Religione

Ma davvero il Natale è vietato a Rozzano?

27 Novembre 2015

Concerto di Natale cancellato e crocifisso rimosso.  I vertici dell’Istituto comprensivo Garofani di Rozzano (scuole dell’infanzia, primaria e secondaria in via Garofani e in via Milano), alle porte di Milano, hanno deciso di applicare una linea rigorosamente improntata alla laicità in occasione dei festeggiamenti natalizi che cadono dopo la strage terroristica di Parigi.

Questa la notizia che ha scatenato il dibattito. Che tale non è come ha precisato il preside Marco Parma in una dichiarazione all’Ansa: “Prima di tutto non era un Concerto di Natale ma un Concerto di inverno e si svolgerà 21 gennaio, poi non ho rimosso alcun crocifisso perché nelle aule non ci sono più da anni”. La festa ‘rinviata’ era quella dei bambini delle elementari e negli anni scorsi, era l’appuntamento prenatalizio prima della chiusura per le vacanze. “I ragazzi delle medie invece faranno il loro evento di Natale il 17 dicembre al Teatro Fellini – ha aggiunto il preside – e in ogni caso ogni classe, se lo vuole, potrà organizzare la sua festicciola”.

Alcune considerazioni sulle chiacchiere nate dalla non notizia.

1.    La festa di Natale è ormai priva di un autentico contenuto religioso. E’ dalla gran parte dei cittadini italiani vissuta come un rito laico di tributo alla gioia di vivere (regali, cibo, affetti familiari). Che fastidio può dare il suo ricordo in una scuola pubblica?

2.    Il pur vago rimando alle sue radici religiose può essere un’ottima occasione  proprio quest’anno, in coincidenza con la strage di Parigi, per ricordare che l’anima del mondo in cui viviamo è fatta di diversità religiose chiamate a vivere non di competizione ma di collaborazione. Il compito della scuola è di far crescere cittadini di un mondo più che mai oggi speziato da differenze culturali e religiose. E’ suo compito insegnare a farle convivere.

3.    In momenti come questi, in un paese in cui la frequenza alla messa è poco oltre il 5% della popolazione, tutti diventano cattolici oltranzisti. Al grido di “padroni a casa nostra” hanno tutti capito benissimo chi muove i fili di queste scelte. Occorre ricordare che il preside Marco Parma e il suo consiglio di istituto è italianissimo.

4.    I cattolici più tolleranti non trascurano di ricordare di essere maggioranza storica e odierna nel paese. Potrebbe essere proprio questo il momento di mostrare che il vangelo è chiamata non a serrare le fila, ma a promuovere la libertà e la tutela delle minoranze (le maggioranze non necessitano di tutele per i loro diritti). Il disinteresse e la generosità cui non manca di esortare papa Francesco non interrogano nessuno? L’Italia è l’unico paese europeo senza una legge di tutela della libertà religiosa. Vige ancora la normativa fascista dei “culti ammessi” che consente porcherie impunite come la recente legge della regione Lombardia che tenta di vietare la costruzione di nuove moschee. La libertà di culto vale solo per qualcuno o siccome si tratta di un diritto va promossa per tutti?

5.    La sindaca di Rozzano ha già emesso un comunicato per guidare la crociata contro i nuovi barbari. Saranno giorni di dibattito e discussione.  Lasciamoci con una citazione che possa alleggerire la tensione. Parola al comico Checco Zalone.

“L’amore non ha religione, non è cattolico, non è mormone, no! L’amore credimi non è ortodosso, l’amore è quando ti diventa grosso. Ma grosso, grosso… grosso il cuore! L’amore non ha religione, nessun confine, nessuna nazione. Nè americano, nè boscevica, l’amore è quando lei ti dà… (quando lei ti da) Eh, quando lei ti dà… (ti dà, ti dà) La vitaaaaaaaaaaa….”.

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