Costume
Mesagne: un filo indissolubile la lega al culto della Madonna del Carmine
La città salentina si veste a festa per celebrare la sua Santa Patrona il 15, 16 e 17 luglio. Una tradizione antichissima rende la figura di Maria del Monte Carmelo, fulcro imprescindibile della storia dei mesagnesi che vi ricorrono per cercare protezione attraverso l’imposizione dello scapolare, segno di appartenenza
Mesagne (Brindisi)– Nascere a Mesagne, nell’entroterra brindisino, cuore del Salento, coincide ineludibilmente, sin dalla tenera età, con l’incastrarsi ad una parte della tradizione cittadina di fondamentale importanza: il culto della “Madonna del Carmine“, Santa Patrona, celebrata in due diverse ricorrenze ogni anno. La prima, nel mese di febbraio, ricorda la protezione che tutti i mesagnesi ricevettero in occasione di un terribile terremoto nel lontano 1743, che sconvolse il Salento e l’antica Messapia. Evento in cui, la popolazione le attribuì lo scampato pericolo, promettendole devozione eterna. E, la seconda, nel mese di luglio, con tre giorni di festa patronale, il 15, 16 e 17, per le celebrazioni in tutto il mondo, tributate alla “Beata Vergine del Monte Carmelo”.
Nascere a Mesagne, dunque, ha a che fare, con una prassi inossidabile, quella di ricevere l’imposizione dello scapolare carmelitano, come segno di appartenenza ad una comunità, come ancora di salvezza da stringere, per affidarsi nelle prove quotidiane della vita, spesso e volentieri, durissime da affrontare e superare. “La Matonna sapi, edda cu nci pensa“, è idioma diffuso da queste parti.
Tutte le volte che i mesagnesi, vicini e lontani, trapiantati in ogni parte del mondo, sono attraversati da amarezze, sconforto, dolore o preoccupazioni, anche le più indicibili, sono soliti correre ad implorare aiuto, ascolto, carezze, consolazione e luce, sotto il Manto di Maria. Una iscrizione forgiata nel cuore di chi nasce in questa Terra, che ha conosciuto la privazione, il malaffare, conservando, però, il suo colore pulsante di vita, di sole, di autenticità, sapendosi rialzare, senza rinnegare mai le proprie origini, semplici ma splendenti, calde, dolcemente ed indissolubilmente legate ad una presenza costante che, da oltre 500 anni a Mesagne, sorregge i cuori della sua gente: quella dei Frati Carmelitani ( il cui Priore è Padre Enrico Ronzini), custodi impeccabili del Convento e della Basilica del “Carmine”, siti nel Piazzale di San Michele Arcangelo, in cui è conservato il simulacro della Madonna che ogni anno viene portato in processione per le vie cittadine.
L’Ordine dei Carmelitani, trae le sue origini nel Monte Carmelo, in Palestina, dove, da quanto si legge nel II Libro dei Re, il Profeta Elia, si prodigò per difendere la purezza della fede nel Dio di Israele, vincendo la sfida con i sacerdoti di Baal e dove, pregando da solo, vide apparire la nuvola benefica di pioggia dopo la secca. Questo monte è stato considerato da allora, il giardino fertile e bello della Palestina.”Karmel”, appunto, significa “giardino”.
Nel secolo XII alcuni pellegrini, provenienti dall’Europa, in penitenza, si raccolsero presso la “fonte di Elia”, sul Monte Carmelo, per vivere da eremiti nel segno del Profeta, nella terra di Gesù. Costruita una chiesa, la dedicarono a Maria, Madre di Gesù, coltivando il senso di appartenenza alla Madonna come Patrona, dando origine all’ ordine dei “Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo”, dopo essersi rivolti al Patriarca di Gerusalemme, Alberto Avogadro, residente allora, nei pressi dello stesso Monte che scrisse per loro, una regola di vita, tra il 1206 ed il 1214, e con l’approvazione definitiva da parte di Papa Innocenzo IV nel 1247, l’Ordine del Carmelo, fu inserito a tutti gli effetti negli Ordini Mendicanti.
Un canto d’amore puro viene intonato dai devoti alla loro Santa Protettrice, definita “Flos Carmeli” (Fiore del Carmelo).
“Flos Carmeli, vitis florigera, splendor coeli, Virgo puerpera, singularis.
Mater mitis, sed viri nescia, carmelitis esto propitia, stella maris.
Radix Iesse, germinans flosculum, hic adesse me tibi servulum patiaris.
Inter spinas quae crescis lilium, serva puras mentes fragilium, tutelaris!
Armatura fortis pugnantium, furunt bella tende praesidium scapularislo
Per incerta prudens consilium, per adversa iuge solatium largiaris.
Mater dulcis, Carmeli domina, plebem tuam reple laetitia qua bearis.
Paradisi clavis et ianua, fac nos duci quo, Mater, coronaris. Amen“.
I festeggiamenti a Mesagne per la “Madonna del Carmine” tra luminarie e tradizioni
Il giorno 15 luglio, ore 19.30, una processione con partenza dalla Chiesa Madre, giungerà presso la Basilica del Santuario del Carmine. Il Simulacro della Beata Vergine del Monte Carmelo verrà prelevato e portato in processione fino in Piazza Vittorio Emanuele II, in prossimità della Porta Grande, dove il Sindaco, il dr. Antonio Matarrelli, dunque, darà luogo all’antico rito della consegna delle chiavi alla statua della Madonna, come segno di protezione impetrata.
Alle ore 21.30, la cassa armonica, posizionata nella medesima piazza, vedrà lo svolgersi del concerto bandistico cittadino “Fasano-Leo” – Città di Mesagne diretto da Francesco Poci.
Domenica 16 luglio, giorno della festa vera e propria, le celebrazioni liturgiche si susseguiranno in Chiesa Madre, dove i mesagnesi potranno rendere omaggio al Simulacro della Patrona, mentre nella Basilica del Carmine, i frati, alle ore 12, offriranno la Supplica Solenne alla Vergine, rivolgendosi alla storica effige del 1521, realizzata da Francesco Palvisino (Pulvisino), e, durante la Messa della sera, verrà imposto lo scapolare carmelitano ai bambini ed a coloro che non lo hanno mai ricevuto. Al mattino, inoltre, è previsto il giro musicale per le vie della città a cura della banda comunale. Dalle 19.00 alle 21:00, ci sarà lo spettacolo itinerante – per le strade del centro storico – ricco di suggestioni e colori tipicamente salentini, organizzato dalla banda giovanile “Città di Mesagne“. A seguire, il concerto in cassa armonica dell’associazione “Note nel pentagramma”.
Lunedì 17 luglio, ultimo giorno dedicato alle festa religiosa, alle 18.30, avrà inizio la celebrazione conclusiva, presieduta dall’arcivescovo Giovanni Intini ed a seguire, una solenne processione per la città, con uno spettacolo pirotecnico di saluto. Alle 22.00, Piazza Vittorio Emanuele II, si riscalderà con un concerto tenuto dal cantante pugliese, Albano Carrisi.
Mesagne, insomma, vestita a festa.
“Mater mitis, sed viri nescia, carmelitis esto propitia, stella maris” ( Madre mite e intemerata, ai figli tuoi sii propizia, stella del mare). L’appartenenza al culto della Madonna del Carmine, rappresenta un legame indissolubile per ogni mesagnese, da cui partire ed a cui approdare, sempre e comunque, anche nel silenzio del proprio cuore. Un giardino fiorito e luminoso, al quale si accede sin da fanciulli e la cui bellezza rimane impressa nell’anima.
Buona festa, Mesagne!
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