muro eppure opprimente, in grado di comunicarci la fatica della sopravvivenza e la paura di ciò che accadrà tra un’istante, oggi, domani, tra qualche anno. Godiamocela, godetevela se non l’avete ancora vista, sarà una bella permanenza. A ricevere turisti siamo bravi, a tenerci i giovani per sorreggere le colonne lo siamo meno.
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