Religione

Martin Lutero e il primato della Parola

7 Dicembre 2018

Sono stato alunno di Mons. Franco Buzzi molti anni fa.

Proprio in quegli anni in cui in classe trovava modo di spiegare la filosofia moderna e contemporanea, raccontando del suo innamoramento per gli scritti di Martin Lutero.

Una passione cresciuta negli anni e che ha portato Mons. Buzzi ad essere un autentico esperto di Lutero con studi, articoli e libri di grande spessore scientifico, fino a contribuire alla fondazione dell’Accademia di studi luterani in Italia (ASLI) di cui è direttore scientifico.

Oggi che non è più prefetto della Biblioteca Ambrosiana e gode di maggior tempo libero, ha dato alle stampe un bellissimo libretto di ottima divulgazione che potrebbe davvero piacere a molti.

Si intitola MARTIN LUTERO e il primato della Parola ed è edito dal Centro Ambrosiano.

In 18 brevi capitoli e una conclusione il libro offre una summa del pensiero teologico e spirituale del padre della riforma protestante, soprattutto ricorrendo ad ampie citazioni dei suoi scritti.

Dunque è proprio lo stesso Lutero ad illustrare il suo pensiero.

Che certo non intende offrire un’interpretazione originale del cristianesimo.

Vuole sempre e solo commentare la Scrittura, per trarne da lì nutrimento e prospettive: per questo il libro ha come sottotitolo “il primato della Parola”.

Il cuore dell’argomentare di Lutero è senza dubbio colto da Mons. Buzzi nel capitolo intitolato La croce di Cristo e del cristiano.

«L’amore vivente di Dio, nell’uomo, ama i peccatori, i malvagi, gli stolti e i deboli, per farli giusti, buoni, sapienti e robusti; in questo modo l’amore di Dio scorre spontaneamente da lui e offre il bene piuttosto che riceverlo. Infatti i peccatori sono belli perché sono amati; non sono amati perché sono belli. Perciò l’amore dell’uomo sfugge i peccatori e i malvagi. Così dice Cristo: “Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori” (Mt 9,13). E questo è l’amore della croce, nato dalla croce, il quale si porta là, non dove trova un bene di cui fruire, ma dove può offrire il bene al malvagio e al povero. Infatti “c’è più gioia nel dare che nel ricevere” (At 20,35) come dice l’apostolo» (Lutero, Disputa di Heidelberg).

Sono certo che l’impegno di studi e di divulgazione di Mons. Buzzi continuerà ancora.

Ne trarrà grande impulso il cammino ecumenico.

Per tutti i curiosi, ad ogni livello, ancora ottimi libri.

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