Università

PNRR, Intesa Sanpaolo rafforza il sostegno alla ricerca universitaria

27 Giugno 2022

Intesa Sanpaolo intende rafforzare il proprio sostegno alla ricerca  universitaria attraverso la partecipazione a quattro Centri Nazionali per la ricerca in filiera, in qualità  di socio fondatore delle quattro Fondazioni legate a importanti atenei quali il Tecnopolo di Bologna insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN, Politecnico di Milano, Federico II di  Napoli e Università degli Studi di Padova, che svilupperanno nuove tecnologie rivolte alla  transizione sostenibile, green e digitale, in linea con l’agenda strategica per la Ricerca dell’Unione  Europea e con la quarta Missione del PNRR, che finanzia i nuovi centri con 1,6 miliardi di euro.

Intesa Sanpaolo consolida il proprio impegno con l’obiettivo di accelerare l’attività in sinergia con il  settore pubblico, per promuovere l’innovazione e la diffusione delle tecnologie, favorendo la  condivisione di percorsi e progetti tra università, enti di ricerca, imprese e startup. Con questo  intervento Intesa Sanpaolo, unico gruppo bancario tra i fondatori, potrà partecipare  congiuntamente con Centri di Ricerca ed Università allo sviluppo dei progetti, essere partner attivo  nella realizzazione dei modelli di trasferimento tecnologico alle imprese del territorio e contribuire a  determinare gli indirizzi strategici della ricerca, oltre a contribuire alla realizzazione del PNRR.

In particolare, i quattro Centri sono:  

– Centro Nazionale HPC, Big Data e Quantum Computing, con sede a Bologna presso il  Tecnopolo, guidato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN insieme ai sistemi  di supercalcolo di ECMW, CINECA, si rivolge alle tecnologie emergenti, comprese quelle  per la computazione quantistica per mantenere e potenziare l’infrastruttura nazionale HPC  e Big Data.

– Centro Nazionale Mobilità Sostenibile con sede a Milano, guidato dal Politecnico di  Milano, per le soluzioni in tema di mobilità inclusiva, sostenibile e decarbonizzata su larga  scala, agisce come catalizzatore dell’innovazione integrata con le iniziative a livello  italiano ed europeo.

– Centro Nazionale Tecnologie dell’agricoltura (Agritech) con sede a Napoli, guidato dall’Università di Napoli Federico II, per una transizione verso un’agricoltura ecologica,  innovativa e orientata a un adattamento sostenibile ai cambiamenti climatici.

– Centro Nazionale di Sviluppo di Terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA con  sede a Padova, guidato dall’Università degli Studi di Padova, per la trasformazione della  conoscenza scientifica nello sviluppo di terapie a RNA, una tecnica utilizzata con i vaccini  anti-Covid per sviluppare approcci terapeutici innovativi, sicuri ed efficaci.

Grazie ai quattro nuovi Centri, il Tecnopolo di Bologna, il Politecnico di Milano e le università di  Napoli e Padova, fungeranno da hub di collegamento con altre numerose università del Paese,  coinvolgendo un più ampio numero di sedi, ricercatori e imprese, allo scopo di svolgere ricerche  avanzate sui temi rispettivamente di big data, mobilità sostenibile, agritech e terapie geniche.

I nuovi Centri operano, infatti, attraverso un modello di Hub&Spoke in cui gli hub, costituiti dai  centri stessi in sinergia con le principali università del Paese e diverse aziende private, coordineranno  e gestiranno le attività degli spoke, rappresentati da enti e altre università territoriali che hanno la  finalità di aggregare soggetti pubblici e privati interessati a contribuire alle attività di ricerca su temi  specifici in tutto il Paese.
Intesa Sanpaolo opererà direttamente in 16 spoke, mettendo a disposizione le professionalità e le  competenze presenti nelle diverse strutture della banca che sono già coinvolte in questi ambiti di  ricerca, oltre alle risorse tecnologiche utili per il perseguimento degli obiettivi.

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