Beni comuni
È nata BiblioÀp, la biblioteca che apre la scuola a tutta la città
«Ce l’abbiamo fatta, è un’emozione, anche se può sembrare banale dirlo, ma è davvero emozionante riportare alla luce uno spazio così importante». Le parole sono della professoressa Ida Crea, dirigente scolastica dell’ISS Enzo Ferrari nel quartiere Don Bosco-Cinecittà a Roma all’inaugurazione di BiblioÀp, la biblioteca risorta dopo dieci anni di abbandono e che oggi è uno spazio multifunzionale con una web radio gestita dagli studenti, un bar, una sala lettura, la mediateca Valarioti sulle mafie e il secondo fondo nazionale di fumetti e graphic novel donato dal collettivo Magville.
Un progetto reso possibile grazie a un crowdfunding promosso da diverse associazioni, tra cui Via Libera, Cooperativa Diversamente, Compagnia Ragli, Magville, Associazione Laura Lombardo Radice e VaBè con DaSud come capofila. All’inaugurazione di sabato 2 febbraio la folla ha invaso i locali rimessi a nuovo che oggi ospitano un palco per le presentazioni di libri, spettacoli, tavolini per fare l’aperitivo. Un posto così immagini di trovarlo a Monti, Testaccio, al massimo al Pigneto e non a Cinecittà, in mezzo ai palazzoni alti e scrostati di «un quartiere difficile, quello di Don Bosco – racconta ancora Ida Crea – dove le tentazioni per i ragazzi di intraprendere azioni illegittime, per non dire illegali, è molto forte». Da qui il progetto più grande, quello dell’accademia dei diritti e dell’Antimafia. «Uno spazio aperto, in cui si possono intrecciare le arti: teatro, cinema, conferenze che hanno ospitato tantissimi testimoni vittime di mafia, persone della società civile esperte nel campo della lotta alla mafia e alla criminalità». I protagonisti sono le studentesse e gli studenti, che «con noi fanno antimafia, diritti, si occupano di ambiente, ma non solo – spiega Pasquale Grosso di DaSud – Anche di sport, musica, teatro. Questo attraverso percorsi di educazione non formale volti a contrastare la dispersione scolastica, con il prerequisito dell’antimafia».
Un’idea così non poteva restare confinata all’interno dell’Istituto Enzo Ferrari, «così, un po’ alla volta – continua Ida Crea – è sorta la domanda: perché non coinvolgere anche il territorio? Appunto un territorio difficile che ha bisogno di opportunità di crescita, di discorsi ampi». E allora l’aula magna è diventata un teatro con 255 posti e poi anche un cinema, «grazie alla collaborazione con il centro sperimentale di cinematografia di Cinecittà», aggiunge la professoressa Crea. Tre volte a settimana i cittadini possono godere del cinema gratuitamente, mentre è già partita la seconda rassegna teatrale.
Negli scaffali, tra cui una libreria di Giovanni Berlinguer donata al progetto, ci sono i volumi della mediateca Valarioti sull’antimafia e il secondo fondo nazionale di fumetti e graphic novel di Magville, un collettivo «nato come risposta istintiva ad una perdita – spiega Gianni Corniola – Pochi anni fa è venuto a mancare un nostro carissimo amico, Daniele Magrelli, che era un grande appassionato di fumetti e di arte e un instancabile collezionista. Di comune accordo con la famiglia abbiamo deciso che fosse giusto dare a questa eredità culturale e artistica, che Daniele ci ha lasciato, una nuova vita. Uno spazio di tutti e per tutti».
BiblioÀp sarà il cuore pulsante dell’Accademia che da quest’anno è impegnata anche nel contrasto alla povertà educativa con #Altafrequenza una partnership con centri di aggregazione, e servizi pubblici territoriali che darà vita a tre poli educativi in alcuni dei municipi più difficili di Roma (VII, IX e XI).
In una Roma che chiude gli spazi, l’ultimo sotto sfratto la casa delle donne di Lucha y Siesta, una scuola apre le porte al territorio, a tutta la città. «Una grande sfida – dichiara Danilo Chirico, presidente dell’associazione daSud – a cui hanno contribuito in tante e tanti, dimostrando di avere a cuore la città e di credere ancora a un’idea di solidarietà, radicalità, partecipazione attiva e pratica della trasformazione. Per questa ragione siamo orgogliosi di poter dire che BiblioÀP è la biblioteca di tutte e tutti e per questa ragione siamo certi che questa sperimentazione sarà capace di parlare a tutta la città».
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