Scuola
Cessate di uccidere i morti – e rispettate la scuola!
Cessate di uccidere i morti
non gridate più, non gridate
se li volete ancora udire,
se sperate di non perire.
Hanno l’impercettibile sussurro,
non fanno più rumore
del crescere dell’erba,
lieta dove non passa l’uomo.Giuseppe Ungaretti
Prendendo spunto dalla data di oggi,10 giugno, in cui ricorre il funesto anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1940, vorrei dar voce a un gruppo di miei amici e colleghi che nei giorni scorsi hanno manifestato una giusta indignazione per un gesto inconsulto di un esponente politico locale della Lega, gesto che presto è caduto nel dimenticatoio. Vorremmo che non fosse così, perché l’antidoto alla disumanità è la memoria, e la scuola ne è uno dei principali presìdi. La lettera seguente è stata scritta l’8 giugno da Paola Mancinelli, insegnante e filosofa di Ancona. AP.
RISPETTATE LA SCUOLA
Siamo un gruppo di docenti che intende la propria professione come contributo basilare alla coscienza civile, e come compito inderogabile di promuovere cittadini consapevoli, capaci di alimentare, attraverso la cultura, una civiltà sempre più autenticamente umana e solidale.
Ognuno di noi è perfettamente consapevole di quanto sia importante la memoria storica, non tanto per una sorta di rievocazione di eventi consegnati alla storiografia, quanto come sostanza di un impegno democratico che sappia leggere criticamente il presente nella vigilante analogia con il passato che è nostra provenienza e con il futuro che è spazio progettuale ed intergenerazionale.
Con un sussulto di indignazione e di profonda amarezza apprendiamo come il signor Claudio Ticci, esponente della Lega e consigliere comunale di Borgo San Lorenzo abbia usato in modo tanto banale l’immagine dell’ingresso di Auschwitz paragonandolo a quello della scuola, tanto banale, si, nel senso di cui parlavano Hannah Arendt e Primo Levi, ovvero di quella zona di grigia indifferenza che ha assuefatto la coscienza ed il discernimento fino a smarrirlo nella chiacchiera, nella volgarità, ed infine nella totale mancanza di rispetto di un dramma indicibile, per cui , a volte, anche le parole più alte e nobili sembrano ferirne la maestà del dolore e per questo occorrerebbe silenzio e cosciente impegno per un umanesimo aperto all’altro, alla solidarietà, alla comunione dei volti entro cui si configura l’alto sembiante della comunità politica, cui la vita dell’uomo appartiene ed in cui riconosce la propria radice spirituale.
Tutto questo, ogni giorno, senza retorica, ma con impegno, trasmettiamo ai nostri studenti nella scuola, luogo della socialità, dell’accoglienza, e della promozione umana. Ogni giorno, attraverso gli strumenti delle nostre discipline contribuiamo a nutrire quella dignità di cui con fierezza parla da più parti la nostra Costituzione. Perciò non solo condanniamo il fatto in quanto calpesta la stessa alta funzione della scuola, ma anche perché, e questo è davvero gravissimo, sfregia in modo agghiacciante ed ignobile la memoria di un genocidio, quasi fino ad alimentarlo sempre, sia pur in modo indiretto, ogni volta che tale banalità del male appare nel più bieco cinismo. giungendo purtroppo, lo sappiamo bene a legittimare focolai di odio che tentano di cancellare la memoria distorcendo la storia e, con essa, i volti e le voci di tutte le vittime della Shoah, emblematiche voci di tutte le vittime che attendono di essere riconosciute, e siamo davvero certi che la scuola stia operando per questo compito contribuendo a donare ai ragazzi e alle nuove generazioni gli strumenti per una società e per una politica più umane.
Che questo turpe gesto non passi sotto silenzio, e che la consapevolezza critica e civile sappia vincere su tanto scempio. Chiediamo per questo la viva condanna delle istituzioni.
Paola Mancinelli,
seguono le firme di 50 insegnanti.
Qui sotto, l’immagine postata. (La foto principale è di Robert Capa, soldato americano in perlustrazione nei dintorni Troina, 4 agosto 1943)
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