Relazioni
Narciso
Sei venuta da me ancora una volta, finalmente.
Ti ho incontrata in un mondo sospeso ed eri tu. Tu che io volevo, tu che mancavi così tanto, da così tanto tempo che quasi ti avevo cambiata.
Ho avuto paura di confondere i tuoi tratti, di dimenticare il tuo vero profumo e di non udire più il suono dolce della tua voce.
Nel mio nuovo viaggio ti ho portata con me.
Non un solo giorno è trascorso senza il pensiero di te.
Come avrei potuto vivere altrimenti ? di cosa avrei nutrito la mia anima e come avrebbe potuto il mio corpo resistere senza il tuo tocco lieve e necessario ? se non c’è mai stata misura, forma, né sostanza che potesse permettere alla mia vita di scorrere senza essere più avvinta alla tua, cosa mi avrebbe tenuto ancora in vita ?
Così ti ho tenuta con me dal giorno in cui ti ho perduta.
Ho maledetto la mia natura e quel giorno; ho convissuto con la convinzione di aver fatto la cosa giusta, ho trovato conferma nelle cose e tolto importanza all’amore che ci ha travolti e dato la vita insieme.
Era necessario per sopravvivere al dolore che provavo, per averti causato un dolore più grande del mio.
Ho camminato a lungo accanto al sapore adulto e misurato della mia vita nuova e ho compreso che tutto accade per permetterci di diventare chi davvero siamo destinati ad essere.
Così ho pensato a te ogni istante, e ti ho pensata come era meglio per te e non più come avrei voluto che fosse per me. Ho dovuto scegliere e ti ho scelta.
In ogni incontro fugace ho cercato qualcosa di te che tornasse a salvarmi e ridarmi vita, negli occhi di una giovane sconosciuta ho rivisto per un attimo la profondità dei tuoi, la pelle levigata di chi sedeva accanto a me nel mio viaggio mi ha regalato per un attimo il ricordo delle tue carezze.
Ho rischiato la pazzia e forse sono diventato pazzo.
Smarrito, mi dicevo “mai più” e mi arrendevo.
“Mai più” quegli occhi guarderanno dritto nel mio cuore per richiudere le ferite aperte, “mai più” quella bocca verserà l’acqua nella mia e spegnerà il fuoco che mi brucia in petto senza tregua, “mai più” quelle braccia stringeranno il bambino perduto, trasformato in Narciso dal dolore.
Ho imparato a pensarti per te, quindi.
Ho smesso di chiedere al cielo di riaverti e desiderato la tua libertà, la tua salvezza e la tua vittoria, da chi ti teneva prigioniera, da chi voleva possederti, sul destino che credevi di aver meritato.
Ti ho vista amore mio. Ho dato voce al tuo grido e vita ai tuoi passi solitari perchè diventassero la tua forza e la tua meta.
Narciso ha vinto solo in apparenza, perchè Narciso non può vincere ma solo morire, vinto dall’amore.
Scusami Amore mio.
Per averti rivolto le spalle con crudeltà e senza esitazione. Per aver confermato l’infame profezia di chi ci ha invidiato l’amore perfetto; perdonami per averti imposto di morire e rinascere.
Grazie Amore mio.
Per l’amore e la luce che hanno vinto la mia paura e dissolto il buio, che ti fanno splendere.
Di Narciso non resta nulla, di me nasce ogni cosa.
Non v’è malìa che mi possa tentare, chè la tentazione è rimasta con te e tu sarai la mia sola tentazione nelle mille vite in cui verrò a cercarti.
Grazie per avermi liberato dall’anatema del giudizio altrui a cui avevo giurato di obbedire.
Grazie per avermi mostrato il mondo con i tuoi occhi belli e puliti.
Grazie per aver creduto che sono anche l’uomo buono che tu ha visto in me.
La grandezza delle mie conquiste non è scritta nell’altezza delle vette che ho scalato, ma nella profondità degli abissi in cui mi sono spinto dentro di me.
Solo a te ho permesso di vedere laggiù e da lì sono tornato grazie a te.
Non ci sarà più dolore, né risentimento o rabbia e rancore perché c’è l’amore.
Non odiarmi perché la bellezza che hai visto in me era solo la tua bellezza.
Non odiarmi perché ho pagato infine il prezzo del mio errore.
E non pentirti mai per avermi creduto, non rinnegare il desiderio e non cancellare l’abbandono.
Non lasciare che prevalga lo sguardo sterile di chi ci ha invidiati al punto da evocare la fine, non lasciare che la credano il loro merito e la tua colpa.
Dì pure loro che Narciso ha speso tutto questo volta, ha donato fino all’ultima goccia del suo sangue perché vivesse l’amore che non conosceva prima, che hai compiuto il miracolo di convertire il bisogno in generosità, di trasformare il Demone in Angelo, e così, amando, il Demone si è lasciato morire.
Il resto non mostrarlo, non servirà. Chè la luce che io ho visto nella tua profondità è ormai ovunque, riconosciuta e liberata, non potrà che convincere gli ignavi o accecarli per sempre.
Ti ho incontrata stanotte. Finalmente sei venuta di nuovo da me.
Troppo lungo era il tempo trascorso e troppo grande la tua mancanza, così sei tornata. Ed eri tu. Con il tuo bel cappotto azzurro e i capelli profumati.
Mi sei venuta vicino e hai preso il mio braccio come facevi sempre. Tenendoci stretti abbiamo passeggiato a lungo ed io non ho avuto il coraggio di parlare, temevo di dissolvere quel sogno e perderti di nuovo.
Così ho taciuto, nessuna preghiera ti ho rivolto, eppure ne avrei mille per te, nessuna promessa ho fatto, sebbene mille vorrei fartene.
Neppure un bacio ho osato chiedere, e di quel singolo bacio potrei vivere per sempre.
Vivrò quindi per essere migliore e pagherò il prezzo fino in fondo in questa vita in cui ti ho perduta e ti vedrò felice. Sarò migliore per cercarti ancora.
Perdonami amore mio e vieni ancora da me se vorrai.
Narciso è morto, è nato l’amore.
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