Università
Parte Young Women Empowerment per le studentesse in materie STEM del sud Italia
In Italia la percentuale di donne che occupano posizioni tecnico-scientifiche è tra le più basse dei Paesi Ocse. Il 31,7% contro il 68,9% di uomini e solo il 5% delle quindicenni italiane aspira a intraprendere professioni tecniche o scientifiche. Le ragazze quindi, sono già propense a intraprendere studi umanistici, soprattutto al sud.
Con la trasformazione digitale però si rendono necessarie professioni che fino a pochi anni fa non erano centrali come lo sono ora. Oggi alle 17, sul sito del gruppo Intesa Sanpaolo, si terrà un interessante incontro in streaming intitolato “Il ruolo delle donne nello sviluppo del Sud Italia. Consapevolezza e valorizzazione del talento femminile per supportare la crescita economica e sociale del territorio”. L’obiettivo è accendere il faro su una delle questioni emerse con maggiore evidenza nell’attuale situazione, ma presente da tempo: il lavoro femminile, in particolare al Sud. Intervengono tra gli altri Elena Bonetti, Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Giuseppe Provenzano, Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Paola Angeletti, Chief Operating Officer di Intesa Sanpaolo, Lucrezia Reichlin, Presidente Fondazione Ortygia Business School.
L’incontro trae spunto dall’avvio, pochi giorni fa, di YEP – Young Women Empowerment Program, il progetto realizzato dalla banca in collaborazione con la Fondazione Ortygia Business School per favorire la crescita personale e professionale di quaranta studentesse universitarie di facoltà STEM del Sud Italia che per sei mesi saranno accompagnate da altrettante manager Intesa Sanpaolo operanti nel Mezzogiorno. Le studentesse potranno acquisire strumenti utili a comprendere i propri punti di forza e le proprie inclinazioni, per prendere in mano il proprio futuro e proporsi nel mondo del lavoro con maggiore consapevolezza. Cinque gli atenei coinvolti nell’iniziativa, dei 67 con cui Intesa Sanpaolo lavora stabilmente in Italia, 16 al Sud: Università degli Studi di Napoli Federico II, Politecnico di Bari, Università della Calabria, Università degli Studi di Catania e Università degli Studi di Palermo.
Per incoraggiare l’iscrizione di ragazze a facoltà STEM e l’acquisizione di competenze sempre più richieste anche nel settore bancario, Intesa Sanpaolo ha deciso di mettere a disposizione cinque borse di studio per neostudentesse delle università del sud.
L’incontro di oggi è anche l’occasione per analisi e proposte legate all’occupazione femminile al sud in una situazione che ha portato ad un’accelerazione straordinaria del lavoro a distanza, una modalità di lavoro che Intesa ha adottato fin dal 2015 e che ha visto le persone abilitate passare da 14 mila a fine 2019 a 77 mila in pochi mesi. Il gruppo si impegna da anni con misure orientate alla conciliazione, tra cui una rete di asili nido propri, congedi parentali per i papà, un catalogo di oltre 200servizi in convenzione da utilizzare lungo tutto l’arco della vita, dalla nascita agli studi dei figli, dal tempo libero all’assistenza agli anziani.
Studi e ricerche convergono peraltro su un generale peggioramento dei numeri relativi all’occupazione femminile con la diffusione e il protrarsi della pandemia, e, come spesso accade, la situazione si amplifica al sud, dove il tasso di occupazione femminile è da tempo intorno al 30% e dove molte donne smettono di lavorare per difficoltà di conciliazione, mancanza di servizi per l’infanzia e fattori culturali. Dopo la prima fase di adattamento per garantire continuità, occorre trovare nuove modalità di lavoro e una nuova organizzazione degli spazi, adeguare l’infrastruttura tecnologica e la mobilità urbana e, non ultimo, ripensare la normativa.
«Da tempo Intesa Sanpaolo è impegnata per superare la disparità di genere. Negli anni abbiamo adottato diverse misure come la Policy sulla Diversity & Inclusion, l’inserimento di un obiettivo manageriale specifico – un KPI – sull’equità di genere e percorsi di accelerazione professionale per le nostre manager più talentuose. Abbiamo inoltre un programma specifico destinato al top management sulla leadership inclusiva. I nostri risultati ci sono stati riconosciuti più volte, anche di recente con l’inclusione, unica banca italiana, nel Diversity & Inclusion Index di Refinitiv che seleziona le 100 aziende al mondo quotate in borsa più inclusive e attente alla diversità», ha dichiarato Paola Angeletti, Chief Operating Officer di Intesa Sanpaolo.
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