Religione

Se dare un pugno alla mamma del Papa – Largo ai Vecchi

19 Gennaio 2015

Marco Pannella che è uno dei più impegnati sostenitori di papa Francesco sarà sobbalzato sulla sedia quando il papa ha manifestato solidarietà per chi fosse intervenuto con la violenza per rispondere a un insulto alla propria mamma. Sobbalzato perché egli, ispirato credo, dal Buddismo del Dalai Lama e da un infinito senso masochistico della vita sostiene l’assoluta non violenza e uno dei momenti di maggior piacere che ha avuto è stato quando partecipando all’assemblea dei cacciatori migliaia di persone gli si sono affollate intorno minacciandolo con pugni e bastoni.

Il papa sostiene attraverso questi discorsi semplicistici che la provocazione su argomenti religiosi sia fonte di violenza, quindi eliminare le provocazioni sia saggio e diminuisca il pericolo di attentati. Questa tesi, del resto assai diffusa, comporta il fatto che chiunque minacci attentati possa limitare la libertà di stampa oggi per quanto riguarda la satira nei confronti di Maometto domani su altre cose. Negli stati moderni sono previsti reati specifici e quando la satira supera certi limiti si può ricorrere al tribunale.

Naturalmente il papa, che ha molti difetti ma è furbo, pensava a se stesso e al pericolo che gli era stato segnalato di attentati contro il Vaticano ma anche, tutto sommato, alla satira, rara ormai in Italia, contro di lui e la sua religione. Egli forse ricorda L’Asino di Podrecca dove circa cento anni fa i preti e la Chiesa cattolica erano continuamente non solo satireggiati ma anche dileggiati. Poi il mondo cattolico si vendicò con il Concordato e le norme di salvaguardia ivi previste. Fu “l’uomo della Provvidenza”, come lo definì Pio XI, cioè il vecchio anticlericale Mussolini che praticamente impedì la satira anticlericale con norme valide ancora oggi.

Noi abbiamo un”idea diversa della libertà di stampa e anche dello scontro tra religioni islamiche (Sunniti e Sciiti) e religioni cristiane per cui non pensiamo che la causa degli attentati siano le provocazioni giornalistiche, che non c’erano per esempio all’epoca all’attentato alle torri di New York, ma lo sforzo di sostenere in alcuni paesi il potere religioso e medievale contro l’ineluttabile spinta della società moderna e laica.

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