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Dio arriva gratis, ma la Chiesa no
“Mentre qui in terra tutto pare rispondere alla logica del dare per avere, Dio arriva gratis”,
ha detto papa Bergoglio nella Messa di Natale.
Il non cristiano è abituato a subire l’appropriazione della festa del solstizio d’inverno dell’emisfero boreale da parte dei cristiani, che hanno trasformato la rinascita del sole, con le giornate che ricominciano ad allungarsi, nella nascita del Dio Uomo dalla donna sempre vergine, fino a far dimenticare il significato originario della festa, che è una festa della Natura e non contro natura.
A Singapore e a Zanzibar ogni giorno dell’anno è uguale all’altro, le stagioni sono quelle dettate dal ciclo delle piogge, a Città del Capo, Buenos Aires e Sydney il sole è nel punto più alto e inizia l’estate, ma a Nazareth, a Roma e ancor più a Helsinki non è solo la vita dei contadini a dover rendere doveroso omaggio al sole che rinasce, ma quella di tutti noi. Anche chi vive in una metropoli senza orari, con le luci elettriche e il riscaldamento deve fare i conti con le forze della Natura, magari senza gli isterismi adolescenziali della povera Greta.
È curioso notare come proprio quando i segni del ciclo naturale sono più forti, oggi con il solstizio d’inverno che diventa Natale, più tardi a primavera quando la rinascita del mondo vegetale (sempre nella limitata area geografica dove il cristianesimo ha inizialmente prosperato) diventa Pasqua, che il cristianesimo sovverte e cancella la Natura, per dimostrare che tutto è opera non della Natura, ma di Dio, il Dio che oggi rinasce fuori di Natura da una donna vergine, a Pasqua con il Dio che muore ma risorge dopo un breve weekend nell’immaginario Aldilà.
Non stupisce pertanto che Jorge Mario Bergoglio, papa Francesco abbia sovvertito la realtà, affermando che “Dio arriva gratis”, per far dimenticare che la sua Chiesa è tutt’altro che gratis. Se qui in terra tutto pare rispondere alla logica del dare per avere, è vero, la Chiesa sta fuori da questa logica, perché pretende e ottiene non con uno scambio, ma per forza e imposizione.
Solo l’altroieri Marco Cappato è stato assolto dai giudici della Corte d’assise di Milano, che hanno negato che abbia aiutato il suicidio di Fabiano Antoniani, alias DJ Fabo. Sentenza politica e furbetta, ancorché gradita a me e a chi la pensa come me.
Marco Cappato ha aiutato il suicidio di DJ Fabo, chi può onestamente negarlo? Tuttavia per avere la botte piena e la moglie ubriaca, per non mandare in galera Cappato, senza cambiare le norme penali che la Chiesa difende a spada tratta, i giudici hanno emesso una sentenza che offende la verità.
Anche chi è a favore della repressione dell’immigrazione clandestina di rifugiati molto spesso finti, chi detesta l’Islam in quanto tale, perché è una religione invadente e in quanto prende a modello una visione della donna che speravamo di aver consegnato alla pattumiera della storia, anche chi inorridisce a vedere la sinistra che mette sul palco la donna velata, dimenticando che il velo in tanti Paesi islamici è imposto alle donne dalla legge dei bigotti, in questo revival della “legittimità intellettuale” delle religioni che è figlio del crollo del comunismo e della sua sostituzione con il cattocomunismo, veder agitare il presepe da parte di uomini politici che sembrano più puttanieri che cristiani fa correre un brivido lungo la schiena. Il punto a favore segnato con il caso Cappato-DJ Fabo non rassicura davanti alla possibile involuzione, al ritorno del bigottismo, come in Turchia.
Dio arriva gratis, dice il papa, ma pretende l’otto per mille, erogato pure sulla percentuale di chi lo assegna alla Chiesa cattolica sul totale di chi esprime una preferenza, anziché sulla ben più bassa percentuale di chi lo assegna alla Chiesa cattolica sul totale di chi compila una dichiarazione dei redditi.
Il fiume di denaro che arriva all’organizzazione capitanata da Bergoglio è inarrestabile e le interpretazioni di favore delle leggi pure. Nonostante una sentenza europea chiara e irrevocabile, tutto ciò che ha a che fare con la Chiesa resta esente dal pagamento dell’IMU, anche quando l’attività è prettamente commerciale e fa concorrenza sleale a chi non ha lo stesso privilegio.
Jorge Mario Bergoglio, la invito a mettere in pratica quello che dice, se Dio arriva gratis (ma chi lo ha invitato?) poi non lo faccia mantenere dai cittadini contribuenti che non lo gradiscono e non sanno che farsene.
Rinunci all’otto per mille e agli insegnanti di religione cattolica delle scuole pubbliche stipendiati dallo Stato e faccia pagare l’IMU almeno dalle attività commerciali. Dopodiché Buon Natale papa Francesco.
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