Famiglia
Bambini: i protagonisti del domani
Nel mondo in cui viviamo, dagli scenari molto incerti, le nostre abitudini e le conseguenze della globalizzazione stanno negando l’orizzonte ai bambini e ai ragazzi, a coloro che saranno i protagonisti del futuro e che si troveranno a dover fronteggiare le insidie del domani. Il calo demografico è preoccupante, siamo immersi in una cultura con mentalità antinatalista, che spinge i giovani a non formare una famiglia, perché mancano le possibilità per garantire il futuro e al tempo stesso si preferisce dedicare tempo alla carriera, al tempo libero, alle relazioni fuori casa…è improbabile che tutto ciò incentivi il desiderio di mettere al mondo e far crescere figli, con l’evidenza agli occhi di tutti, della mancanza di vitalità sempre più concreta, in una società con un numero sempre minore di bambini.
Fattori come il timore della sovrappopolazione, la società dei consumi, la rivoluzione sessuale, hanno un forte impatto sulla natalità e sul futuro della popolazione globale che sostiene sempre più contraccezione, sterilizzazione e l’aborto, e altrettante sono le situazioni in cui ai bambini, con crudeltà, viene rubata l’infanzia: bambini che nascono fuori dal matrimonio, crescendo in balia di situazioni familiari con uno solo dei genitori o in un contesto familiare allargato o ricostituito, lo sfruttamento sessuale dell’infanzia ancora scandaloso o laddove situazioni familiari deteriorate, nelle grandi metropoli e nelle loro periferie, vedono il cosiddetto fenomeno dei bambini di strada, l’abuso sessuale sui più piccoli o sui ragazzi che avviene in luoghi dove essi dovrebbero sentirsi maggiormente protetti.
Inquinamento, cambiamenti climatici, obesità e overdose di marketing, aggravano i disagi psicologici già ampiamente diffusi: quale futuro consegneremo ai bambini che assistono e sono i protagonisti di queste problematiche che innescano alla loro “estinzione”? Tra le minacce incombenti, i cambiamenti climatici rappresentano uno scenario preoccupante per la salute dei piccoli, sempre più soggetti alla variabilità del clima, dall’aumento di casi di asma provocati dalla diffusione di pollini fuori stagione, dermatiti, congiuntiviti, malattie respiratorie, ai problemi di coloro che vivono in aree meno sviluppate, dove sono in corso conflitti o in zone colpite da catastrofi naturali e crisi umanitarie, latitudini del mondo in cui la malnutrizione e malattie infettive vecchie e nuove persistono. Non è più mistero, ormai da tempo, la salute dell’uomo e quella dell’ambiente sono strettamente correlate, e dove la qualità dell’aria è peggiore, l’incidenza di alcune malattie risulta più elevata e la prospettiva di vita, di conseguenza, ridotta. L’assioma vale anche per i più piccoli, che rappresentano la fascia d’età maggiormente esposta ai danni dell’inquinamento: smog e autismo, un binomio da non sottovalutare.
Che dire del riciclo di rifiuti elettrici ed elettronici, che secondo l’OMS, può esporre i bambini a sostanze tossiche che possono portare a una riduzione dell’intelligenza, al deficit di attenzione e iperattività. A braccetto col degrado ecologico e i cambiamenti climatici, le pratiche aggressive di marketing strizzano l’occhio ai più giovani, spingendo al consumo di cibo spazzatura e bevande zuccherate che, con messaggi pubblicitari subliminali e immediati alle orecchie e agli occhi dei più piccoli, compromettono la loro salute. I social network sono in grado di veicolare contenuti talvolta difficili da controllare e il consumi di alcolici e l’obesità infantile sono in aumento. Quest’ultima variabile è purtroppo dovuta anche alla sedentarietà dovuta al consumo di merende sul divano davanti agli schermi, sempre meno abituati a trascorrere i pomeriggi all’aperto e all’utilizzo smodato dei bambini di smartphone, tablet e Pc, compromettendo l’attenzione, la quantità e la qualità del sonno.
Gli adulti, non potendo dilatare le ore di una giornata e non riuscendo a dedicare le giuste attenzioni ai figli nell’agenda degli impegni, affidano i piccoli alla tecnologia con cui, certamente non si può evitare di familiarizzare, ma riducendo il tempo al minimo essenziale, perché l’utilizzo smodato può diventare una dieta tecnologica e una vita digitale che, oltre ad azzerare i rapporti familiari, incentiva le problematiche legate all’apprendimento, in continuo aumento, e anche alle situazioni psicologiche di bambini e bambine. “Non c’è tempo da perdere”, come già sostenuto in passato da Greta Thumberg, l’attivista svedese, nota per le sue battaglie a favore dello sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. Ogni investimento sul benessere dei bambini rappresenta il maggior investimento e il miglior ritorno per le generazioni future. Le preoccupazioni dei più giovani meritano di essere ascoltate e accompagnate da azioni politiche utili a evitare che le generazioni successive si ritrovino a vivere su un Pianeta danneggiato irrimediabilmente. Ma se nessun Paese tutela concretamente la salute dei più piccoli, quale scenario osserveranno i bambini che stanno crescendo?
Tutti i grandi sono stati bambini una volta ma pochi di essi se ne ricordano, come sosteneva Antoine De Saint-Exupery ne “Il piccolo principe”, e noi adulti oltre all’essere seri, posati e ragionevoli, dovremmo imparare a leggere più da vicino le esigenze dette e non dette dei bambini e a rispondere con sincerità alle loro domande sul presente e il futuro. I bambini, nella loro “saggezza”, comprendono scherzosamente quanto gli adulti siano imperfetti e quando i loro sguardi silenziosi ci scrutano o le loro risate si sbriciolano in migliaia di frammenti che si sparpagliano qua e là, dobbiamo essere pronti a raccoglierle, garantendo loro radici solide a cui potersi ancorare e ali leggere e robuste per poter volare lontano nel corso della loro vita, assieme alla giusta impronta degli insegnamenti e degli esempi ricevuti. Perché i bambini sono la curiosità, la saggezza e la speranza del domani: Papa Francesco sostiene” i bambini sono un anello di una lunghissima catena, che va dal passato al futuro e che copre tutta la terra”, con la fantasia alimentano i sogni e la loro innocenza ci dovrebbe ricordare quanto sia importante lavorare insieme per garantire loro un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico.
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