Scuola
La buona scuola e le bocciature
Sembra che la Camera, di per sé in difficoltà con tutta una serie di leggi, abbia deciso di tornare a occuparsi di una questione fondamentale: quella degli abbandoni scolastici. La proposta in esame (indagine conoscitiva), è però un po’ paradossale: sarebbe allo studio il blocco delle bocciature. Almeno per il biennio (notoriamente, la bestia nera della pubblica istruzione).
Sul Corriere del 30 novembre 2014, con una serie di brevi e autorevoli citazioni a effetto (parlano pedagogisti come Raffaele Mantegazza, presidi, sottosegretari), Valentina Santarpia sottolinea come il problema degli abbandoni (alunni che si iscrivono non terminano l’anno e non arrivano a conseguire alcun titolo di studio, né liceale né tecnico né professionale) sia a tutt’oggi irrisolto. Bene. La soluzione sembra essere a portata di mano. Siccome a livello internazionale (e nazionale, si veda il rendiconto della Fondazione Agnelli, dove ogni scuola può cercare i propri dati e confrontarsi con la concorrenza) siamo anche criticati per questo motivo, invece di darci da fare per migliorare la didattica (la “buona scuola” sarebbe questo), rendendola più inclusiva, invece di studiare strategie e interventi volti a motivare o riorientare gli studenti che si trovano in difficoltà, invece di potenziare le occasioni di formazione per i docenti, invece di sforzarci di cambiare metodi, criteri e contenuti per gli alunni stranieri (neo arrivati in Italia), per chi ha bisogni educativi speciali, per chi presenta difficoltà o disturbi specifici dell’apprendimento (tutti termini coniati da qualche legge degli ultimi decenni elaborata congiuntamente a psicologi cognitivi e pedagogisti), possiamo semplicemente bloccare le bocciature.
La nostra coscienza è a posto, e per di più non dovremo fare alcuno sforzo in più (vedi capoverso precedente, che elenca compiti davvero gravosi per il docente impreparato).
Viva la buona scuola? E se provassimo a risolverli come si deve, questi problemi, invece di cercare le solite scorciatoie per salvare la faccia?
Techne Maieutike.
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