Scuola
Siamo sicuri?
Il fatto. In una scuola media superiore della nostra provincia arriva all’improvviso una serie di ispezioni a raffica, atte a verificate il rispetto delle normative sulla sicurezza. Dalla solerzia e dalla accuratezza dei rilievi si suppone che gli ispettori sapevano cosa e dove cercare.
L’attività di indagine ha coinvolto in ordine sparso Guardia di Finanza in veste di Polizia Giudiziaria, Vigili del Fuoco e Azienda sanitaria locale.
Ne è conseguita la denuncia della dirigente scolastica per reati legati a delle inadempienze in materia di sicurezza e di prevenzione.
In particolare: non funziona l’impianto di diffusione allarme tramite altoparlante, carenze sulla illuminazione di sicurezza, spostamento di aule e locali senza autorizzazione, mancato aggiornamento del Documento di valutazione dei rischi, intonaci scrostati cattivo stato di manutenzione e scale non conformi. L’elenco non è esaustivo.
Multa per 70.000 euro e denuncia penale. E la dirigente concilia? Ma neanche per idea!
Quasi nessuna delle ipotesi di reato contestato è addebitabile a lei, poiché le opere di manutenzione messa a norma ed in sicurezza sono a carico dell’ente locale, la provincia regionale, che come è notorio in Sicilia è stato soppressa.
Le poche ipotesi accusatorie che rimarrebbero in piedi hanno più un sapore di vizio di forma che non di reato.
Qualche considerazione: tre quarti dei guasti rilevati dagli ispettori esistevano prima della venuta della dirigente in questione e continueranno ad esistere dopo la sua uscita, così come in tre quarti delle scuole di questa benedetta penisola.
Perché a scanso di equivoci è disonesto darci una regola, ma non i mezzi per poterla osservare.
E’ un racconto tutto italiano quello di leggi che mettono formalmente a posto le cose, ma nei fatti risultano inapplicabili . La giurisprudenza italiana è costellata da insuccessi contrabbandati come buone pratiche.
E come al solito dove le regole non arrivano, altri pezzi dello stato devono in qualche modo supplire, se non risolvendo sanzionando.
Tornando al caso, a voler fare le previsioni fra qualche anno i reati saranno prescritti o archiviati.
Le carenze rimarranno esattamente le stesse, i ragazzi e i lavoratori di quella scuola saranno esposti al medesimo rischio.
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