Religione

Preghiere due punto zero. Quasi tre

11 Marzo 2016

Che al mondo cattolico il Web e le nuove tecnologie, non dispiacciano affatto non è un gran mistero. Se il sito del Vaticano è uno dei più visitati del pianeta e Papa Francesco conta su Twitter 3,4 milioni di follower solo sull’account italiano, non c’è parrocchia che non abbia il suo bel sito o lo streaming per seguire la messa da casa. Adesso, a Riccione, si sono inventati anche una app – che gira su Android e Ios – per pubblicare, ascoltare e leggere preghiere, seguire canti e musiche meditative, il Vangelo del giorno. Scaricabili per dare vita a quella che i ragazzi del Punto Giovane – realtà interparrocchiale riccionese che ha messo a punto il servizio – hanno già ribattezzato una ‘praylist’.

La app, chiamata Pregaudio, è attiva dallo fine dello scorso novembre. Ha visto la luce, in piena era social, anche grazie al crowdfunding e, nel giro di tre mesi e poco più, ha visto scaricate su cellulari e smartphone 38.975 preghiere, senza contare 1.774 utenti registrati. Collegati da mezzo mondo. Dal Sudafrica, alla Russia, da quasi tutti Paesi europei agli Stati Uniti, da Israele alla Colombia, dalla Tanzania, fino all’Uganda, al Madagascar e all’Iraq.

“L’idea – racconta don Franco Mastrolonardo,  responsabile del Punto Giovane – è  nata una sera a tavola – : una ragazza, chiacchierando ha detto, ‘sarebbe bello dire le lodi e pregare quando sono in macchina’. La cosa è piaciuta, e abbiamo iniziato a lavorarci su. Sulla preghiera c’era un servizio in inglese e uno della Cei dedicato ai liturgisti: molto serio, non molto social, non molto giovanile. È stato un impegno forte – aggiunge -, durato un anno: abbiamo iniziato a novembre del 2014 e la app è attiva dallo scorso novembre”. Sostenuta anche con il crowdfunding, le donazioni in Rete, piovute sul sito dedicato di una banca locale. “Avevamo chiesto 8.000 euro – ricorda Don Franco – ne sono arrivati 8.900, 900 in più. Non ce lo saremmo mai aspettato, è stata una cosa incredibile. È uno strumento da valorizzare”.

Le preghiere contenute nella app sono state lette dai ragazzi del Punto Giovane, da studenti delle scuole superiori e pure dalle suore di due monasteri di clausura.  Il servizio  – c’è anche una versione Web -permette la creazione di liste di preghiere, le cosiddette ‘pray-list’, di aggiungere ai preferiti le dieci preghiere ‘più importanti’, di ascoltare canti, canoni e meditazioni che accompagnano le preghiere. La musica è scelta appositamente per momenti o periodi particolari dell’anno. “Molti brani – chiosa Don Franco – ci vengono inviati dalle parrocchie, molte musiche le prendiamo dal mondo ‘creative commons’, in particolare opere di musica classica visto che ogni preghiera ha un programma di musica classica dedicato”.

La app, inoltre, permette di condividere sui social media tutti i  testi che si trovano pure sul sito di Pregaudio scaricabili liberamente. Nel segno della condivisione duepuntozero. Quasi tre.

 

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