Germania

Dopo cento anni di nuovo un rabbino militare in Germania

21 Giugno 2021

Il quarantaduenne Zsolt Balla è il primo rabbino militare della Germania dopo cento anni. La sua nomina è considerata un evento di portata storica. Gli ultimi rabbini militari nell’esercito tedesco risalivano infatti ai tempi della Prima guerra mondiale, quando le forze armate annoveravano nelle proprie fila circa 100.000 soldati ebrei. Nato in Ungheria, Zsolt Balla risiede in Germania dal 2002 e dal 2019 è rabbino per il Land Sassonia e della Comunità di Lipsia, nonché membro nel comitato direttivo della conferenza dei rabbini ortodossi tedeschi, di cui è stato uno dei primi ordinati in Germania nel dopoguerra. Di origini familiari in realtà secolarizzate, da giovane era immigrato nella Repubblica Federale tedesca per fare studi talmudici, ma con l’intenzione di restarvi solo un anno.

 

Cerimonia con il Ministro AKK

Il suo ingresso in carica è stato celebrato oggi a Lipsia, nella “sua” sinagoga, con la partecipazione del ministro della difesa Annegret Kramp-Karrenbauer, del Presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche tedesche Josef Schuster e di quello del Land Sassonia Michael Kretschmer (CDU), nonché dei vescovi militari cattolico Franz-Josef Overbeck ed evangelico Bernhard Felmberg.

Ancora altri nove rabbini, in numero pari sia ortodossi che liberali, si aggiungeranno al neoincaricato; per due di loro è già stato iscritto il posto a concorso. La squadra assisterà circa 300 soldati di religione ebraica attualmente nelle forze armate. Il rabbino Balla ha tuttavia assicurato che, come tutti i colleghi, è pronto ad offrire aiuto a qualsiasi soldato o soldatessa, indistintamente se cristiano, o mussulmano, ebreo od ateo. La prossima sfida per le Bundeswehr sarà tuttavia di estendere l’offerta anche ai soldati delle altre confessioni ancora prive di assistenti spirituali.

 

Pochi i militari ebrei dopo la Shoa

Lo scarso numero attuale di militari ebrei nell’esercito tedesco -se paragonato ad USA, Inghilterra o Francia- si deve ricondurre anche alla circostanza che dopo la Seconda guerra mondiale e fino alla fine della coscrizione obbligatoria nel 2012, in Germania i sopravvissuti alla Shoa ed i loro discendenti erano esonerati dall’obbligo militare. In prospettiva si vuole però rendere possibile il loro aumento, consentendo anche ai religiosi di trovare interesse per una carriera nelle forze armate.

L’istituzione del nuovo Ufficio rabbinico militare è stata convenuta tra lo Stato tedesco e l’Unione delle Comunità Ebraiche nel 2019 ed approvata dal Parlamento nel maggio 2020. Da anni esisteva già nelle forze armate un punto di dialogo per i militari di tutte le religioni ed anche il rabbino Balla vi era impegnato, adesso sarà invece a capo dell’Ufficio rabbinico dell’esercito a Berlino e dovrà fare la spola con Lipsia. Non ha tuttavia esperienza militare in prima persona, anche se è figlio di un ex ufficiale di carriera, un tenente colonello direttore di una caserma dell’esercito popolare ungherese.

 

Il nuovo assistente spirituale darà anche lezioni a tutti i soldati

Nel suo incarico il religioso sarà chiamato a prestare attenzione a risolvere i dubbi dei militari sulla compatibilità della vita in divisa con i dettami religiosi, ad esempio chiarendo l’applicazione dell’esenzione dall’obbligo del riposo sabbatico per le mansioni di emergenza, o la compatibilità dell’offerta alimentare nelle mense, e forse dovrà officiare esequie. Punto di forza centrale nella nuova figura, tuttavia, è che anche i membri del nuovo Ufficio rabbinico militare saranno chiamati a contribuire alle lezioni di orientamento di filosofia di vita (Lebenskunde in tedesco), obbligatorie per tutti i soldati e potranno così ampliare la conoscenza generale dell’ebraismo e contrastare proattivamente tendenze antisemite. Balla ha spiegato di voler rendere gli ebrei più visibili, affinché anche nell’esercito la vita ebraica divenga una normalità, dichiarando in un’intervista al Bayerischer Rundfunk <se ci riuscirà di isolare le voci cattive, contro ebrei ed ebree e le altre minoranze, avremo successo nel vivere insieme>.

Il rabbino è conscio del peso del suo incarico e quanto esso costituisca una grossa chance <Nelle forze armate si arruolano persone che vogliono difendere il libero ordine democratico del Paese e come religiosi dobbiamo illustrare cosa è corretto e cosa no; nelle lezioni di filosofia di vita possiamo chiarire cosa è etico e morale attendersi da ogni soldato e soldatessa> riporta le sue parole Timo Kather per il Ministero della difesa.

 

Segno tangibile contro l’antisemitismo

La nomina di rabbini militari rappresenta al contempo anche l’istituzione di un orecchio attento alle denunce di eventuali discriminazioni ed è dunque già in sé un segno concreto nella lotta contro l’antisemitismo. Passo tanto più necessario alla luce del ricorrente emergere di indulgenze per il neonazismo nelle forze armate. Il più recente episodio ha comportato il ritiro di un intero plotone di soldati dispiegati in Ucraina nell’ambito delle forze NATO, che si erano lasciati andare a festini all’insegna di cori antisemiti.

I dati del Ministero degli Interni tedesco relativi ai reati di matrice politica riferiti al 2020, d’altronde, indicano 33.300 simpatizzanti di estrema destra in Germania (mentre se ne contavano 920 di meno un anno prima) e di essi 13.300 orientati all’uso della violenza. I crimini di stampo neonazista tra il 2019 ed il 2020 sono saliti del 5%.

 

Impiego a durata limitata

Il rabbino Balla è formalmente un impiegato dell’Unione delle Comunità ebraiche tedesche per cinque anni, il suo incarico nell’esercito dipende tuttavia dal Ministero della difesa per una durata di sei. Il sito del dicastero riporta che il religioso sarà dispiegato in tutte le aree di intervento delle truppe ed ha perciò avuto simbolicamente in regalo una custodia protettiva per la sua Torà da viaggio. Balla ha dichiarato che la sua agenda già è piena di richieste di militari che vogliono incontrarlo, pervenutegli fin da ancora prima di avere preso incarico.

 

© AMJ

Foto copertina: Inserzione del Ministero della difesa pubblicata sulla stampa quotidiana.

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