Religione

Hey Papa-Pop! ma tu di Dj Fabo morto in esilio cosa pensi? E il tuo popolo?

26 Marzo 2017

Un mese fa in Italia si era tutti sotto shock perché Fabiano Antoniani, detto Dj Fabo, era stato costretto a morire in Svizzera, in esilio, data l’assenza di una legge sul fine-vita.

Ricordate? Eravamo scatenati: se si fosse votato quel giorno i Radicali avrebbero raggiunto la maggioranza assoluta con qualunque legge elettorale. Lo scandalo e la furia erano tali che pareva di essere sul ciglio di una nuova Breccia Di Porta Pia, la gente scriveva migliaia di anatemi a social unificati contro “quelli la’”.

Ma “quelli la’” chi?

La risposta, depurata da insulti e epiteti ingiuriosi, era la stessa: i maledettissimi politici manovrati “dalla Chiesa”. Insomma: “dal Vaticano”.

Siccome il Vaticano non e’ un’organizzazione occulta tipo Tana delle Tigri, ho aspettato che  qualcuno andasse a chieder conto di Dj Fabo e della Legge sul bio-testamento a chi del Vaticano e’ il Capo di Stato, ovvero a Papa Francesco che, come si sa, e’ un  Papa un po’ Pacelli e un po’ Piacione, abituato da sempre a concionare del più e del meno. Nelle ultime settimane, per esempio,  ha detto la sua sul piano industriale dell’azienda privata “Sky” (forse l’italianizzazione di quel nome, Cielo, lo ha spinto a pensare fosse un po’ affar suo) e ha perfino asserito che l’uso del “piede perno” nel gioco del basket e’ in realta’ una mossa segreta con cui manifestare la propria Fede  (se non ci credete, leggete qui).

Eppure su Dj Fabo, il cui esilio e’ avvenuto, secondo l’opinione pubblica compatta, per colpa di una classe politica asservita “al Vaticano” non ha proferito parola, ne’ qualche “vaticanista” ha pensato bene di domandarglielo.

Poi sono passate alcune settimane, e’ arrivata la Primavera, le masse hanno rivolto la loro indignazione verso la Juventus e decine di altre cose, e la notizia che all’apertura della discussione sul bio-testamento l’Aula Parlamentare fosse vuota e’ stata accolta da un pigro sbadiglio, tipo “ancora con ‘sta storia? Ma e’ un’indignazione di due settimane fa!”.

E cosi’ si arriva alla visita del Papa a Milano di ieri.

E’ qui che, davanti a un milione di persone in piazza, in diretta sul Tg1, ho pensato che finalmente qualcuno cogliesse finalmente l’occasione per avvicinarsi al Papa chiedergli

Santita’, e’ vero o non e’ vero che il Vaticano impedisce alla politica di dare al Paese una legge sul biotestamento?  A lei risulta?  E lei, Santita’, lei che fa OK sulla copertina di Rolling Stones, cosa ne pensa di Dj Fabo?

Eppure, ancora una volta, nessuno gli ha chiesto nulla.

Cosi’ mentre la TV restituiva immagini secondo alcuni “di straordinario impatto emotivo” secondo altri da Paese Sudamericano in via di Sviluppo, io mi sono chiesto come sia possibile il mese prima indignarsi per la morte di Dj Fabo e urlare ai quattro Social che quella morte intollerabile sia avvenuta per colpa della Chiesa; e il mese dopo dimenticarsi di tutto, del viso sfigurato, del viaggio in Svizzera, di Adinolfi che spara follie, di Cappato indagato per istigazione al suicidio e incollarsi alla TV per guardare in brodo di giuggiole il tizio ufficialmente a capo della Chiesa, ovvero dell’organizzazione ritenuta responsabile  per la morte in esilio.

Bastano il sorriso sornione e l’accento argentino per cancellare tutto, come le barzellette di Berlusconi bastavano a farsi andare bene le figuracce internazionali? I laici che un mese fa se gli davi un’alabarda da Guardia Svizzera si sarebbero immolati per la causa di Fabo come fanno ora a dire beati “non sono cattolico ma con tutta questa gente mi sono emozionato!”?

E quel popolo oceanico che ieri si e’ visto in Piazza, su Fabo cosa pensa? La pensa come Adinolfi – niente legge e Cappato e’ un nazista assassino?  Oppure anche parte di quel popolo un mese fa era indignato?

Qui la questione non e’ quello che ognuno di noi farebbe in quella situazione – che e’ una questione tremendamente complessa e che ognuno prova a risolvere, spesso senza riuscirci, nel suo privato.

Qui la questione e’ giuridica, ed essendo giuridica non ci sono mezze misure: o si pensa che una Legge ci debba essere, che ci debba essere una possibilità di Scelta e se tale possibilità’ non c’e’ e’ per via dell’influenza del Vaticano sulla nostra Politica, oppure si pensa che una legge NON debba esserci, che una Scelta non debba essere possibile.

La questione, insomma, e’ binaria: se il Papa pensa che sia giusto NON scegliere, e quindi NON avere una legge sul bio-testamente e che quindi Fabo si sia meritato la sua sorte, lo dica chiaramente. Cosi’ sarà chiaro a tutti che le persone che oggi sono andate in piazza vestite a festa hanno supportato il sistema di Potere Occulto che ha costretto Fabo a morire in Svizzera, che costringe noi a NON avere la possibilità di scegliere, che impedisce all’Italia di dotarsi di legge autonome come ogni altro Paese libero sulla faccia della Terra.

Altrimenti, se il Papa ha un’opinione diversa lo dica. Lo dica il prima possibile, prima che a qualcuno tocchi la terribile sorte che e’ toccata a Fabo. Dica ai politici che se  l’Italia e’ uno Stato Laico allora ha diritto all’auto-determinazione e che, a prescindere dalla stretta dottrina Cattolica, se l’opinione pubblica ritiene giusto il diritto a Scegliere sulla propria vita esso deve essere garantito dalla Legge, e NON essere lasciato alla volontà’ di Marco Cappato a prestarsi come generoso autostoppista.

Tertium, purtroppo, non datur.  Con Fabo e – contemporaneamente – con quelli che lo hanno obbligato all’esilio, che obbligano tutti a noi a non avere il diritto alla Scelta, non si può stare.

Le battute, le chiacchiere, le piacionerie, le giustificazioni (“eh, ci sono cose che il Papa non può’ dire…” e altre paraculate simili)  stanno a zero.

Papa-Pop, tra una copertina e l’altra, tu da che parte stai? 

 

 

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