Pierbattista Pizzaballa

Religione

Pierbattista Pizzaballa, il candidato giovane che da Gerusalemme fa dialogare mondi lontani

22 Aprile 2025

Tra i nomi che emergono con forza in vista del prossimo conclave, figura quello del cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme. La sua esperienza unica nel cuore del Medio Oriente, unita a una profonda spiritualità francescana e a un impegno costante per il dialogo interreligioso, lo rendono una figura di rilievo nel panorama ecclesiale contemporaneo.

Nato il 21 aprile 1965 a Cologno al Serio, in provincia di Bergamo, Pizzaballa ha abbracciato la vita religiosa nell’Ordine dei Frati Minori nel 1984, emettendo la professione solenne nel 1989. Ordinato sacerdote nel 1990, ha dedicato gran parte della sua vita al servizio in Terra Santa, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità. Dal 2004 al 2016 è stato Custode di Terra Santa, incarico che lo ha visto impegnato nella tutela dei Luoghi Santi e nella promozione del dialogo tra le diverse comunità religiose presenti nella regione.

Nel 2016, Papa Francesco lo ha nominato Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, e nel 2020 lo ha elevato a Patriarca. Nel 2023, appena 58enne, è stato creato cardinale dallo stesso pontefice, riconoscendo il suo impegno per la pace e la riconciliazione in una delle aree più complesse del mondo.La sua profonda conoscenza del contesto mediorientale, la padronanza delle lingue locali, tra cui l’ebraico, e la capacità di costruire ponti tra culture e religioni diverse, lo rendono una figura di riferimento per una Chiesa sempre più chiamata a confrontarsi con le sfide globali. Il suo nome è spesso citato tra i possibili successori di Papa Francesco, in particolare per la sua visione pastorale e il suo impegno per una Chiesa aperta e dialogante.

In un momento storico in cui la Chiesa cattolica è chiamata a rinnovarsi e a rispondere alle sfide del mondo contemporaneo, la figura di Pierbattista Pizzaballa rappresenta una sintesi tra tradizione e innovazione, tra radicamento nella fede e apertura al dialogo. Il suo profilo, pur considerato in continuità col riformismo radicale di Bergoglio, potrebbe incontrare il favore di diverse componenti del Collegio Cardinalizio e risultare un buon punto di mediazione tra progressisti e conservatori, nonchè tra Europei e africani, sudamericani e asiatici.

Immaginer di copertina di Marcin Mazur, creative commons

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