Religione
Osare la fede. Gli anabattisti oggi
L’11 dicembre, sulla piattaforma Zoom, è iniziato un cammino che porterà fino al 2025.
Nel 1525, in una casa di Zurigo, si celebrò il primo battesimo di un credente. E’ una svolta nella storia del cristianesimo: si ripristina il battesimo degli adulti, prevalente nei primi secoli, e sicuramente più aderente al dato biblico. Così come il 1517 a Wittemberg (con l’affissione delle 95 tesi di Lutero alla porta della chiesa del monastero) e il 1519 a Zurigo (con l’arrivo e l’esordio della predicazione di Huldrych Zwingli) rappresentano la nascita della Chiesa luterana e delle Chiese riformate, in ugual modo il 1525 rappresenta la data di nascita del movimento anabattista, quella corrente evangelica che ha posto al centro della propria testimonianza di fede il battesimo dei credenti come segno di una fede matura e consapevole, la chiesa dei credenti come comunità di donne e uomini uguali e responsabili, il discepolato come sequela del Cristo, la pace e la nonviolenza, la separazione tra Stato e Chiesa, la libertà di coscienza.
In vista del 2025 si è costituito un gruppo informale di donne e di uomini di fede, al di là degli steccati denominazionali, che vuole ricordare un movimento che ha contribuito ai mutamenti del Cristianesimo e della società moderna.
All’incontro hanno partecipato più di 50 persone, le quali hanno seguito con interesse i quattro interventi di Massimo Rubboli, storico del cristianesimo, Fabrizio Tartaro, teologo e storico, Laura Venturi, ricercatrice storica, e Letizia Tomassone, pastora e insegnante della facoltà teologica valdese di Roma. Ha moderato l’incontro il pastore battista Lello Volpe.
Il tentativo coraggioso, operato da persone motivate e competenti, ha parecchie ambizioni.
Riscrivere nell’oggi, in un tempo di crisi della fede, i forti richiami della tradizione anabattista ad una fede matura, impegnata, vissuta all’interno di comunità di donne e uomini consacrati, e che osa agire per la trasformazione nonviolenta delle relazioni personali e sociali, perché il contributo ecumenico dell’Anabattismo possa diventare patrimonio di tutti e di tutte.
Insieme raccontare una storia che è per lo più sconosciuta perché ignorata dalle grandi narrazioni della storia ufficiale della Riforma (e non fu affatto un fenomeno di piccole dimensioni).
Insieme dare voce alla necessità di una domanda di giustizia che attraversa i secoli perché gli anabattisti furono sterminati da cattolici e protestanti uniti nel rifiuto di un cristianesimo che metteva in discussione equilibri di potere consolidati.
Nell’incontro di dicembre questi tentativi sono stati solo annunciati, al proseguio del cammino il loro approfondimento.
In questi tempi di smarrimento e di incertezza, i cristiani sono chiamati a partecipare con gli uomini e le donne del nostro tempo al parto faticoso di un futuro, ma nessuno può prescindere dalla memoria: “Chi non si ricorda del bene, non spera” (Goethe).
Notizie e informazioni su questo cammino sono disponibili sul sito https://osarelafede.wordpress.com/.
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