Relazioni
La vita non ti regala niente! Quanto ci preoccupa lo spread dell’amore?
Datemi una maschera e vi dirò la verità.
Oscar Wilde
Fin dall’antichità, l’uomo ha avuto la sensazione di essere incompleto, diviso, immerso in una perenne ricerca di qualcosa che potesse soddisfare il suo desiderio.
Platone, per esempio, ne aveva parlato nel Simposio, dove immaginava che Zeus, geloso della perfezione degli uomini, li avesse divisi in due, condannandoli a un’infinita ricerca di se stessi.
Sappiamo bene, per esperienza, che il conflitto per lo più ce lo portiamo dentro. Ci sentiamo divisi, come una corda che rischia di spezzarsi, perché tirata in direzioni opposte.
Dio ci tira da una parte, verso il bene e la vita. La ricchezza ci tira nella direzione opposta. Ma siccome Dio ci ama, tante volte lascia la presa, per evitare appunto che la nostra vita si spezzi. È un po’ quello che fa anche il Padre misericordioso con il figlio minore che vuole allontanarsi dalla casa paterna: piuttosto che far spezzare la vita del figlio, spezza se stesso (divise tra loro la sostanza…).
La ricchezza è quel padrone che ci fa credere che nelle relazioni ci si possa stare solo da schiavi. È la mentalità di chi pensa che l’amore si compri. Chi è schiavo della ricchezza vive sempre in difensiva, protegge il patrimonio. Le relazioni non possono mai essere autentiche, ma c’è sempre competizione e confronto. Chi è schiavo della ricchezza ha sempre paura di non fare un buon affare: sono persone diffidenti, che vivono sempre con la paura di essere ingannati dagli altri.
Se la ricchezza è il tuo padrone, la vita non può che diventare una continua preoccupazione. Se il tuo padrone è Dio, ti occuperai semplicemente delle cose, fidandoti di quello che la vita ti donerà.
Quando siamo schiavi della ricchezza e ci preoccupiamo di far tornare i conti dell’amore, allora ci sono soprattutto due ambiti che concentrano simbolicamente tutte le nostre pre-occupazioni: il mangiare e il vestire.
Quando mangiamo introduciamo dentro di noi una parte di mondo. Il mangiare è un simbolo del nostro modo di stabilire relazioni con gli altri: alcuni mangiano in maniera vorace, divorando e distruggendo gli altri, alcuni mangiano di nascosto o pensando solo a se stessi, alcune mamme rinunciano a mangiare per dare da mangiare ai propri figli, alcuni rifiutano il cibo perché sono completamente chiusi alle relazioni con il mondo.
Chi è schiavo della ricchezza ha sempre paura che gli altri gli svuotino la dispensa. Chi ragiona in termini di ricchezza va ogni giorno a caccia per conquistarsi le sue prede. Sono le persone che non invitano mai gli altri a mangiare a casa loro.
Se però apriamo la Bibbia, scopriamo che fin dall’inizio Dio ci ha chiesto di non preoccuparci di cosa mangeremo, ma di accogliere, ricevere e gustare, quello che Lui stesso mette a nostra disposizione. All’inizio della Genesi, Dio mette l’uomo dentro un giardino e gli dà qualche suggerimento per non nutrirsi dei cibi sbagliati. Dio dona al popolo d’Israele la manna e le quaglie, proprio quando Israele ha paura di morire di fame. Gesù darà il suo corpo da mangiare, per tutti.
La vita allora non è una caccia e l’amore non è un mercato. La vita è occuparsi di quello che c’è, perché Dio provvede.
In questo tempo di carnevale giochiamo con le maschere: fingiamo di essere quello che non siamo! In questo senso il carnevale dovrebbe aiutarci a essere veri negli altri giorni dell’anno.
Chi però è schiavo della ricchezza si preoccupa del vestito, perché è angosciato da come lo vedono gli altri. Il vestito rappresenta infatti l’immagine che vogliamo dare agli altri. Ci preoccupiamo del vestito quando abbiamo paura di essere visti per quello che siamo veramente.
Se siamo riconciliati con noi stessi, ci occupiamo del vestito senza la preoccupazione di dare un’immagine falsa di noi.
Adamo ed Eva infatti erano nudi e non ne provavano vergogna, perché le loro relazioni erano sane e non avevano bisogno di nascondersi l’uno con l’altra. Quando in una relazione cominciamo a nasconderci e a fingere, vuol dire che la relazioni non funziona più.
Anche Gesù sarà spogliato delle sue vesti, perché è la Verità che non ha nulla da nascondere. Si presenta nudo davanti al Padre.
Non sempre riusciremo a trovare il pezzo che ci manca, continueremo a sentirci un po’ divisi dentro, ma forse potremo almeno allentare un po’ la corda e limitare la tensione. Forse ogni tanto, liberi dalle nostre pre-occupazioni, potremo anche accorgerci degli uccelli del cielo e dei gigli del campo.
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Testo
Leggersi dentro
- Qual è il tuo modo di mangiare? Cosa dice di te?
- Quale maschera ti piacerebbe indossare nei giorni in cui non è carnevale?
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